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Feisbum: Dal Social Network al Social Film

Il fenomeno mediatico del momento diventa un film a episodi realizzato da giovani talenti italiani a tempo di record.
di Edoardo Becattini

Face-Boom
Corrado Fortuna (46 anni) 31 marzo 1978, Palermo (Italia) - Ariete. Nel film di Dino Giarrusso, Alessandro Capone, Giancarlo Rolandi, Emanuele Sana, Serafino Murri, Laura Luchetti, Mauro Mancini Feisbum - Il Film.

giovedì 30 aprile 2009 - Incontri

Face-Boom
Con nove milioni di utenti solo in Italia e più di duecento in tutto il mondo, Facebook è ormai qualcosa che va al di là della semplice idea di gruppo sociale legato al mondo virtuale di internet. La piattaforma creata da un giovanissimo studente di Harvard si presenta sia come naturale evoluzione delle pratiche di interazione virtuale come chat o forum, sia come agile corrispettivo di molte pratiche della vita sociale quotidiana. Lavorando sulla possibilità di creare a proprio piacimento uno spazio di personale esposizione, vetrina accuratamente selezionata di vizi e virtù della propria vita, e soprattutto su quella curiosità del tutto antropologica di poter spiare senza essere troppo visti persone e personaggi legati al proprio passato e al proprio presente, in pochissimi anni Facebook è riuscito a coinvolgere nelle sue maglie i più entusiasti quanto i più refrattari frequentatori di social network.
Sono già in molti a disquisire se si tratti dell'ennesimo fenomeno meteora (come d'altronde si è rivelato in poco tempo Second Life), oppure se e quale altro nuovo network ne scalzerà presto la posizione di dominio. Intanto però la rete sociale virtuale attualmente più grande del mondo vanta numerosi primati, che vanno da introduzioni linguistiche legate alle proprie pratiche (su FB l'amicizia non si crea ma "si chiede" e per segnalare la propria o l'altrui presenza in un documento scritto o fotografico si deve "taggare" quella stessa persona), ad un ruolo di primo piano nelle campagne elettorali dei canditati più moderni. A Facebook sono stati dedicati articoli di giornale, saggi, canzoni e, oggi possiamo dirlo, anche film. Feisbum è infatti un progetto a episodi tutto italiano che, a partire dall'incredibile velocità con cui il network ha preso piede nel nostro paese, unisce assieme vari frammenti fra il romantico e il surreale, fra il comico e il satirico, per delineare un quadro dei rapporti umani nell'era delle nuove tecnologie. Si tratta di otto episodi più cinque interludi girati da sette registi quasi tutti esordienti a tempo di record (solo due mesi fra pre o post-produzione), che vedono impegnati molti giovani attori più o meno conosciuti del nostro cinema. E che da qui alla data di uscita (8 maggio) saranno oggetto di innovative campagne di viral marketing sparse per il territorio.

I vari episodi del film sono tratti da fatti reali?
Giancarlo Rolandi: Dipende. Il mio, "Manuel è a Mogadiscio", ad esempio è ispirato ad un fatto vero: la classica truffa realizzata tramite internet, per la quale servizi la chat o facebook sono diventati delle vere e proprie agenzie.
Dino Giarrusso: Anche "Maledetto Tag" è ispirato ad un fatto realmente accaduto: due promessi sposi ed una cerimonia di nozze che ha rischiato di andare a monte per colpa di una foto di troppo finita su internet. Poi ovviamente, abbiamo lavorato di fantasia per rendere la nostra versione realizzata per lo schermo più dinamica, divertente e satirica.
Laura Luchetti: Per alcuni episodi è invece avvenuto il contrario: io ho pensato al mio corto-pillola "Finché morte non ci separi" prima che avvenisse realmente un fatto di sangue in Sicilia motivato da un tradimento in chat.
Mauro Mancini: Ci sono poi altri piccoli corti come "La rivincita" in cui abbiamo semplicemente voluto dar corpo ad una fantasia ricorrente: quella dello sfigato della scuola che, dopo anni, ha la possibilità di rivalersi contro il compagno di scuola che lo vessava grazie alla possibilità di ritrovarlo su facebook.
Marco Scaffardi (produttore e ideatore): C'è poi un episodio particolare come "Jessica e Nicola" che è ispirato ad un personaggio assurdo ma che esiste veramente su internet e che si definisce il "dio del sesso virtuale". È un tipo strambo con il quale se vuoi avviare una chat, devi inserirti in una speciale lista d'attesa e aspettare finché non ti "riceve"...

Come nasce l'idea di Feisbum?
M. Scaffardi: Nelle mie intenzioni non c'era la volontà di fare un film di profonda analisi sociologica, ma solo prendere un po' giro il nostro paese a partire da alcune abitudini del tutto contemporanee, frutto di una popolare innovazione tecnologica esplosa in quest'ultimo anno.
Serafino Murri: Mario ha proposto a me e agli altri registi questo progetto attraverso le mille e più idee per i vari corti che avrebbe voluto realizzare. Idee che abbiamo poi sviluppato e discusso assieme proprio interagendo su Facebook fra tutti noi. Quindi si può dire che in un certo senso il film è nato proprio da lì, come luogo e come idea. La verità è che non è tanto un film su Facebook, quanto sulle persone che interagiscono su Facebook. Sono vari episodi che raccontano quindi un po' il mister Hyde che è in tutti noi e che si interrogano in maniera divertente ma anche seriosa sui motivi che spingono molte persone a creare una specie di seconda identità su internet, oppure a dare confidenza immediata a completi sconosciuti solo perché ci sentiamo tutelati dalla maschera che portiamo. Studiare Facebook è un buon modo per interrogarsi sul mondo di oggi...è come girare in una pubblica piazza di un grande paese. D'altronde con 9 nove milioni di utenti sul solo suolo italiano, Facebook è come un mondo, un mondo alternativo dove c'è molto del tuo passato, del tuo presente e in qualche modo anche del futuro.

Facebook è davvero un fenomeno sociale?
Dino Giarrusso: Se di questi tempi esci la sera in un locale senti risuonare dalle conversazioni vicine almeno centinaia di volte la parola "facebook" nell'arco di una serata. Infatti, a parte magari quelle persone che sono esposte ad una vita pubblica, la maggior parte della gente investe molto tempo a consultare la propria di Facebook, a abbellirla a propria volontà o discrezione e a interagire con amici vicini e lontani.
Marco Scaffardi: Prova ne è che ci sono alcune indagini statistiche che dimostrano come all'interno di molte coppie si vivano tradimenti consumati solo via internet; tant'è che, per i tribunali inglesi, la prova di un tradimento virtuale è divenuta una aggravante giuridica.

Ci sarà presto Feisbum 2?
Marco Scaffardi: No, non penso che ci potrà mai essere un seguito. La sinergia che si è venuta a creare è stata un piccolo miracolo che ci ha permesso di lavorare parallelamente con troupe differenti ma tutte calibrate sul medesimo calendario di riprese. E questo affiatamento lo considero un'esperienza irripetibile. Quel che a me premeva di più era lavorare su un tema importante e farlo con i giovani talenti del cinema di oggi. Penso che ci fosse la necessità di dare a questi giovani talenti (sia attori che registi) la possibilità di dimostrare tutte le loro potenzialità e di far vedere come il cinema italiano troverà presto una nuova generazione di abili cineasti.

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