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Io & Marley: tutti insieme appassionatamente

Jennifer Aniston e Owen Wilson allevano tre figli e un cane nella nuova commedia romantica di David Frankel.
di Marzia Gandolfi

Concorrenza "bestiale"
Jennifer Aniston (55 anni) 11 febbraio 1969, Sherman Oaks (California - USA) - Acquario. Interpreta Jennifer Grogan nel film di David Frankel Io & Marley.

venerdì 27 febbraio 2009 - Incontri

Concorrenza "bestiale"
Da Moby Dick a King Kong, la Bestia che appare sullo schermo incarna quasi sempre l'alterità assoluta, il pericolo e la minaccia. Quando il cinema la rappresenta lo fa con l'intento di farne una vittima sacrificale, la bestia che agisce per essere uccisa. Ma come la mettiamo con i Lassie e i Rin Tin Tin delle serie televisive? Con gli animali antropomorfi di Walt Disney o della Pixar e tutti i divi zoomorfi di tanto cinema recente? Il biondissimo Labrador di Io & Marley rientra nella categoria "domestica", è un cane in carne ed ossa che non si limita alla comparsata ma diventa protagonista e titolare di una commedia incentrata su di lui e a cui si affianca, nel titolo e sullo schermo, la performance misurata di Owen Wilson. Prodotto di un addestramento straordinario e non di effetti specialissimi, Marley è il figlio "bestiale" di una giovane coppia che vuole sperimentare la genitorialità senza essere ancora genitori. Lontano dall'essere in bilico tra l'organico e il meccanico, tra la bestia e il giocattolo, il Labrador protagonista è corpo animale e non "animato" che travolge letteralmente la vita dei coniugi Grogan, "rosicchiando" mobili, progetti e certezze e invitandoli a vivere il presente a dispetto di quello che non è stato e di quello che deve ancora essere. Jennifer Aniston e Owen Wilson presentano a Roma la commedia romantica di David Frankel e ci rivelano il piacere ludico di un set cinofilo.

Un set "da cani"
J ennifer Aniston: È stato entusiasmante girare Io & Marley, è stato come partire per una lunga vacanza, c'era il sole di Miami, c'erano le sue spiagge e poi un set meraviglioso pieno di cani di ogni razza. So che agli attori si sconsiglia sempre di lavorare con i cani e con i bambini, perché sono entrambi imprevedibili, ma io e Owen abbiamo accettato la sfida, sentivamo che valeva la pena mettersi in discussione. Il film di David Frankel è tratto da un romanzo che ha avuto in America un successo strepitoso, era nostro desiderio portarlo sullo schermo al meglio, impegnandoci a commuovere o a divertire gli spettatori in sala. La cosa incredibile poi è che ci è stato permesso di portare sul set i nostri cani. Il cane di Owen è visibile in un passaggio rapido ma bisognerebbe premere pause per individuarlo, mentre la scena in cui compariva la mia cagnetta è stata tagliata, probabilmente aveva esigenze da diva.

Famiglia americana
J ennifer Aniston: Non sono d'accordo con quei giornalisti che ritengono i coniugi Grogan e i loro tre figli una famiglia da sogno. Loro sono più che reali e non poteva essere altrimenti dal momento che questa commedia è trasposta da una storia vera. È vero nel film non compaiono genitori, suoceri, cugini o qualsiasi altro genere di parente o di elemento di disturbo a compromettere la loro serenità, ma il film racconta ugualmente le vicissitudini sentimentali e i sacrifici di una giovane coppia che si trova a fare fronte a un mutuo da pagare, a tre figli da allevare e a una vita che qualche volta non somiglia affatto a quella che avevano sognato. Parla dei sogni che vengono sacrificati per la gioia dei figli e della difficoltà di trovare un equilibrio tra carriera e famiglia. Jenny alla seconda gravidanza dovrà abbandonare un lavoro che le piaceva e che svolgeva con successo, John è spesso frustrato e vorrebbe condurre la spensierata vita da single del suo amico Sebastian. Con l'aiuto di un Labrador di cinque chili, riusciranno però a superare ogni difficoltà. In fondo sono convinta che i nostri personaggi siano consapevoli del valore del loro sacrificio e del risultato che ne avranno: qualcuno da amare e da cui farsi amare fino alla fine della loro vita.

Questione di feeling
O wen Wilson: Sottoscrivo le parole di Jennifer, è stata un'esperienza esaltante lavorare in un set frequentato ogni giorno da cuccioli, cani adulti e anziani, attori, bambini e neonati, un vero delirio ma siamo sopravvissuti e ci siamo divertiti. Io e Jennifer abbiamo trattenuto le nostre performance e ridimensionato i nostri rispettivi ego dal momento che il protagonista assoluto era Marley, sarebbe stato lui con le sue espressioni e le sue "improvvisazioni" a muovere nel pubblico una risata o una lacrima. Il Labrador che interpreta Marley era stato addestrato per essere sempre fuori controllo, il suo primo incontro con Jennifer è stato esilarante, messo il piede sul set è stata letteralmente travolta dalla sua mole e dal suo affetto. Il vero problema per me era la sera quando rientravo a casa da Garcia, il mio cane, che annusava sui miei vestiti l'odore di un altro cane. Era come una moglie gelosa che scopre il rossetto di un'altra donna sul colletto della tua camicia, prova a spiegare a un cane che stai girando un film e che vuoi bene a un altro cane per finta. Impossibile. Tutto sommato credo però sia più semplice lavorare con loro che con un bambino. Piangono quando dovrebbero essere allegri e sono allegri nelle sequenze in cui dovrebbero piangere. Sarebbe orribile però costringerli a piangere o a ridere a comando, dunque aspettavamo ore sul set che i loro animi si disponessero sull'emozione indicata "da copione".

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