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Giù la testa a Cannes

Presentata a Cannes la versione restaurata dal laboratorio L'Immagine Ritrovata per la Cineteca di Bologna.

Omaggio a Sergio Leone
Sergio Leone 3 gennaio 1929, Roma (Italia) - 30 Aprile 1989, Roma (Italia). Regista del film Giù la testa.

giovedì 21 maggio 2009 - News

Omaggio a Sergio Leone
Non poteva mancare l'omaggio di Cannes Classics a Sergio Leone nel ventennale della morte: oggi giovedì 21 maggio, ore 15.30, Salle du Soixantième, viene presentato Giù la testa, nella versione restaurata dal laboratorio L'Immagine Ritrovata per la Cineteca di Bologna.
Alla proiezione saranno presenti i figli del regista Andrea e Raffaella, e la signora Carla Leone. Per la Cineteca di Bologna L'Immagine Ritrovata è la terza tappa del cammino voluto dalla famiglia del regista verso il restauro dell'intera opera di Sergio Leone, dopo quelle di Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo, già raggiunte assieme a Sky.
Il restauro di Giù la testa è stato eseguito a partire dal negativo originale e sulla colonna sonora magnetica della Fondazione Sergio Leone. Questa copia corrisponde alla versione completa che Sergio Leone approvò nel 1971. Il negativo Techniscope è stato scansionato a una risoluzione di 2k e restaurato digitalmente; la color correction è stata eseguita tenendo come riferimento una stampa positiva del 1971. La versione sonora inglese è stata restaurata dai materiali magnetici originali utilizzati per il missaggio in mono. Il film è stato restaurato dalla Cineteca di Bologna al laboratorio L'Immagine Ritrovata nel 2009, con l'approvazione della Fondazione Sergio Leone.
«Ho scelto un contesto storico e un genere, il western, come pretesto per parlare di qualcos'altro. I cadaveri nella caverna, la trincea e la fuga del governatore in treno fanno riferimento a episodi ben precisi (che il pubblico italiano conosce) accaduti nella lotta contro il fascismo in Italia, nello specifico, la scoperta di 350 corpi di cittadini ebrei in una cava vicino a Roma e la fuga di Mussolini. Ancora una volta si rinnova la lezione di Chaplin: con le sue commedie ha detto e fatto molto di più per il socialismo di qualunque politico. La scena della banca con Steiger che guida i prigionieri liberati viene direttamente da Tempi moderni quando Charlie sventola la bandiera rossa tra la folla. Dato il ruolo centrale che ha la musica di Morricone nei miei film, spesso questi sono stati associati all'opera. Mi sento molto più vicino al grande melodramma e a Omero, o al romanzo picaresco, dove non ci sono eroi, né buoni o cattivi.
Amo i primi piani perché esprimono l'anima. Di solito il cinema li usa per evidenziare un evento particolarmente importante, mentre si tratta della vita stessa: quando parliamo con un'altra persona o la guardiamo, questo è un primo piano. In una diligenza, la camera che si avvicina sempre di più vuole trasformare le facce borghesi in facce da culo. Mentre nel caso del colonnello Gutierez è l'espressione della violenza che monta.
In passato, nessuno è stato capace nel western di afferrare la realtà come John Ford. Ma Ford è un ottimista: nei suoi film, quando un personaggio apre la finestra guarda l'orizzonte con speranza. Io sono un pessimista: è la paura di essere ammazzati che ispira la stessa azione».
Sergio Leone, Maggio 1972 (intervistato da Guy Braucourt).

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