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Alba Rohrwacher, 30 anni di candidi ritratti

Una "shooting star" dal cognome impronunciabile.
di Lisa Meacci

Dalla Berlinale ad una rassegna ad hoc
Alba Rohrwacher (45 anni) 27 febbraio 1979, Firenze (Italia) - Pesci.

venerdì 27 febbraio 2009 - Celebrities

Dalla Berlinale ad una rassegna ad oc
In occasione dei suoi trent'anni, vogliamo regalare questo piccolo omaggio ad Alba Rohrwacher, una delle attrici italiane più apprezzate del momento.
Applaudita all'ultimo Festival di Berlino, Alba può vantare di essere stata selezionata tra le dieci "shooting stars" (gli attori più promettenti del 2009) in una kermesse dove già essere italiani ed essere presenti era una rarità. Ma è di questi giorni anche la notizia che l'attrice dal candido ritratto, questa estate sarà a Trieste come ospite della decima edizione del festival Maremetraggio: la manifestazione ha intenzione di dedicarle una "prospettiva", uno spazio ad hoc per raccontare attraverso il cinema e la sua voce, quello che è stato il suo percorso formativo e i desideri per il futuro.
Il teatro fiorentino
Già, perché questa giovane donna appena trentenne, ha molto da raccontare in quanto a studi. Il cognome e i tratti tedeschi nascondono in realtà delle origini italianissime, toscane per essere precisi: l'attrice è infatti nata a Firenze il 27 febbraio 1979 e proprio al capoluogo toscano è legata la sua primissima formazione, partita dal teatro con i corsi dell'Accademia dei Piccoli di Firenze e alla scuola Compagnia De' Pinti. Con quella sua aria ingenua e incredibilmente timida (ops, "riservata" come preferisce definirsi lei stessa) ma determinata, Alba ha poi continuato i suoi studi a Roma, dove nel 2003 si è diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia consacrando la sua apertura anche al cinema. L'anno successivo era già parte del cast di L'amore ritrovato di Carlo Mazzacurati insieme a Stefano Accorsi e Maya Sansa.
Dal David di Donatello 2008 a Venezia
Dopo sottili partecipazioni a film come Melissa P. e un episodio di 4-4-2, un po' di radio, videoclip e teatro, Alba viene premiata con ruoli via via sempre più importanti per il grande schermo. Passando per Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti, Caos calmo di Antonello Grimaldi e Piano, solo di Riccardo Milani arriva al film di Silvio Soldini dal titolo Giorni e nuvole, per il quale riceve il David di Donatello 2008 come migliore attrice non protagonista.
In Riprendimi di Anna Negri, il film-documentario presentato al Sundance Festival, Alba finalmente è protagonista assoluta, stavolta alle prese con il personaggio di una neo-mamma abbandonata dal fidanzato. Il 2008 è anche l'anno del premio Ciak d'oro e della tappa al Festival di Venezia per presentare Il papà di Giovanna di Pupi Avati.
Bisogno di leggerezza
Per chi in qualche modo la "accusa" di interpretare solo ruoli drammatici, Alba risponde di aver invece lavorato molto anche a livello comico, l'esperienza teatrale in primis l'ha persuasa ad un "bisogno della leggerezza della commedia". La stessa Giovanna nel film di Avati, porta con sè "qualcosa di clownesco", senza dimenticare che ci sono "spazi di leggerezza anche in Riprendimi e in Mio fratello è figlio unico". E forse, proprio questa sua capacità di aprire parentesi in grado di strappare un sorriso in quella delicatezza che la contraddistingue, è la sua forza più grande.
Prossimamente la vedremo al cinema in Due partite di Enzo Monteleone ma Alba Rohrwacher ha ottimi propositi anche per l'estero, magari alla ricerca di "un cinema italiano proiettato su scala europea".

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