Dal passato con furore

Nel 1984 esordiva in Italia il telefilm americano A-Team; il suo creatore Stephen J.Cannell mette in scena una variegata squadra di ex combattenti del Vietnam in fuga dalle autorità per un reato mai commesso. La serie ebbe un successo clamoroso, e proseguì per cinque stagioni, riempiendo i palinsesti fino all'87; negli anni Novanta nasce l'idea di adattarla per il grande schermo, e Cannell voleva impostare la storia inserendo la prima guerra del Golfo. Il progetto del film passò attraverso diversi sceneggiatori, ma solo nel 2008 iniziò a concretizzarsi e nel 2010 arriva in sala la trasposizione di A-Team ad opera di Joe Carnahan, che raduna intorno a sé l'ottimo cast composto da Liam Neeson, Bradley Cooper, Patrick Wilson e Jessica Biel (il regista ha diretto un affiatato gruppo di attori anche nel gangster movie del 2007 Smokin' Aces). Il punto di partenza per il lungometraggio è lo stesso della serie, ma il commando è reduce di combattimenti in Medio Oriente e non in Vietnam.

Vincitore dell'Orso d'argento per la miglior regia a Berlino 2009, arriva in sala About Elly, un intenso dramma diretto dall'iraniano Asghar Farhadi che oltre a dirigere, ha sceneggiato, prodotto e ideato i costumi del suo quarto lungometraggio. Il film ha ricevuto consensi in giro per il mondo, non ultimo il premio al Tribeca Film Festival del 2009 come Best Narrative Feature. La protagonista è una delle attrici iraniane più famose, Golshifteh Farahani, bandita nel 2008 dal suo paese per aver recitato nell'americano Nessuna Verità, al fianco di Leonardo DiCaprio (attualmente Golshifteh vive in esilio a Parigi con il marito). Il suo autore definisce About Elly "Una storia in stile realista, rivolta a uno spettatore adulto in grado di compiere un proprio percorso di interpretazione e riflessione". La Farahani interpreta Sepideh, ed è lei che invita di nascosto a una riunione di amici la maestra d'asilo di sua figlia, la Elly del titolo; l'intento è quello di farla conoscere ad Ahmad, reduce da un matrimonio infelice in Germania. Le cose non andranno come auspicato da Sepideh e l'improvvisa e misteriosa scomparsa di Elly darà il via a una ricerca collettiva della donna.

Amori da conquistare

È il 2002 quando Nia Vardalos si presenta al grande pubblico hollywoodiano con la riuscita commedia Il mio grosso grasso matrimonio greco; oggi, a otto anni di distanza la Vardalos fa il grande salto e si mette dietro la macchina da presa (oltre che davanti) in 5 appuntamenti per farla innamorare, di cui ha scritto anche la sceneggiatura (anche la commedia che la lanciò nel 2002 porta la sua firma). I parallelismi con il matrimonio greco non finiscono qui, visto che il co-protagonista in entrambe le pellicole è John Corbett, apprezzato recentemente nel dramma di Guillermo Arriaga The Burning Plain – Il confine della solitudine, nel thriller La notte non aspetta, ma soprattutto nei panni del sexy Aidan Shaw in Sex and the City. Nia Vardalos presta il suo solare volto a Genevieve, proprietaria di un delizioso negozio di fiori nel cuore di Brooklyn (dove il film è stato interamente girato); la dolce fioraia adora ricevere fiori, gli appuntamenti romantici e il giorno di San Valentino: unico neo, detesta le relazioni stabili. Quando incontrerà Greg (Corbett), le sue prospettive sull'amore subiranno inattesi scintillanti cambiamenti.

Di sentimenti e relazioni parla anche Lei è troppo per me, in arrivo dall'America diretto da Jim Field Smith, attore e regista inglese al suo primo lungometraggio. La vivace commedia mette fianco a fianco un ragazzo qualsiasi (l'attore in ascesa Jay Baruchel, che vedremo diventare l'Apprendista stregone al fianco di Cage) e una bomba sexy come la bionda Alice Eve, attualmente nelle sale con Sex and the City 2. L'improbabile duo cercherà la felicità insieme, tra momenti di esilarante comicità e altri di dolce romanticismo. I produttori hanno voluto imprimere al film un tono realistico che avvicinasse gli spettatori alla storia e il regista si è trovato d'accordo: "Voglio vedere personaggi reali, con cui ci si possa identificare e di cui raccontare i momenti peggiori della loro vita, perché mi piace immaginare come io stesso reagirei in quelle situazioni." E con una punta di sarcasmo aggiunge che "è divertente vedere qualcuno che scivola su una buccia di banana, ma è molto più divertente vedere che mentre si trova in terra questo qualcuno riceve una telefonata della sua ragazza che gli dice «Ti lascio»...è mille volte più divertente perché deve tirarsi su sia fisicamente da terra che metaforicamente".

Italiani tra i generi

Dall'Italia arriva il melodramma ambientato in Sicilia L'imbroglio nel lenzuolo, tratto dal romanzo omonimo di Francesco Costa e prodotto dalla messinese Maria Grazia Cucinotta. L'attrice italiana è anche protagonista del film, accanto al giovane Primo Reggiani e ai due ottimi Geraldine Chaplin (figlia del celebre Charlie) ed Ernesto Mahieux, imbalsamatore per Garrone nel 2002. Dirige Alfonso Arau, regista noto per lo struggente Profumo del mosto selvatico e la commedia con Woody Allen, Ho solo fatto a pezzi mia moglie. L'imbroglio nel lenzuolo ci trasporta nella Sicilia del 1905, quando il cinematografo iniziava a generare nei primissimi spettatori quel magico stupore che lo caratterizza ancora oggi; dal contesto storico ci addentriamo nella storia di Federico, studente di medicina col sogno di scrivere storie amorose per il cinema e di Marianna, fattucchiera disonesta e analfabeta di cui Federico sceglie di immortalare la bellezza nel suo primo impiego da direttore di scena.

Dal dramma sugli albori del cinema alla commedia di formazione Una notte blu cobalto, opera prima di Daniele Gangemi, che oltre alla regia firma anche la sceneggiatura. L'ambientazione è ancora siciliana con una storia che pone Catania al suo centro. Protagonista è lo studente universitario Dino Malaspina (Corrado Fortuna), che dopo mesi dall'addio della sua ragazza non si è ancora ripreso. Nella notte del titolo Dino passa davanti alla misteriosa insegna della pizzeria Blu Cobalto e tutto diventerà possibile, molte cose cambieranno e il ragazzo dovrà scegliere se intraprendere la strada per la felicità. Nel film anche Regina Orioli (che debutta nel 1997 in Ovosodo e recentemente recita in Padiglione 22, L'estate del mio primo bacio e Chi nasce tondo...), Valentina Carnelutti e Alessandro Haber. Con il suo lavoro Gangemi ha voluto approfondire il tema dell'epilogo di una storia d'amore, una fase molto delicata che nel film viviamo "attraverso la mente, gli occhi e la voce di un ragazzo arroccato nel proprio passato e incapace di accettare la realtà...Dino non vuole e non sa dimenticare, si è bloccato." Il regista vede "l'aprirsi agli altri come inizio di un percorso di crescita, uno strumento di salvezza per se stessi".