Scorci di epica
Impressioni di settembre negli strascichi di un agosto caldo e sospeso che tarda a scomparire. I cinefili si risvegliano alla ricerca di loro stessi, ancora assonnati ma pronti a vedere ciò che il Cinematografo ha in serbo per la stagione autunnale.
Con Baarìa Giuseppe Tornatore ritorna sui sentieri della memoria che si fa Storia e della storia che alimenta la Memoria. Scrive, dirige e parla di sé, della sua terra come in Nuovo Cinema Paradiso, trasfigura il passato nel presente in un amarcord di volti, luoghi, citazioni, personaggi e Cinema. Grande produzione, ingenti investimenti, molti attori noti e nuovi volti emergenti. Film d'apertura dell'ultima mostra del Cinema di Venezia, venerdì 25 settembre uscirà in tutte le sale d'Italia. Il cinema come mezzo per raccontare il mondo raccontando se stessi. Molti i fattori in gioco: un'autorialità di indubbio valore, la palpabile ambizione e uno sforzo produttivo notevole possono legittimare una momentanea sospensione del giudizio. Nel frattempo ci si sofferma ad ammirare incantati questo scorcio del nostro vissuto vestito di epica e poetica spettacolarità.

Divieto di accesso per i non umani
Non solo effetti speciali nel film District 9, diretto da Neil Blomkamp e prodotto da Peter Jackson, che trasla nel genere fantascientifico il difficile discorso sulla diversità, la tolleranza e la convivenza. Spesso ci si chiede se il vero "mostro" sia effettivamente l'uomo. Il film cerca una risposta nel paradosso di una civiltà aliena sfruttata e ghettizzata dalla razza terrestre.
Nel fine settimana ritorneranno in sala anche Mikael Blomkvist e Lizbeth Salander, figli di Stieg Larsson, caso letterario degli ultimi anni. Dopo Uomini che odiano le donne, tratto dall'omonimo romanzo, ecco al cinema il secondo capitolo della trilogia "Millennium": La ragazza che giocava con il fuoco.

L'artista senza gloria
Inutile parlare di Tarantino perché ormai la sua figura parla da sola. Bastardi senza Gloria è stato presentato a maggio a Cannes ma già se ne discuteva da tempo. I cultori attendono l'uscita pregustando la visione dell'ultimo sforzo del regista sospeso tra citazioni, cinema di genere, dialoghi assurdi e trascinanti, tocco postmoderno e indubbia qualità della messa in scena. Questa volta ci sono pure i nazisti e un cinema ribelle nella Parigi occupata. Quasi tre ore, in sala dal 2 ottobre. Si tirerà tardi volentieri cercando però di non perdere L'ultimo metrò.
Interessante il film L'artista di Gastòn Duprat e Mariano Cohn, acuta riflessione sul concetto di arte nel mondo contemporaneo. L'arte probabilmente risiede solo negli occhi di chi guarda e forse, ai giorni nostri, l'artista non riesce più a fare del suo sguardo un portavoce del comune sentire. L'importante è continuare a guardare, possibilmente lo schermo da proiezione, gioendo di quelle opere che aprono degli squarci sulla superficie attraverso i quali poter osservare e capire meglio noi stessi.