Advertisement
Il commissario Manara, tra regole e trasgressione

Presentata la nuova fiction di Rai Uno.
di Alessandra Giannelli

Una serie innovativa

mercoledì 7 gennaio 2009 - Televisione

Una serie innovativa
In onda sugli schermi Rai, da giovedì 8 gennaio, un nuovo prodotto che tratta di un commissario, molto capace, intuitivo, un po' fuori dagli schemi, per la regia di Davide Marengo (Notturno bus), al suo esordio televisivo. Una gestazione lunga e felice per questa serie che unisce elementi classici e innovativi, sapientemente mescolati dall'intera equipe, grazie anche alla presenza del "produttore creativo", nuova figura già ampiamente diffusa negli States. Il producer, è l'esatta definizione, nella fattispecie Alberto Simone, è colui che ha la visione complessiva della serie, nei suoi aspetti artistici, visivi, di scrittura, di regia, di messa in scena e anche in una visione di carattere produttivo e serve molto a valorizzare ed impreziosire l'opera. Il Commissario Manara, come ha spiegato Tinni Andreatta di Rai Fiction, nasce con tre doti: il primo, di avere le basi solide, perché lavora sul giallo di provincia, che è particolarmente caro al pubblico di Rai Uno; la seconda, di avere una grande anima, una grande forza narrativa; il terzo elemento è quello dell'innovazione, dell'ironia, dell'irriverenza e della giovinezza, che è un po' la strada intrapresa dall'azienda, cominciando da Tutti pazzi per amore. Caratteristiche che rendono questa serie totalmente nuova rispetto al passato.

I protagonisti
Chi è Il Commissario Manara? È un personaggio (interpretato da Guido Caprino) che è fuori dalle regole, è un pesce fuor d'acqua nella realtà di provincia, ed è un amante delle donne, ma soprattutto esercita su di loro un enorme fascino e, generosamente, non si rifiuta. È altruista, è un ricercatore della verità e, come il Dr. House nel suo campo, lavora con caparbietà e al di fuori delle regole, ma al contrario del famigerato medico, ha una capacità empatica straordinaria. Non ha nulla esteriormente del commissario, ma ne possiede l'anima e le doti più profonde; è una sorta di "lupo solitario" e la scelta del nome è stata complessa, ma ricorda il "lupo mannaro" (però, sulla sua moto, c'è sempre posto per qualche dama!). La donna che lui desidera, ma che, contemporaneamente, teme gli sfugga, è Lara (interpretata dall'attrice Roberta Giarrusso). Lara è l'opposto di Manara: coscienziosa, scientifica, precisa e, come sempre, gli opposti si attraggano. Ma Lara ha anche una caratteristica, quella di essere stata bruttina da ragazza e questa sua debolezza del passato le dà una notevole umanità. Intorno a questi due protagonisti, tra le donne, si muovono la grande Valeria Valeri, che interpreta la zia di Lara, ma è molto vicina a Manara, avendo una capacità psicologica ed umana nel comprenderlo; Daniela Morozzi, la tenutaria della pensione dove Manara alloggia, ma anche Lucia Ocone (la nota comica televisiva) e Jane Alexander, che "ruotano", con grande interesse, intorno al bel commissario. Tra gli uomini: Bruno Gambarotta, Luis Molteni e Luca Calvani, nel ruolo dell'antagonista.

La regia
La magia di questo mix, tra misura classica e innovazione, è nata dalla capace e intelligente regia di Marengo, il quale ha saputo coniugare il racconto emozionale e classico con la leggerezza, il divertimento, ma anche una sapiente dose di citazioni cinematografiche. C'è un po' del western all'italiana, c'è il cinema "poliziottesco" degli anni Settanta, ma anche la serie classica americana degli anni Ottanta. La musica, ugualmente, riecheggia quella anni Settanta, ma poi esplode con lo stile di Paolo Buonvino, che ha curato la colonna sonora della serie.
È Alberto Simone, il producer, a ricordare che si è trattato, per la realizzazione della fiction, di un grande lavoro di squadra, grazie anche al talento del regista, voluto da lui stesso e della scelta di un cast che, sulla carta, non poteva presentare troppe garanzie, ma che si è rivelato di valore. Ma su tutto, Simone osserva che la presenza della Valeri, così come di Gambarotta, rappresentano la continuità, la garanzia per il pubblico affezionato di Rai Uno, sebbene si tenti di svecchiare la rete. È una commedia romantica, ma anche "pura", aggiunge Marengo (tenuto d'occhio dalla Rai, fin dal 1996, quando con un corto partecipò al Sacher Festival), perché si ride veramente con delle situazioni anche realistiche. Guido Caprino riconosce che è stata una bellissima esperienza, anche se all'inizio era veramente spaesato per il fatto di dover interpretare un protagonista. Roberta Giarrusso racconta che è stato tutto molto divertente ("si rideva tutti i giorni"), ma anche formativo. Un personaggio anche un po' noioso (e bacchettone!), il suo, ammette la Giarrusso, ma che si contrapponeva al commissario e che, soprattutto, riusciva a tenergli testa.

Qual è l'età media del pubblico della Rai?
T inni Andreatta: L'ultima puntata di Tutti pazzi per amore ha una media di età di 49 anni, che è di poco superiore a quella media di Navy NCIS, una serie americana. L'ideale è quello di non tradire il pubblico tradizionale, ma di coinvolgere anche quello più giovane.

Come si è arrivati alla scelta dei due protagonisti?
T inni Andreatta: Vedendo i provini di Roberta e di Guido ho avuto una delle emozioni più forti che mi siano capitate, nel vedere i provini naturalmente, perché vedevo incarnati i personaggi. C'era un'alchimia per cui un semplice provino generale offriva già, caratterialmente, il personaggio. Caprino era Manara ed è per questo che ha sbaragliato la concorrenza con attori anche più noti. E poi, intorno a lui, ci sono attori che il pubblico già conosce. Per noi era importante lavorare sull'identità di questi personaggi. Ricordo anche che Zingaretti, quando ha fatto Montalbano, non era conosciuto.

Dopo Notturno bus, come si inserisce il progetto di una fiction?
D avide Marengo: C'è stato un incontro, con Alberto Simone e Roberta Manfredi (l'altro produttore esecutivo), quando ancora Notturno bus non era uscito e la cosa che mi ha convinto è stata la scrittura, l'idea di lavorare con buoni produttori, con un cast da formare e la possibilità, date queste promesse, di realizzare un buon lavoro. Quasi non ci credevo quando ho ricevuto la proposta!

Perché si definisce noiosa e bacchettona?
R oberta Giarrusso: Dovrei dire meglio "secchiona" perché sono uscita dal corso di polizia, sono all'inizio della mia carriera, ho tutto l'entusiasmo e l'energia che serve. Sono quella che analizza i minimi dettagli, che studia tutto, che è più riflessiva, che si informa su ogni argomento. Sono la secchiona del commissariato, ma anche la più ligia al dovere e più rispettosa delle regole di investigazione. Lui, invece, è quello più folle, ha dei metodi un po' trasgressivi, che io non accetto, e non perderò occasione per fargli notare che il suo modo di fare non mi piace. Sono anche una ragazza di sani principi e sogno l'amore vero. Manara non rappresenta il mio ideale di uomo però, nonostante tutto, io sono attratta da lui, anche se cerco di reprimere questa attrazione. Ecco perché il nostro rapporto è fatto di incontri e scontri continui.

Per quale fascia è indicata questa serie?
R oberta Giarrusso: Piacerà ai miei coetanei, io ho quasi ventisette anni.

Ci chiarisce il suo personaggio?
G uido Caprino: Mi sono semplicemente divertito leggendo e poi recitando. Sulla creazione del personaggio, sul look soprattutto, mi sono ispirato molto a Frank Zappa, che mi sembrava adeguato per il mio ruolo.
Ambientata nel meraviglioso paesaggio toscano, la serie prevede 12 episodi, da 50 minuti ciascuno, per 6 puntate.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati