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Film in tv: storie d'amore, d'eros e solitudine

Storia e mistero sono i protagonisti della prossima settimana.
di Ilaria Feole

Amori travolgenti e uomini soli
Brad Pitt (William Bradley Pitt) (60 anni) 18 dicembre 1963, Shawnee (Oklahoma - USA) - Sagittario. Interpreta Tyler Durden nel film di David Fincher Fight Club.

venerdì 8 gennaio 2010 - Televisione

Amori travolgenti e uomini soli
Domenica il vento della passione soffia sul piccolo schermo: storie d'amore struggenti e agrodolci si impossessano del palinsesto. L'amore tra Barbra Streisand e Robert Redford si consuma sullo sfondo dell'America che cambia nello splendido Come eravamo (La7, 16.00) di Sidney Pollack; Sean Connery, Angelina Jolie e Ryan Phillippe sono invece tra i protagonisti delle vicende intrecciate, a metà tra commedia e melò, del corale Scherzi del cuore (Mya, 15.25). Melanie Griffith è una forza della natura irrefrenabile e pericolosa, il colpo di fulmine cui non si può reistere che trascina sulla sua strada uno spaesato Bill Pullman in Qualcosa di travolgente (Mgm, 11.10) di Jonathan Demme; Rob Reiner dimostra invece che l'amicizia tra uomo e donna può esistere, ma è destinata inesorabilmente a trasformarsi in qualcosa di più, come insegnano i brillanti Billy Crystal e Meg Ryan, protagonisti di un sentimento che cresce negli anni nella commedia sofisticata Harry ti presento Sally (Rai4, 21.10). Non tutti trovano l'anima gemella; lunedì i protagonisti sono uomini soli, forti o fragili, intrappolati in esistenze malinconiche: l'insonne Edward Norton è intrappolato nell'incubo vischioso e livido intessuto da David Fincher in Fight Club (Premium Energy, 14.55), e trova nell'enigmatico Brad Pitt un compagno di scazzottate catartiche. Ben più professionali sono i pugni tirati in Il campione (Rete4, 16.15): Jon Voight si trasforma nel melò di Zeffirelli in un pugile attempato ma deciso a riscattarsi dall'abbandono della moglie e dagli acciacchi della vita. Antonio Albanese è uno scapolo che conduce un'esistenza grigia finché nella sua vita non irrompe una ragazza clandestina in cerca di casa, che illumina le sue giornate, nel delicato e toccante Vesna va veloce (Iris, 21.05). Per finire, un'eccezionale performance d'attore offerta da Sean Penn, che in Mi chiamo Sam (Premium Emotion, 21.00) cresce da solo la piccola Dakota Fanning, nonostante i suoi gravi handicap mentali.

Il mistero è un gioco da ragazzi
Martedì è giornata di gialli, intrighi e personaggi carichi di mistero, a partire da Ksenia Rappoport, ambigua governante che nasconde un passato da prostituta e un segreto inconfessabile: è lei La sconosciuta (Premium Cinema, 21.00) secondo Giuseppe Tornatore, che la mette al centro del suo vertiginoso noir dall'atmosfera rarefatta e con un Michele Placido più cattivo che mai. Imperdibile la serata di Studio Universal, che propone prima l'esordio alla regia di George Clooney, poi il noir per eccellenza firmato Roman Polanski. Confessioni di una mente pericolosa (21.00) è incentrato sulla carismatica figura di un presentatore tv, uno strepitoso Sam Rockwell, che si ritrova invischiato con la CIA; nella nottata si passa invece alle torbide atmosfere filmate di Chinatown (Studio universal, 3.50), con un grande Jack Nicholson, detective ammaccato e testardo, e un'affascinante Faye Dunaway. Mercoledì uno sguardo sui giovani lucido e non banale è offerto da una manciata di film contemporanei: si comincia con la cinica commedia nera Election (Studio Universal, 10.15), che vede il professore Matthew Broderick coinvolto nei piani tragicomicamente ambiziosi della giovane Reese Witherspoon, in una spietata satira del dorato mondo delle high school americane. L'infanzia e l'adolescenza di un ragazzo canadese che scopre la sua sessualità e la musica di David Bowie è al centro di C.R.A.Z.Y. (Cult, 18.50), ritratto colorato e sincero di una generazione che ha attraversato gli anni '60 e '70. Infine, un giovane alle prese con il mondo del lavoro in un'azienda più grande di lui è il protagonista di In good company (Raidue, 21.05), commedia feroce e divertente in cui Dennis Quaid deve vedersela con il nuovo boss, molto più giovane di lui e, soprattutto, innamorato di sua figlia Scarlett Johansson... Giovedì è tempo di cinema drammatico con firme d'autore: un tragico segreto d'infanzia unisce i protagonisti di Mystic River (Studio universal, 21.00), secco e intenso capolavoro di Clint Eastwood sulla lealtà, l'onore e la vendetta. Nel pomeriggio è il turno di Gabriele Salvatores, con la sua trasposizione di Io non ho paura (Premium Cinema, 15.55), storia cupa surriscaldata dal sole del sud di un'iniziazione alla vita adulta, raccontata con lo sguardo di un bambino che vive sulla sua pelle il rapimento di un coetaneo da parte della sua famiglia. Infine serata di cinema verità da non perdere su Cult, che a partire dalle 21.00 programma due film dei fratelli Dardenne: L'enfant e Il matrimonio di Lorna. Storie in qualche modo speculari che parlano di matrimoni di convenienza e gravidanze, vere o presunte, di scelte difficili, umanità logorata e disperazione, descritte con lo sguardo lucido e crudo dei registi belgi.

Film nella Storia, storie da film
Venerdì il Cinema dà uno sguardo alla Storia: quella americana, con il Malcolm X (La7, 21.10) di Spike Lee, interpretato da un grande Denzel Washington e basato sull'autobiografia del leader afroamericano, ma anche quella italiana: dai moti carbonari raccontati ironicamente da Magni in Nell'anno del signore (Cult, 21.00), agli anni cupi del terrorismo e del rapimento Moro, rivisitato con forza e passione sincera da Marco Bellocchio in Buongiorno, notte (Raisat cinema, 22.30). La settimana si chiude sabato sulle note ammiccanti e provocanti di film legati all'eros e all'arte della seduzione; dall'erotismo naif e irresistibile della splendida Marilyn Monroe, che fa cuocere Lawrence Olivier a fuoco lento nel classico Il principe e la ballerina (Sky Classics, 19.05), alla passione sadomaso e travolgente che stringe Victoria Abril e Antonio Banderas in un vortice colorato delle tinte accese di Pedro Almodovar in Legami! (Sky Mania, 22.35). Una relazione privata (Cult, 22.50) è quella che intrecciano i due sconosciuti al centro del film di Fréderic Fonteyne; niente nomi, niente parole, solo un appuntamento settimanale in una stanza d'albergo tra un uomo e una donna (Sergi Lopez e l'affascinante Nathalie Baye). La macchina da presa si ferma sempre fuori dalla camera, niente viene mai mostrato allo spettatore, e mentre una relazione fatta di sesso si trasforma in qualcosa di più, ciò che sta accadendo in quella stanza è, semplicemente, puro cinema.

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