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Tonaca e divisa, l'accoppiata vincente di Don Matteo

Nino Frassica ci parla della settima edizione della fortunata serie.
di Alessandra Giannelli

Una fiction per tutti
Nino Frassica (Antonino Frassica) (73 anni) 11 dicembre 1950, Messina (Italia) - Sagittario. Interpreta Maresciallo Cecchini nel film di Giulio Base, Lodovico Gasparini Don Matteo 7.

giovedì 24 settembre 2009 - Televisione

Una fiction per tutti
È giunto alla settima edizione Don Matteo, la fiction più amata dagli italiani che sarà in onda il giovedì, per 12 prime serate, su Rai Uno. Amata non soltanto per il suo protagonista, Terence Hill, ma anche per il cast di contorno a cominciare dal simpaticissimo Nino Frassica, il Maresciallo Cecchini, che per le sue indagini si affida allo scaltro sacerdote (piuttosto che al Capitano Giulio Tommasi, interpretato da Simone Montedoro), per passare poi alla "famiglia allargata" di Don Matteo cioè Natalina (Nathalie Guettà) e Pippo (Francesco Scali) e da quanti, soprattutto bambini, saranno ospitati nella canonica, ma anche dall'incantevole scenario umbro che diventa luogo di atroci delitti. Simpatia, suspense, sentimenti e famiglia: questi gli ingredienti di una fiction che ha per protagonista un prete, ma che si occupa del sociale, degli adolescenti; storie in cui tutti possono ritrovarsi raccontate attraverso fatti di cronaca nera. Parlando di simpatia abbiamo rivolto alcune domande a un attore che ha alle spalle una lunga, e variegata, carriera. Chi non lo ricorda affianco a Renzo Arbore, al timone di Indietro tutta! o sul divano di Quelli della notte? Nino (Antonio) Frassica, attore di cinema (lo troviamo anche in Baaria, l'ultimo film di Tornatore) e teatro (è diplomato al Piccolo di Milano), è stato protagonista di molte serie televisive (è il portiere Mario in Butta la luna), ma è spesso ospite di trasmissioni per la sua divertente presenza e per le sue giacche multicolore (motivo per cui anche Sofia Coppola lo avrebbe scelto per una parte nel suo ultimo film Somewhere). Amato dal pubblico anche per le sue stravaganze linguistiche, l'attore parla con orgoglio della fiction e dei suoi successi.

Perché Don Matteo piace così tanto al grande pubblico?
Perché sono le due divise più amate dagli italiani: la tonaca e quella dell'arma, siamo coperti da tutti i punti di vista! Cerchiamo di somigliare alla gente, stiamo in provincia; sono racconti nei quali la gente si riconosce.
Quali sono, secondo lei, le novità di questa serie?
Un cane e un bambino entreranno in canonica e, quindi, ci sarà più movimento. Le figlie di Cecchini cresceranno e cominceranno le mie gelosie. Ci godremo molto il maresciallo nel quotidiano, nel suo privato.
Dopo tutti questi anni, lei si sente un po' Maresciallo Cecchini? Io sono il Maresciallo Cecchini! Si, sono molto affezionato a questo personaggio.
Qual è il suo rapporto con Terence Hill sia sul set sia al di fuori?
È ottimo perché lui è una persona modesta nonostante sia un divo internazionale, ha una modestia e un'umiltà rare per cui si sta bene insieme, è uno di noi. Non è il divo con cui bisogna avere un atteggiamento particolare, è come noi.
Da Studio Uno a I migliori anni, come è cambiata la televisione?
La televisione ancora mantiene qualcosa; c'è una percentuale di classico che va bene ancora oggi, ma è anche cambiata a furia di trovare e sperimentare nuove strade. Adesso vanno forte Le Iene, la Gialappa's, in questo senso la tv è più avanti.

Lei è un attore molto simpatico, le sue invenzioni linguistiche sono studiate a tavolino o sono spontanee?
All'80% sono studiate, al 70% spontanee (i conti, simpaticamente, non tornano!).
C'è un momento della giornata, in particolare, in cui inventa le battute?
No, non c'è un orario...noi poeti non abbiamo orario!
Nella vita di tutti i giorni lei è spiritoso come in tv?
Dipende dall'umore, dalla stanchezza, diciamo dalla salute. La simpatia è anche legata alla salute così come la forza. Quando sono riposato sono più spiritoso, quando sono stanco sono noioso e antipatico.
Quale è stato, artisticamente parlando, l'incontro più importante della sua vita fino ad oggi?
Quello con Arbore, sicuramente. Quando mi ha chiamato e dopo ci siamo incontrati, lui capì che io ero un "arboriano". Il mezzo è stato quello del telefono (un messaggio in segreteria), col tempo ci siamo conosciuti, incontrati e dopo è subentrata la stima.
Il più bel complimento che le è stato fatto?
Quando hanno chiesto alla figlia di Totò quale comico sarebbe piaciuto a suo padre, qualora fosse stato vivo, e lei ha detto "Frassica". Quella risposta è una medaglia.
Quali sono i suoi prossimi progetti?
Farò teatro, sto scrivendo un testo a quattro mani con Barbara Exignotis, un testo a due che racconta fatti di oggi. Farà ridere, ma sarà anche amaro.
Possiamo sperare in un'ottava serie di Don Matteo?
Si, visto il successo passato, ma anche quello della prima puntata di ascolto, sicuramente la Rai comincerà a chiederci di continuare.

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