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5x1: Pensando John Malkovich

Nel nuovo film di Clint Eastwood interpreta la parte del Reverendo Gustav Briegleb.
di Stefano Cocci

Un attore preparato che non ama prendersi troppo sul serio
John Malkovich (John Gavin Malkovich ) (70 anni) 9 dicembre 1953, Christopher (Illinois - USA) - Sagittario. Interpreta reverendo Gustav Briegleb nel film di Clint Eastwood Changeling.

martedì 11 novembre 2008 - Celebrities

Un attore preparato che non ama prendersi troppo sul serio
Bello, bravo, preparato: John Malkovich rappresenta l'aristocrazia intellettuale di Hollywood con i suoi studi raffinati, la sua passione per il teatro e anche l'attitudine anticonformista nei confronti della politica. Infatti, contrariamente a molti suoi colleghi, è un acceso sostenitore della pena di morte, tanto da organizzare uno champagne – party per l'esecuzione di John Wayne Gacy e spesso ha scosso l'opinione pubblica con i suoi giudizi sul Medio Oriente. Tanto influente e carismatico è Malkovich che Spike Jonze gli ha dedicato un film, Essere John Malkovich, in cui i personaggi letteralmente impazziscono alla possibilità di poter entrare nei suoi panni per almeno 15 minuti. Un po' quello che deve aver provato l'attore dell'Illinois quando, durante le riprese de Le relazioni pericolose, perse la testa per Michelle Pfeiffer, lasciò la moglie e per mesi divennero una delle coppie più "hot" di Hollywood. Sebbene in questo caso non gli si possa veramente dare torto, da quell'epoca Malkovich è scampato un po' più saggio, ritornando a coltivare l'amore per il suo piccolo teatro fondato negli anni dell'università insieme all'amico e collega Gary Sinise, e sposando Nicoletta Peyran una studiosa di cultura orientale.
Oggi Malkovich ha imparato forse a prendersi meno sul serio e rompere la nebbia da asceta e attore impegnato concedendosi a innocenti evasioni come Guida galattica per autostoppisti o Eragon. Intanto ce lo godiamo al fianco di Angelina Jolie nell'ultimo e attesissimo film di Clint Eastwood, Changeling.

Guida galattica per autostoppisti
Una delle ultime cose che era possibile immaginarsi era di poter vedere il compassato e spietato Visconte di Valmont nei panni di un tiranno mezzo sacerdote e mezzo re, deforme, spietato, ossessionato dal diventare il presidente della Galassia. Perennemente seduto nel suo scranno e con delle zampette meccaniche che lo rendono più simile ad un lombrico che a un essere umano, Malkovich sembra proprio divertirsi mentre pianifica la conquista dell'universo e cerca di scoprire la risposta alla domanda fondamentale della vita e soprattutto lo stupore una volta venuto a conoscenza della risposta: 42!

Burn After Reading - A prova di spia
John Malkovich è una delle stelle che compongono la costellazione di attori del film dei fratelli Coen, il primo dopo il trionfo nella notte degli Oscar 2008 di Non è un paese per vecchi. Il tono è completamente cambiato: non più un pessimistico western sul nostro destino in un mondo che cambia ma la farsa, con una sequela quasi interminabile di idioti che si succedono sullo schermo, tutti interessati al nucleo caldo di ogni film dei Coen: un mucchio di soldi da rubare. Malkovich, con la sua faccia altezzosa e il suo sguardo spiritato, si presta volentieri e, aggiungiamo, è assolutamente perfetto nei panni di un ex analista della CIA, sicuro di poter mettere in difficoltà i servizi segreti con il suo libro di memorie in cui colleziona inutili pettegolezzi su questo o quell'agente segreto.

Essere John Malkovich
Sono in pochi a potersi vantare dell'avere un film a loro intitolato. È quello che hanno fatto Spike Jonze e Charlie Kaufman in questa surreale vicenda in cui attraverso un cunicolo è possibile "essere" John Malkovich per almeno 15 minuti, prima di finire scaraventati in un fosso vicino all'autostrada del New Jersey. Come tutti i film scritti da Kaufman, la psicoanalisi e l'introspezione giocano un ruolo fondamentale. L'apporto di Malkovich si sostanzia nel saper giocare con la celebrità, comprendere e utilizzare le stupidaggini che una persona comune farebbe per poter essere nei "15 minuti giusti" un attore famoso, piuttosto che un giocatore di calcio o un altro vip. Film su di un'ossessione collettiva ma anche sulla insicurezza, tutto insieme, mentre guardiamo Malkovich aggiustarsi le sopracciglia e controllarsi i denti allo specchio oppure mimetizzarsi tra centinaia di suoi "emuli" con un cappellino da baseball con su scritto "I Love NY".

La maschera di ferro
Prima di essere se stesso – o, meglio, un altro se stesso interpretando John Horatio Malkovich contrapposto a lui, John Gavin Malkovich, nel film di Jonze – il nostro eroe ha affrontato un'altra maschera, meno psicoanalitica ma indubbiamente dal grande richiamo mediatico: quella di ferro nel film di Randall Wallace tratto dal libro di Dumas padre. Malkovich è Athos, moschettiere del re un po' in disarmo, con una fiacca passione religiosa che tiene ancora insieme i cocci della sua personalità e dei suoi fallimenti. Insieme a un cast importante – che comprendeva, tra gli altri, Leonardo DiCaprio, Gabriel Byrne, Jeremy Irons e Gerard DepardieuMalkovich è un indispensabile ingrediente che dà pepe e sapore a un piatto forse troppo ben presentato per nascondere delle sorprese alla prova del gusto.

Le relazioni pericolose
Dopo anni di esperienze teatrali, Malkovich è "scoperto" definitivamente dal grande pubblico nel film di Stephen Frears tratto dal romanzo epistolare di Choderlos de Laclos. I giochi, le trame e gli intrighi amorosi della Francia del XVIII secolo appassionarono il grande pubblico anche e soprattutto grazie alla forte carica e tensione sessuale che si creò tra i protagonisti: Glenn Close, reduce da Attrazione fatale, Michelle Pfeiffer e proprio Malkovich. Questi ultimi due, furono protagonisti di una storia d'amore che travolse il matrimonio di Malkovich. Su tutto, resta un film destinato a restare nel tempo, magistralmente interpretato e ben adattato per il grande schermo.

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