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5x1: Catherine Deneuve, regina di Francia

In patria, l'attrice è in tutto e per tutto considerata alla stregua di una sovrana.
di Stefano Cocci

Il momento del bilancio
Catherine Deneuve (Catherine Dorleac) (80 anni) 22 ottobre 1943, Parigi (Francia) - Bilancia. Interpreta Junon nel film di Arnaud Desplechin Racconto di Natale.

mercoledì 3 dicembre 2008 - Celebrities

Il momento del bilancio
Lo sciovinismo francese sopravvaluta sempre i prodotti di casa a scapito da quanto arriva dal di fuori dei confini della patria. Uno degli effetti, è stato il culto della personalità di una attrice, bellissima e brava ma che nel fiore della sua carriera ha probabilmente raccolto meno di quanto avrebbe potuto, travolta da "amori ed altre catastrofi". Catherine Deneuve ha tutto per appartenere ad una stirpe reale, compresa una certa dose di puzza sotto al naso tutta francese: figlia dell'attore Maurice Teynac (nato Dorléac) e di Renée Deneuve, ha debuttato adolescente mentre anche la sorella Françoise Dorléac era un'attrice famosa, prima di perdere la vita in un incidente d'auto. Allo stesso modo la vita di Catherine è stata agitata, trasportata tra grandi amori come quello per Roger Vadim ed il nostro Marcello Mastroianni. Mentre sta per arrivare nelle sale Racconto di Natale con il quale ha sfiorato a Venezia 2008 uno dei tanti premi della sua carriera, è il momento di un bilancio di una carriera tanto importante.

Bella di giorno
Il film - scandalo di Luis Buñuel è uno di quelli che ha contribuito cambiare il comune senso del pudore dell'Europa occidentale. Di lì a qualche mese, in mezzo mondo libero divamparono le proteste studentesche e la liberazione sessuale diventò uno dei suoi canti di battaglia. "Bella di giorno" – come Severine vuole farsi chiamare durante le sue avventure - è una fredda borghese che non riesce a vivere pienamente la relazione matrimoniale con suo marito. Per comprendere le sue paure e fobie, tutti i pomeriggi si prostituisce in una casa di appuntamenti della Parigi degli anni Sessanta, alla ricerca di se stessa e nel tentativo di liberare se stessa. La pellicola fu censurata in Italia ma vinse a Venezia anche se i tagli dei Catoni nostrani si concentrarono, ad esempio, sulla scena in cui Séverine/Catherine rifiuta la prima comunione. In Francia, però, fu addirittura rifiutato a Cannes. Da molti è considerata come una delle interpretazioni più significative della storia del cinema e la sua immagine in reggiseno e autoreggente bianco è una di quelle che appartengono all'immaginario collettivo.

Miriam si sveglia a mezzanotte
Un altro film - scandalo. Qui non c'è un maestro francese degli anni Sessanta ma Tony Scott, fratello di Ridley, non è di certo uno che passerà alla storia del cinema per la sua critica alla società occidentale del XX secolo ma che magari ha aiutato molti a passare qualche ora di intrattenimento. La storia della bella psicologa che è sedotta dal fascino della vampiressa nel suo salotto, ha segnato gli effimeri anni Ottanta come la "Bella di giorno" segnò l'epoca dei cambiamenti sociali. Ovviamente se a quest'ultima sconvolse Cannes e Venezia, la coppia Scott/Deneuve si limitò a portare un po' più il là il limite di quello che era possibile vedere o non vedere in una sala cinematografica.

Persepolis
La Deneuve è sempre stata attiva per il riconoscimento dei diritti delle donne oltre a battersi contro la pena di morte. Per questo motivo lei e sua figlia, Chiara Mastroianni, hanno accettato di partecipare al film di Marjane Satrapi che racconta della difficile adolescenza di una giovane nella Persia sconvolta dalla rivoluzione khomeinista. Le due anche nella finzione del fumetto animato sul grande schermo sono madre e figlia, che lottano per difendere la dignità umana contro le forze che agiscono per annullarla. Il film ha vinto il Premio della giuria al Festival di Cannes 2007 confermando come una stirpe è reale anche quando dimostra di saper prendere delle posizioni difficili.

Otto donne e un mistero
La commedia di François Ozon è caratterizzata, sì, da forti tinte di giallo ma sono soprattutto le sue interpreti – in verità eccellentemente dirette – a segnare la cifra stilistica del film. Con la Deneuve ci sono alcuni dei nomi più importanti del cinema francese di ieri, oggi e domani: Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart, Fanny Ardant, Virginie Ledoyen, Danielle Darrieux, Ludivine Sagnier, Firmine Richard. Ognuna rappresenta una psicosi, una emozione, un brivido. Giovani e meno giovani, incarnano pienamente il fascino femminile a qualunque età lo si possa assaporare. Il film merita una citazione per la capacità di Ozon nel tenere a bada 8 caratterini niente male.

Indocina
La Francia si specchia e cerca di scavare nei suoi drammi del XX secolo. Tra questi, la conclusione drammatica del periodo coloniale, che trova le sue premesse in questo film di Régis Wargnier del 1992. Ambientato negli anni '30 nella zona di influenza francese dell'Estremo Oriente che dà il titolo alla pellicola, è un'altra delle prove maiuscole della Deneuve, a suo completo agio quando si tratta di essere l'algida esponente di un mondo che muore. Per merito suo o forse per tributo ad una carriera tanto importante, nel 1992, oltre a vincere un Cesar, ottenne anche una nomination all'Oscar.

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