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Biancaneve e i sette nani in Blu Ray

Torna la magia del capolavoro di Walt Disney.

Il primo lungometraggio animato della storia del cinema

venerdì 11 dicembre 2009 - News

Il primo lungometraggio animato della storia del cinema
Biancaneve torna in compagnia dei sette nani e del principe (nonché della perfida strega) nelle nostre case nell'alta definizione del Blu Ray. Se nel passato non lontanissimo la politica dei 7 anni della Disney faceva sì che un capolavoro come questo fosse riproposto periodicamente per la gioia di una nuova generazione, oggi l'home video ci consente di vederlo e rivederlo a nostro piacimento con una qualità di immagine di cui Walt sarebbe entusiasta.
Forse però non tutti ne conoscono la storia. Si tratta in assoluto del primo lungometraggio animato della storia del cinema. Premiato con uno Speciale Premio Oscar per la "significativa innovazione che ha affascinato milioni di persone, dando il via ad una nuova forma di arte nel campo dell'intrattenimento", alla cerimonia di premiazione, Shirley Temple consegnò a Walt Disney un trofeo in cui, insieme alla tradizionale statuetta di dimensioni normali, vi erano altri sette Oscar in miniatura. Fra i primi film ad essere designati per la conservazione dalla Library of Congress (la più antica istituzione federale in campo culturale negli Stati Uniti) è anche il primo film a vantare una colonna sonora, così come è il primo film ad usare la musica come elemento integrante della storia. Ad oggi Biancaneve e i Sette Nani è stato lanciato al cinema 9 volte.

Un modello per la qualità della narrazione
Walt Disney dovette combattere per riuscire a produrre il film (c'era chi lo considerava pazzo nel pretendere di voler tenere in sala il pubblico per più di un'ora dinanzi a un cartone animato) arrivando anche a ipotecare la sua casa per finanziare la produzione del film, che alla fine costò più di un milione e mezzo di dollari, una cifra astronomica per il 1937. Biancaneve e i Sette Nani ebbe bisogno di tre anni per essere prodotto, era il risultato finale del progetto di Walt Disney di migliorare la qualità della produzione del suo studio, e anche di trovare una fonte di profitto oltre ai cortometraggi sino ad allora prodotti, per realizzare nuovi film. Molte tecniche di animazione che più tardi diventarono standard furono sviluppate o migliorate per il film, compresa la possibilità di introdurre figure umane rappresentate in maniera realistica (con e senza l'aiuto del rotoscope), l'efficace animazione dei personaggi (prendendo personaggi tra loro simili, in questo caso i nani, e distinguendoli attraverso la loro recitazione col corpo e i movimenti), gli effetti raffinati per rappresentare pioggia, lampi, acqua, riflessi, scintille, magie, e altri oggetti e fenomeni, e l'uso dei piani multipli. Biancaneve e i Sette Nani è anche preso a modello per la qualità della narrazione nel genere d'animazione.
Interamente creato con mezzi artigianali (disegni a mano) e con gli sfondi realizzati con la tecnica dell'acquerello, il film ripropone la trama dei fratelli Grimm aggiungendo un finale più romantico (il bacio del principe che risveglia Biancaneve) ed un maggiore approfondimento dei personaggi e, soprattutto, dando un nome ai sette nani (Dotto -Doc, cioè dottore, fa sempre il saputello, tende molto spesso a mangiarsi le parole a causa di eccessi di nervosismo-, Gongolo -Happy, cioè felice, sempre di buon umore e incline alle burle-, Eolo -Sneezy, da sneeze, starnuto-, dal potente starnuto, che lo coglie nei momenti meno opportuni-, Cucciolo -Dopey, "addormentato", nel senso che non è particolarmente sveglio, il più giovane dei nani, non ha mai imparato a parlare ed è calvo-, Brontolo -Grumpy, cioè scorbutico, il più scettico riguardo alla permanenza di Biancaneve con loro, ma sotto la scorza dura e gli sbuffi batte un cuore d'oro-, Mammolo -Bashful, cioè timido, arrossisce facilmente- e Pisolo -Sleepy, cioè sonnolento, sempre assonnato, è anche quello che indovina il motivo dell'agitazione degli animali del bosco-). Fu molto criticata la figura della strega, a causa della sua caratterizzazione fortemente negativa rispetto all'immaginario infantile, la scelta di Disney, però, era coerente con il messaggio di fondo che l'autore voleva inviare al suo pubblico, che supponeva composto anche da adulti: il bene è sempre preferibile al male, e quindi quest'ultimo deve essere descritto come abominevole e terribile.

Oltra la regia
Oltre la regia di David Hand, animatore e produttore cinematografico americano, la sceneggiatura è stata opera di un folto team: Dorothy Ann Blank, Richard Creedon, Merrel De Maris, Otto Englander, Earl Hurd, Dick Rickard, Ted Sears, Webb Smith, persone a cui si devono i nomi dei personaggi della storia. Molte anche le curiosità e le chicche legate al film. Prima tra tutte quella su Adriana Caselotti, voce originale americana di Biancaneve, era figlia di genitori italiani: Guido e Maria Caselotti, quest'ultima di origine napoletana era una cantante alla Royal Opera.
E ancora... Cucciolo avrebbe dovuto parlare, ma fu reso muto quando non si riuscì a trovare una voce adatta, mentre la doppiatrice della matrigna, durante la trasformazione in strega, fu costretta a recitare le battute senza dentiera, per evidenziare il mutamento di voce. Secondo fonti ufficiali la produzione impiegò 32 animatori, 102 assistenti, 167 intercalatori, 20 scenografi, 25 artisti dell'acquerello per dipingere gli sfondi, 65 animatori per gli effetti e 158 tra pittrici e inchiostratrici. Furono realizzate 2 milioni di illustrazioni usando 1500 tonalità di colore.
In occasione dell'uscita Blue-Ray è stato realizzato un sondaggio tra bambini/e e ragazzi/e al fine di individuare il nanetto preferito. Ha vinto, a stragrande maggioranza, Cucciolo.

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