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Prossimamente al cinema: Ritornano l'Enigmista e Tata Matilda

A inizio giugno nelle sale anche surreali commedie.
di Valeria Filippi

Horror e magia
Shawnee Smith (54 anni) 3 luglio 1969, Orangeburg (South Carolina - USA) - Cancro. Interpreta Amanda nel film di Kevin Greutert Saw VI.

mercoledì 19 maggio 2010 - News

Horror e magia
La stagione estiva si avvicina smentendo il pensiero comune che vuole l'estate povera di pellicole e di spettatori nelle sale. Troviamo infatti al buio dei cinema due graditi ritorni che i rispettivi numerosi fan attendono con trepidazione: da una parte il perverso Enigmista che ha dato il nome alla fortunata saga horror Saw e dall'altra la decisamente più rassicurante Tata Matilda, che ritorna a cinque anni dal primo episodio.
Mentre in America Saw VI ha rispettato l'ormai tradizionale uscita il venerdì a ridosso di Halloween, da noi il sesto capitolo della saga più efferata della celluloide si è fatto attendere ma il 1 giugno fa il suo ingresso in sala, terrorizzandoci con un nuovo disumano marchingegno: la Giostra. Questo "gioco" vede sei ragazzi incatenati ad una giostra circolare e William l'unico di loro a poter decidere se salvare la vita degli altri o ucciderli. Nel frattempo l'FBI indaga sul detective Hoffman, sospettato di essere il creatore della giostra letale. Non bastasse la trama a descrivere il terrore puro, ci ha pensato il produttore Burg, che ha dichiarato che "questo film sarà molto più violento del precedente...abbiamo delle trappole che mettono le vittime una contro l'altra come all'inizio di Saw V". Gli sceneggiatori all'opera sono ancora Marcus Dunstan e Patrick Melton, mentre Kevin Greutert è passato dal montaggio dei precedenti capitoli all'esordio dietro la macchina da presa. Il volto dell'Enigmista è ovviamente quello di Tobin Bell, e ritornano anche Costas Mandylor, la moglie dell'Enigmista Betsy Russell, Mark Rolston; la novità è invece Peter Outerbridge, che interpreta il protagonista William. New entry fortemente voluta da Greutert: "Volevo assolutamente che Saw VI fosse il viaggio personale di un uomo e ho pensato che l'approccio migliore per raggiungere questo obiettivo fosse di inserire un nuovo personaggio nella serie...questa è la storia di William".
"So che siete stati molto cattivi": con questo incipit severo fa il suo ingresso nella cameretta dei bambini la sensibile, ma ferma Tata Matilda. Il soggetto di Tata Matilda e il grande botto, tratto dall'omonima serie per l'infanzia di Christianna Brand, è proprio della protagonista Emma Thompson, che nel 1995 portò a casa l'Oscar in qualità di sceneggiatrice per Ragione e sentimento. La magica pellicola è il sequel di quella del 2006 in cui ci sorprese una Thompson con naso bitorzoluto e denti giganti, decisamente distante dall'armoniosa Mary Poppins della Andrews alla quale molti l'hanno accostata (anche se non è mancato chi ci ha visto Harry Potter, Lemony Snicket o Willy Wonka). Non sarà più la famiglia Brown a beneficiare della stravagante educazione di Tata Matilda, che grazie ai suoi poteri magici si allontanerà fisicamente e temporalmente dai Brown; "Si stabilì fin dall'inizio che non sarebbe dovuto iniziare con Tata Matilda che torna a risolvere i problemi della famiglia Brown", afferma la produttrice Lindsay Doran,"si decise che avrebbe fatto un viaggio spazio-temporale al termine del quale sarebbe apparsa alla porta di una nuova famiglia". E la Thompson aggiunge che "Tata Matilda è senza tempo e senza età...quando decidemmo di farle fare quel viaggio spazio-temporale, capii subito in che periodo avrei voluto collocarla, un periodo di guerra". E infatti i ragazzini a cui dovrà impartire le cinque nuove lezioni hanno il padre al fronte e la madre (Maggie Gyllenhaal) allo stremo delle forze perché alle prese con tre figli e due altezzosi nipoti. Fortuna per lei, a darle una mano arriverà una baby sitter molto speciale...

Commedie stralunate e adrenalina pura
Ci sarà di che divertirsi con la commedia americana L'acchiappadenti che vede il muscoloso Dwayne Johnson, (l'ex wrestler The Rock), vestire i panni di Derek Thompson, anche noto come "fatina dei denti". Il bizzarro soprannome gli viene dal suo gioco duro sul campo da hockey, dove è avvezzo a rompere i denti ai suoi avversari. Quando Derek infrange i sogni ad un bambino suo fan, viene condannato da una Julie Andrews "Regina delle Fate" a lavorare per una settimana come una vera fatina dei denti con tanto di tutù, ali e bacchetta magica.
Dalla Quinzaine di Cannes 2009 arriva la sorprendente commedia Humpday – Un mercoledì da sballo, che fa dell'anticonvenzionalità la sua nota dominante. Ben (MarK Duplass) e Andrew (Joshua Leonard) sono ex compagni di college che tentano di fare i conti con la loro omosessualità: i due non si vedono da dieci anni e non potrebbero avere vite più diverse (sistemato con moglie, giardino e progetti di figli l'uno, viaggi, donne e poca voglia di diventare grande l'altro). Quando Andrew rientra da uno dei suoi pellegrinaggi per il mondo e si presenta senza preavviso alla porta di Ben, passerà poco tempo prima che i due amici si ritrovino a una festa intrappolati nella reciproca scommessa di riuscire a partecipare ad un festival porno-cinematografico per dilettanti. La sfida oltrepasserà i limiti e prenderà una piega inaspettata...Il film è scritto e diretto dalla giovane Lynn Shelton, che ha deciso per questo progetto perché "mi hanno sempre affascinato i confini dell'identità sessuale e quanto possano essere rigidi o fluidi". Una curiosità: le voci italiane dell'affiatata coppia di amici sono dei comici Greg e Lillo.
E decisamente anticonvenzionale è anche la famiglia dei Rizzo, che abita a City Island ed è composta da un elemento più improbabile dell'altro. Un esempio? L'ignaro patriarca Vince scopre che la figlia Vivian fa la spogliarellista per guadagnare qualche soldo; scopre poi che la moglie lo tradisce con un ex carcerato e che quest'ultimo è in realtà suo figlio illegittimo. Il povero Vince ha il volto di Andy Garcia, che figura anche tra i produttori di questa intricatissima commedia; regia e sceneggiatura sono invece del regista newyorchese indipendente Raymond De Felitta.
Ma le risate non sono finite, perché arriverà presto anche la scoppiettante commedia dell'assurdo Gentlemen Broncos; il regista è Jared Hess e non si può dire sia nuovo del genere, avendo diretto sia il grande successo di pubblico Napoleon Dynamite, che il demenziale Super Nacho con volto e corpo (inguainato in una tutina da lottatore di wrestling) di Jack Black.
Dopo tanto ridere non potevano mancare i brividi e allora ecco che Joe Dante ce li fa provare con il suo The Hole, messo a punto con l'ormai sdoganata tecnologia 3D. Il regista di Small Soldiers e L'erba del vicino ha dichiarato di aver voluto utilizzare il 3D per poter avere una visione più profonda del buco nel pavimento che dà il titolo alla pellicola, piuttosto che per far venire fuori gli elementi dallo schermo. The Hole in 3D è stato presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia dello scorso anno dove Dante ricopriva anche il ruolo di giurato.
Forse non brividi, ma sicuramente alti tassi di adrenalina ci regala l'action con Jean-Claude Van Damme Universal Soldier: Regeneration. La pellicola di John Hyams è il sequel del film di Roland Emmerich I nuovi eroi, e della pellicola del 1992 conserva infatti i soldati Luc Deveraux e Andrew Scott interpretati da Van Damme e Dolph Lundgren.

Passione e mistero
Non sono bastati 25 anni ad attenuare la passione di conoscenza che alberga in Benjamín Esposito: arriva nelle sale italiane l'applaudito Il segreto dei suoi occhi, Miglior film straniero agli Oscar dello scorso anno. Benjamín, impiegato al tribunale penale appena andato in pensione, è determinato ad addentrarsi nelle maglie di un misterioso omicidio irrisolto da un quarto di secolo; una donna è stata violentata e uccisa e Benjamín decide di ripercorrerne il passato di amore e morte. Il regista è l'argentino Juan José Campanella, apprezzato in patria e anche negli Stati Uniti, dove ha lavorato a telefilm di successo come Dr.House, Law & Order e 30 Rock. Ricardo Darín, il protagonista, interpreta un uomo in preda a passioni amorose anche in Carancho di Pablo Trapero, attualmente al Certain Regard di Cannes. È dunque l'amore che sostiene Il segreto dei suoi occhi: "le forze motrici di questo film sono un amore non dichiarato durato anni, la frustrazione e il vuoto percepiti dai personaggi principali" dichiara Campanella, "una storia che parla d'amore nella sua forma più pura, un amore finito ancora prima di sbocciare".
D'amore doveva saperne qualcosa anche John Keats, poeta tra i massimi esponenti del romanticismo inglese; la regista Premio Oscar per Lezioni di piano Jane Campion ne rivisita la breve (ma intensa) vita in Bright Star, più volte rimandato e in arrivo finalmente nelle nostre sale. Il biopic su Keats però, assume una prospettiva nuova attraverso lo sguardo di Fanny Brawne, vicina di casa di John e sua compagna di lettura, passeggiate e turbamenti amorosi. La pellicola prende in esame gli anni dal 1818, quando i due si conobbero, al febbraio 1821, quando Keats trovò la tragica morte per tubercolosi. John e Fanny hanno il volto fresco dei giovani Ben Whishaw (protagonista di Profumo – Storia di un assassino) e Abbie Cornish, che ancora non ha incontrato il ruolo della sua vita e chissà che non sia proprio la romantica Fanny.
Dall'Inghilterra dei poeti romantici ci trasferiamo nel più difficile Iran per una storia che ha conquistato l'Orso d'Argento a Berlino 2009: About Elly, dallo sceneggiatore e regista iraniano Asghar Farhadi, è un film difficile e inconsueto che ha sorpreso e conquistato spettatori e critici del festival internazionale. La trama è complessa e racconta del ritorno in Iran di Ahmad, dopo molti anni vissuti in Germania; i suoi ex compagni di università gli organizzano una festa in cui, all'insaputa degli altri, una donna del gruppo inviterà Elly, l'insegnante di sua figlia. Incuriositi dalla nuova arrivata, tutti le dedicano molte attenzioni ma all'improvviso Elly scompare nel nulla. Impegnativo il compito che Farhadi assegna al suo lavoro: "Piuttosto che convalidare un immaginario diffuso, un film deve costituire uno spazio che invita lo spettatore a intraprendere un proprio percorso di riflessione, per poter così evolvere da semplice fruitore a creatore, lui stesso, di pensiero".
Una forte passione la racconta anche Il padre dei miei figli della francese Mia Hansen-Løve; è quella passione per il cinema che attraversa la vita del giovane produttore cinematografico Grégoire Canvel. Una moglie che ama, tre splendide figlie e un lavoro stimolante: Grégoire rimetterà tutto in discussione quando un evento sconvolgente lo travolge. Per il suo film, vincitore del Premio Speciale della Giuria al Certain Regard di Cannes 2009, la regista si è ispirata alla figura del carismatico produttore francese Humbert Balsan, che ha creduto in lei e prodotto il suo esordio alla regia Tout est pardonné.

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