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Torino Film Festival: Vince il Tony Manero dell'era Pinochet

Senza troppe sorprese si chiude in positivo il bilancio del secondo anno della dirigenza Moretti.
di Edoardo Becattini

Il trionfo di Tony Manero
Alfredo Castro (68 anni) 19 dicembre 1955, Santiago del Cile (Cile) - Sagittario. Interpreta Raúl Peralta alias Tony Manero nel film di Pablo Larraín Tony Manero.

domenica 30 novembre 2008 - News

Il trionfo di Tony Manero
In una Torino che ha visto lentamente sciogliersi il candido biancore innevato degli ultimi giorni, si è concluso il terzo e ultimo festival dell'autunno cinematografico italiano. Dopo Venezia e Roma, anche per il festival della capitale sabauda è venuto così il tempo di fare bilanci.
Partiamo dal fondo. Il vincitore di questa ventiseiesima edizione è il cileno Tony Manero, curiosa contaminazione fra American Psycho e un film dei fratelli Dardenne, in cui un uomo di mezza età ossessionato dalla figura di John Travolta, non esita ad uccidere per puro narcisismo e desiderio di ostentazione, sullo sfondo di un Cile in pieno regime Pinochet. L'ottimo film di Pablo Larrain, per il quale ha ricevuto un premio anche l'attore protagonista Alfredo Castro, rappresenta una vittoria meritata anche se non certo sorprendente: il film era già passato lo scorso maggio alla Quinzaine di Cannes, è il candidato per il Cile all'Oscar straniero, e ha inoltre già trovato una distribuzione italiana prevista per i primi giorni di gennaio. E anche quella della miglior attrice del festival, Emmanuelle Devos, premiata per il film belga Non-dit – Unspoken, è una vittoria che non desta eccessivo stupore, dal momento che la Devos (protagonista di Racconto di Natale e di L'amore sospetto – La Moustache) è attrice ben nota al grande pubblico di cinefili affezionati al cinema francese contemporaneo. Fra i vari premiati ufficiali, prende forse ben più alla sprovvista il Gran Premio della Giuria attribuito all'edificante e sboccato Prince of Broadway, storia di formazione "in presa diretta" dell'improvvisa paternità di un venditore di merce contraffatta per i viali di New York.

Il festival di Nanni Al di là di nomenclature di vinti e di vincitori, la cerimonia di chiusura e il film scelto per accompagnarla (The Edge of Love di John Maybury, biografia amorosa del poeta inglese Dylan Thomas) sanciscono una forte continuità che la nuova direzione di Nanni Moretti ha stabilito fra questo festival e gli altri due che lo precedono giusto di poche settimane. Un premio determinato da un presidente di giuria come Aleksey German Jr. (Leone d'Argento alla regia giusto due mesi or sono per Paper Soldier) e la proiezione di un nuovo film in costume con protagonista Keira Knightley dopo La Duchessa, sono ben più di mera aneddotica. Sono il riflesso di una competizione fra kermesse italiane che, per quanto formalmente deprecata e sconfessata, è quantomai attuale e ben visibile. Ne sono riprova le polemiche che hanno accompagnato l'apertura di questo festival riguardo la quasi totale assenza di pellicole italiane in competizione (perché poi i documentari e gli incontri con gli autori non siano considerati parte integrante del festival, non ci è dato saperlo).
Polemiche del tutto uguali e contrarie a quelle che hanno accolto la selezione di Venezia prima e quella di Roma poi, accusate di essere eccessivamente sbilanciate a difendere la cinematografia della patria. Oppure ne troviamo ulteriore conferma in un cartellone che pare sempre più conformarsi alla filosofia dominante degli altri due festival, sospeso in un'unione forzata di cultura popolare e cultura "di nicchia", arte e intrattenimento, sofisticato e frivolo, utile e dilettevole.
All'interno di questo quadro, si impone tuttavia la forza dei numeri, o meglio di un numero. Un numero in crescita esponenziale di accrediti venduti, di biglietti staccati e di gente in coda all'ingresso delle sale, che tarpa le ali ad ogni tentativo di speculazione. Un bilancio talmente in positivo che quasi con certezza porterà ad una rinomina del direttore Moretti. Resta solo da vedere se l'autarchico uomo di cinema si riconosca in questa consenso di ampia maggioranza ed accetti l'offerta, oppure se, come ai tempi di Caro diario, vi preferisca ancora la voce di una minoranza.

Tutti i premiati
Miglior film: TONY MANERO di Pablo Larraín (Cile/Brasile, 2008, 98')
Premio speciale della Giuria: PRINCE OF BROADWAY di Sean Baker (USA, 2008, 100')
Premio per la miglior attrice: EMMANUELLE DEVOS per il film NON-DIT di Fien Troch (Belgio, 2008, 95')
Premio per il miglior attore: ALFREDO CASTRO per il film TONY MANERO di Pablo Larraín (Cile/Brasile, 2008, 98')
Miglior documentario italiano: NAPOLI PIAZZA MUNICIPIO di Bruno Oliviero (Italia/Francia, 2008, 55')
Premio speciale della Giuria: RATA NECE BITI (NON CI SARÀ LA GUERRA) di Daniele Gaglianone (Italia, 2008, 170')
Miglior cortometraggio italiano: A CHI È GIÀ MORTO A CHI STA PER MORIRE di Fulvio Pepe (Italia, 2008, 21')
Premio speciale della Giuria: OTTANA di Pietro Mele (Italia, 2008, 16')
Menzione speciale: LA NONNA di Massimo Alì Mohammad (Italia, 2008, 30')
Premio Chicca Richelmy per il miglior cortometraggio: ARCHIVE OF DREAMS di Tomás Sheridan (Italia/Scozia, 2008, 15')
Premio Cipputi - Miglior film sul mondo del lavoro: ENTRE OS DEDOS di Tiago Guedes e Frederico Serra (Portogallo/Brasile, 2008, 100')
Premio FIPRESCI – Miglior Film a Torino 26: TONY MANERO di Pablo Larraín (Cile/Brasile, 2008, 98')
Premio Invito alla Scuola Holden per la miglior sceneggiatura: Dennis Gansel e Peter Thorwarth per il film DIE WELLE di Dennis Gansel (Germania, 2008, 93')
Segnalazione Scuola Holden a: QUEMAR LAS NAVES di Francisco Franco - Alba (Messico, 2007, 90') Premio del Pubblico "Achille Valdata" Miglior film di Torino 26: QUEMAR LAS NAVES di Francisco Franco – Alba (Messico, 2007, 90')

La Giuria del Premio Avanti! segnala:
CASA VERDI di Anna Franceschini (Italia, 2008, 56') - ITALIANA.DOC
IL GRANDE PROGETTO di Vincenzo Marra (Italia, 2008, 71') - ITALIANA.DOC
SIGNORI PROFESSORI di Maura Delpero (Italia, 2008, 92') - ITALIANA.DOC
USO IMPROPRIO di Luca Gasparini e Alberto Masi (Italia, 2008, 71') - ITALIANA.DOC
ITALIANO PER STRANIERI di Brian Christopher Griffin (Italia, 2008, 21') - ITALIANA.CORTI

Premio UCCA Miglior documentario di italiana.doc: SIGNORI PROFESSORI di Maura Delpero (Italia, 2008, 92')
Premio "Maurizio Collino – Uno sguardo ai giovani":
Miglior film de Lo stato delle cose: DI MADRE IN FIGLIA di Andrea Zambelli (Italia, 2008, 82')
Menzione speciale: HUNGER di Steve McQueen (UK/Irlanda, 2008, 96')

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