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Far East Film, l'omaggio a Sergio Leone e l'action movie Yatterman

Il festival si avvicina alla conclusione con un mix di generi cinematografici, dalla commedia nera al dramma sociale.
di Nicoletta Dose

Stanze proibite, omicidi a sangue freddo e spettri cattivi

giovedì 30 aprile 2009 - News

Stanze proibite, omicidi a sangue freddo e spettri cattivi
Dalla giornata di ieri abbiamo imparato che alle mostre d'arte bisogna tenere gli occhi aperti. Gli horror sono solo dei film, è tutta finzione. Però spesso ci dicono qualcosa sulla nostra vita reale e, a sentire le voci orientali del Feff, pittura e scultura sono un modo per indagare nell'animo umano, senza aver paura di scoprire ciò che andrebbe tenuto nascosto. Così ci ha insegnato il primo film della carrellata 'spaventosa' dell'Horror Day, A Bloodthirsty Killer, un classico della cinematografia coreana che, seppur mostrando i limiti del budget a disposizione (soprattutto la qualità della pellicola e il minimalismo delle ambientazioni), è riuscito, con grande raffinatezza, a portare avanti una storia inquietante e drammatica, dove i rapporti tra moglie e marito non sono così facili, soprattutto se lei è un fantasma vendicativo. Passi calmi e cadenzati nel mondo del soprannaturale hanno caratterizzato invece il percorso complicato del protagonista di Rule #1, alle prese con una storia poliziesca intrisa di atmosfere paurose, un mix che non ha convinto il pubblico del Feff, lasciandolo stordito e disorientato. Il pomeriggio ha lasciato spazio ai bambini, prima con il tailandese Rahtree Reborn, poi con l'indonesiano Takut: Faces of Fear, film a episodi che ha presentato sei storie diverse per stile e soggetto, dando punti di vista variegati su infanticidi, riti di magia nera, zombies e possessioni demoniache. La vera sorpresa di quest'anno è The Forbidden Door di Joko Anwar, dove l'integrità psicologica di uno scultore viene messa a dura prova, dopo aver scoperto un albergo segreto dove vengono proiettati snuff movies, e dopo aver ricevuto numerose richieste d'aiuto da parte di un bambino perseguitato dai genitori. Il film omaggia i simbolismi di Lynch con grande cura, assemblandoli con intelligenza al gusto della vicenda, un mix di generi, dall'horror puro allo splatter, dal thriller al demenziale, che ci mostra una delle cene di Natale più sanguinose di tutti i tempi. E non solo per spaventare. Passato senza clamore, il tailandese 4bia è stato proiettato poco prima di Coming Soon, riflessione amara e tragica sulla forza mistificatrice del cinema. Le luci si accendono, il film è finito. Ma è proprio così o siamo ancora dentro la finzione?

Spaghetti western in salsa di soia
Buoni, brutti, cattivi. E l'oriente dice anche 'weird', strani. A poche ore dalla festa del lavoro, il Feff punta lo sguardo al western di Sergio Leone e presenta la versione sud-coreana de Il buono, il brutto e il cattivo, ribattezzato dal regista Kim Ji-Woon The Good, the Bad, the Weird. La storia è simile all'originale ma lo stile è molto diverso: la dilatazione temporale del maestro Leone viene qui sostituita da una frenesia di movimenti di macchina che daranno nuova linfa al western orientale. Il film, presentato con grande successo al festival di Cannes, è già stato distribuito in Europa, ma non era ancora approdato in Italia. Finalmente lo vedremo in anteprima nazionale al Feff ma l'evento speciale è doppio perché in sala sarà presente anche Dante Spinotti, appena rientrato da Los Angeles (dove ha lavorato nuovamente con Michael Mann in Public Enemies), grande amico del regista romano di spaghetti western. Ma la programmazione non si ferma qui; in mattinata vedremo il secondo spin-off (dopo quello dell'anno scorso prodotto sempre da Johnny To) della serie investigativa Tactical Unit: Comrades in Arms e il dramma sociale Caregiver, dove un'insegnante decide di trasferirsi a Londra per fare la badante e aiutare economicamente la sua famiglia. Nel pomeriggio il Feff prende una piega grottescamente umoristica, prima con Crush and Blush, dove una professoressa bruttarella e frustrata decide di ordire bizzarri piani vendicativi ai colleghi di scuola, poi con The Equation of Love and Death del cinese Cao Baoping, storia d'amore senza sesso, dove una tassista cerca disperatamente l'ex fidanzato scomparso che continua a spedirle lettere d'amore senza darle un recapito per rintracciarlo. Più sentimentale e intimista è invece Fiction., thriller elegante che verrà introdotto dalla presenza in sala del produttore Rama Wirasmo e dalla regista Mouly Surya, una delle tante protagoniste femminili di questa edizione. Infine il consueto appuntamento con l'erotismo di mezzanotte, con Lalapipo – A Lot of People, una commedia porno-soft, dove tutte le fantasie sessuali più trasgressive verranno mostrate sullo schermo senza falsi pudori. Ovviamente sempre con grande ironia.

Finale a colpi di action movie e commedie nere
Con la festa del lavoro si celebra la forza degli operai e di chi, ogni giorno, passa otto ore in ufficio, in fabbrica, in negozio. Così anche il Feff decide di onorare la voglia di comprendere meglio la società contemporanea e quella del passato per difenderci dai prevaricatori e preservare i diritti dei lavoratori. Così venerdì vedremo il lungo capolavoro Love Exposure del nipponico Sono Sion, quattro ore per raccontare i drammi culturali del Giappone odierno, indagare nelle sue costrizioni sociali e tentare di dare speranza a coloro che vivono ai margini, situazioni dure di miseria e ignoranza. Tra preti cattolici, fantasmi religiosi e padri violenti, il film sfrutta la morale della fede incondizionata per delineare i tratti di un mondo in evoluzione e contradditorio, modernissimo industrialmente ma con un retaggio di chiusura mentale ancora inserito nel passato. In serata la commedia Scandal Makers e il biopic di arti marziali Ip Man renderanno leggero l'avvicinarsi alla conclusione del festival, in dirittura d'arrivo sabato 2 maggio, dove, prima della premiazione del pubblico, dei Black Dragon e del MYmovies Award, verranno proiettate interessanti commedie nere, come Best of Times o Trouble Makers ma soprattutto ci sarà l'appuntamento con Yatterman diretto dal regista cult Miike Takashi. Ormai i biglietti sono già andati a ruba, il film si preannuncia un evento come pochi; la cattiva Dronjo vuole conquistare il mondo ma il buon costruttore di robot Yatterman (il famoso protagonista della serie animata omonima degli anni Settanta), combatterà per la salvezza dell'umanità. Un'impresa eroica che sarà presentata con un grande dispendio di colori e azione, una vera goduria visiva che metterà fine a questo festival così ricco di sorprese.

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