I protagonisti
A ltman lo aveva già fatto nel 1992 portando sul grande schermo un film sarcastico e amaro sui retroscena di Hollywood. È inevitabile pensare a I protagonisti seguendo la vita dietro le quinte di Ben (Robert De Niro), un famoso produttore alle prese con mille complicazioni - private e professionali - che sa di avere le ore contate in termini di potere. Il film che potrebbe riportarlo in vetta tra i nomi che contano non ha incontrato il favore del pubblico alla proiezione di prova; a salvarsi, nonostante la presenza di Sean Penn come protagonista, è forse unicamente la colonna sonora. Così le successive due settimane d'inferno di Ben sono scandite dalla musica Marcelo Zarvos (realizzata per Fiercely) che accompagna lo spettatore in un viaggio in prima fila lungo i tortuosi viali di Hollywoodland. Basato sul libro "What Just Happened? Bitter Hollywood Tales from the Front Line" (autobiografia del produttore Art Linson - Gli intoccabili, Fight Club, Black Dahlia - che ha firmato anche la sceneggiatura), il film diretto da Barry Levinson, interpretato da Robert De Niro e da una schiera di star riporta alla mente anche uno scambio di battute tra Joe Gillis e Norma Desmond in Viale del tramonto. "Un tempo lei era una grande stella del cinema!" "Io sono ancora grande, è il cinema che è diventato piccolo!". Ed è curioso come il finale di Disastro a Hollywood si congiunga idealmente all'ultima battuta della stella del cinema muto quando, divina, esclama: "Mr. De Mille, sono pronta per il primo piano".

La genesi del film
Robert De Niro: Quando ho letto il libro ho riso dall'inizio alla fine, così ho proposto ad Art di scrivere la sceneggiatura per poterlo trasformare in un film in cui avrei interpretato il ruolo del produttore. Non ho preso parte alla fase di scrittura ma ho cercato di dare il mio supporto ad Art come potevo (De Niro è tra i produttori di Disastro a Hollywood, ndr). Mi piaceva l'idea che ognuna delle persone coinvolte nel film - io, Art, Jane Rosenthal e Barry Levinson - conoscessero il mondo del cinema attraverso la propria prospettiva e potessero per questo metterci del loro.

L'apporto degli attori
Art Linson: Sebbene il film sia stato scritto nei minimi dettagli, ogni attore ha portato qualcosa di suo. Questo è il bello di Bob, ad esempio. Tu scrivi una cosa e lui te la rifà migliorandola. È una prerogativa dei grandi attori. Anche Bruce si è dimostrato sin da subito disponibile, prendendosi molto sul serio. D'altronde doveva interpretare se stesso. Non solo lo ha fatto, ma ci ha anche messo la rabbia di un uomo ossessionato dall'integrità. Rido sempre alla scena in cui si rifiuta di tagliarsi la barba. E vedere lui e Bob parlare di integrità, considerato che interpretano due personaggi dell'industria cinematografica, è decisamente esilarante.