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Tutto l'amore del mondo: sì viaggiare

Finiti gli "esami", Vaporidis "si produce" in una commedia on the road.
di Marzia Gandolfi

Produttore per caso
Nicolas Vaporidis (42 anni) 12 dicembre 1981, Roma (Italia) - Sagittario. Interpreta Matteo nel film di Riccardo Grandi Tutto l'amore del mondo.

lunedì 15 marzo 2010 - Incontri

Produttore per caso
Esaurite le notti e gli esami, Nicolas Vaporidis torna sullo schermo e dice addio al suo studente immaturo, affrontando le inquietudini e le paure della sua generazione. A un passo dai trent'anni interpreta e produce (artisticamente) Tutto l'amore del mondo, trasposizione della pièce teatrale di Massimiliano Bruno. Archiviati "i pini di Roma", chiuse le aule e abbandonati (per sempre) i banchi di scuola, intraprende un viaggio attraverso l'Europa e una commedia sentimentale che coinvolge cuori più maturi ma anche più disillusi. Più a suo agio nei suoi anni, Vaporidis "guida" tre amici lungo i percorsi dell'amore e dentro un viaggio formativo che si concluderà da dove si era avviato, modificando radicalmente le vite che fino a quel momento i protagonisti avevano pensato di vivere. Diretto dall'esordiente Riccardo Grandi e prodotto, con sostanza, dalla Medusa, Tutto l'amore del mondo uscirà nelle sale nel giorno dedicato ai papà e sarà preceduto da Autovelox, un breve cortometraggio interpretato dallo stesso Nicolas Vaporidis e prodotto (sempre con Medusa) dal Ministero della Gioventù per diffondere il tema della sicurezza. A Roma per presentare il loro film, regista, attori, sceneggiatori e produttori ci hanno raccontato il senso del viaggio fuori dalla comfort zone.

Genitori&figli
Riccardo Grandi: Il viaggio è sempre un bel pretesto per raccontare una storia, perché è altrettanto fitto di ostacoli da superare. Naturalmente girare un film su questo tema comporta un impegno considerevole anche se poi la lavorazione non ha conosciuto momenti drammatici. Tutto l'amore del mondo richiedeva più set europei ma grazie a un cast affiatato e pieno di buona volontà siamo riusciti nell'impresa, girare cioè una commedia educata che guarda al mondo giovanile con interesse e sensibilità. Quello che mi stava più a cuore nel progetto era riuscire a riscattare i miei protagonisti dalle loro disillusioni, confrontandoli con l'altro da sé e innamorandoli nelle città e nei luoghi dell'amore.

Il senso del viaggio
Nicolas Vaporidis: Il viaggio che tutti insieme abbiamo contribuito a raccontare sullo schermo è un viaggio personale e intimo, che finisce per mettere in discussioni le certezze dei quattro protagonisti. La sfida era quella di prendere persone diverse, e con diverse idee sull'amore, e metterle in relazione fuori dalla loro città, lontano dalle loro famiglie e dagli amici. Decontestualizzati i personaggi agiscono in piena libertà fino ad affrancarsi da vizi e convenzioni. Nello specifico, il mio personaggio è un trentenne disilluso dall'amore, sentimento in cui spera ma con cui non ha nessuna intenzione di fare i conti, Anna, invece, è un personaggio decisamente romantico. Laureata in legge e promessa sposa scoprirà con sorpresa di desiderare un'altra vita e di desiderarla con un altro uomo. La pièce di Massimiliano Bruno era ambientata in tutte le parti del mondo, per ragioni ovvie abbiamo dovuto circoscrivere il film all'Europa ma senza perdere di vista lo spirito che l'ha ispirata: viaggiare arricchisce, cambia e migliora.

Attore&produttore
Nicolas Vaporidis: Produrre un film è un'esperienza esaltante e allo stesso tempo difficile. Non ce l'avrei mai fatta senza l'aiuto della Medusa, che ha creduto in un progetto giovane, e senza un cast, artistico e tecnico, superlativo e generoso. La realizzazione di questo progetto significa che il cinema giovane in Italia c'è e che naturalmente c'è chi lo agevola e lo sostiene. Considero Tutto l'amore del mondo un punto di partenza e non di arrivo, dunque spero che l'esperienza possa in futuro ripetersi. Quando si lavora da attori ci sono naturalmente libertà che non puoi concederti, solitamente ti viene proposto un ruolo e un copione e a quelli devi attenerti. Sul set hai perciò poco margine di movimento, non potendo fare il regista, non mi sento pronto per affrontare questo salto, ho accolto l'offerta di Benedetta Altissimi e mi sono lanciato in questa nuova avventura che mi ha visto impegnato a trecentosessanta gradi. Il mio lavoro questa volta non si esauriva dopo l'ultima battuta ma si allargava alla scelta delle musiche, delle scenografie, della locandina, dei dialoghi, insomma ho preso per mano questa commedia quando era solo un embrione e ho intenzione di accompagnarla fino all'uscita in sala, affidandola poi agli spettatori che spero numerosi ed entusiasti. Grazie all'esperienza di produttore ho potuto anche mettere alla prova il mio gusto sul cinema.

Dal dramma alla commedia
Alessandro Roja: Sono molto felice di aver interpretato questo fotografo sfrenato sempre pieno di energia e aperto all'avventura. Dopo essere stato il Dandi di Romanzo Criminale sul piccolo schermo era importante cambiare, riuscire a diversificare la natura dei miei personaggi. Non è poi nel mio stile adagiarmi e indugiare sugli stessi ruoli, mi piacciono da sempre le sfide e Ruben era una di queste, una "provocazione" da aggredire col sorriso e superare.

L'amore è
Ana Caterina Morariu: Non sono molto diversa dal personaggio che interpreto, mi definirei decisamente una sentimentale. Senza amore non potremmo vivere, è dall'amore che attingiamo la forza. Ero davvero entusiasta all'idea di lavorare con Riccardo e di poter finalmente interpretare un personaggio con cui condivido intensità e nome. Una ragazza che lontano da casa trova la forza di rimettere in discussione la sua vita e di cambiarla radicalmente, scegliendo un nuovo compagno e una nuova professione.

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