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Film nelle sale: il nuovo anno inizia con [Rec] 2 e Io, loro e Lara

Anche Il riccio e Soul Kitchen.
di Lisa Meacci

Horror e commedie corali
Carlo Verdone (73 anni) 17 novembre 1950, Roma (Italia) - Scorpione. Interpreta Carlo Mascolo nel film di Carlo Verdone Io, loro e Lara.

venerdì 8 gennaio 2010 - News

Horror e commedie corali
Terminata l'euforia dei giorni passati e lasciate alle spalle anche le ultime feste, è tempo di appendere alle pareti di casa i nuovi calendari e di cominciare a sfogliare il 2010. Il nuovo anno si apre con un'abbondante offerta cinematografica che vede in prima linea l'horror e la commedia all'italiana, fermo restando che gli occhi sono tutti puntati sul successo mondiale di Avatar, già uscito in molti paesi e atteso in Italia per il 15 gennaio.
Intanto, le nostre sale ospitano l'horror spagnolo [Rec] 2, seguito del successo del 2007 che i registi Paco Plaza e Jaume Balagueró hanno presentato all'ultima Mostra di Venezia. Anche se gli stili sono sovrapposti e l'elemento soprannaturale appare potenziato (della serie non più solo morti viventi ma anche indemoniati, esorcisti, preti giustizieri e corpi parassitari), la forza del film rimane il punto di vista da Real Tv, con l'occhio dello spettatore che diventa un tutt'uno con quello della telecamera digitale (la quale riprende, per caso, la carneficina di un condominio). Proprio quando il linguaggio dei videogiochi e quello dei social network prende sempre più campo, con una realtà che preferisce essere raccontata ed esibita più che vissuta, l'opera ispanica appare molto attuale e analitica.
Ad approfondire sotto una luce diversa, ma sempre attenta, questa modernità, ci pensa anche Carlo Verdone con la commedia corale Io, loro e Lara. Don Carlo infatti, il personaggio creato e interpretato dallo stesso Verdone, è un prete lontano dallo stereotipo che l'attore ha incarnato in passato. Stavolta tenta di entrare sul serio nella psiche di un sacerdote di oggi, descrivendone le fragilità, i tormenti, la disciplina interiore e il buon senso. Dopo dieci anni vissuti in Africa come missionario, Don Carlo è costretto a rientrare a Roma per un'inaspettata perdita di fede. La pausa di riflessione si rivelerà complicata a causa di una serie di colpi di scena verificatesi in famiglia.

Incontri inaspettati e buona musica
Qualche polemica accompagna l'arrivo nelle sale dell'opera prima di Mona Achache, Il riccio. Se fino ad ora Muriel Barbery, scrittrice del fortunato romanzo da cui il film è tratto, si celava nel riserbo (si dice che abbia incontrato una sola volta la regista prima di trasferirsi in Giappone), l'autrice è uscita all'improvviso allo scoperto per prendere ufficialmente le distanze dal film. A suo dire non si tratta di una trasposizione come alcuni vogliono far credere (in primis, è la locandina italiana ad essere incriminata) ma solo di una libera ispirazione. Protagonisti della favola rimangono comunque tre insoliti personaggi: Renée Michel, una solitaria portinaia parigina che dietro l'aspetto duro e a tratti scorbutico nasconde un animo sofisticato e colto, Paloma Josse, una ragazzina di 12 anni incredibilmente intelligente ma con tendenze suicide, e l'enigmatico Monsieur Kakuro Ozu. L'incontro tra i tre stravolgerà la vita di ciascuno di loro.
Vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Venezia 2009, Fatih Akin porta nelle sale Soul Kitchen, una fresca commedia che parla d'amore, di musica e di cucina. Dopo il successo de La sposa turca e Ai confini del paradiso, il regista turco-tedesco cambia registro per descrivere uno spaccato di vita quotidiana della sua città, Amburgo, e lo fa con leggerezza e sensibilità ricordando che "la vita non è fatta solo di dolore e introspezione". Si racconta di Zinos, un giovane greco alle prese con una fidanzata viziata, un fratello in libertà vigilata e un piccolo ristorante in periferia, da anni dedito a servire piatti surgelati e preconfezionati.

Azione
Il weekend riserva anche un po' di azione da assaporare o con il thriller fantascientifico Il mondo dei replicanti (diretto da Jonathan Mostow), o con il tailandese Ong Bak 2 - La nascita del dragone. Il primo farà felici chi ama i gialli e le visioni futuristiche che prevedono il predominio dell'intelligenza artificiale. In una terra dove gli umani si servono di macchine stimolanti per controllare il proprio surrogato, la realtà è diventata "ideale" ed è vissuta da replicanti. Non c'è criminalità né dolore nelle città, almeno fino a quando qualcosa rompe questo equilibrio. A scoprire una vasta cospirazione sarà l'agente dell'FBI Greer (Bruce Willis) il quale deciderà di abbandonare il suo replicante e rischiarare la propria vita per far luce sul mistero.
In Ong Bak 2 ritroviamo invece Tony Jaa che per l'occasione non si limita a recitare ma tenta anche la direzione del film, insieme al più esperto Panna Rittikrai. Lontano (a livello narrativo) dal sequel del primo capitolo, action thai, arti marziali e suggestivi paesaggi orientali sono assicurati.

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