L'awareness
Quando l'anestesia generale risulta scarsamente efficace nel bloccare tutte le attività sensitive e quelle mnesiche si potrebbe rilevare quella che è comunemente nota come awareness, una percezione sensoriale con memorizzazione durante l'anestesia. La medicina sta studiando cause ed effetti del fenomeno che tuttavia si verifica molto raramente. Recenti indagini svolte su un campione di 12mila pazienti hanno infatti individuato la presenza di awareness nello 0,2% dei casi. Ovviamente, per quanto raro e spaventoso, si tratta di un fenomeno altamente cinematografico che Joby Harold, pur alterando cifre e casi, ha sfruttato per un thriller (a bassa tensione) che sfocia nel metafisico. "La prima volta che ho sentito parlare della percezione sensoriale" ha spiegato il regista inglese, "è stato quando ho letto un articolo che parlava dell'esecuzione di Timothy McVeigh. Pare che McVeigh abbia sofferto nel momento della sua morte, il ché è impossibile in quanto l'iniezione letale dovrebbe essere totalmente indolore". Le fantasie sulla morte dell'autore della strage di Oklahoma City si sono intrecciate all'esperienza personale di Harold, ricoverato in ospedale per calcoli renali e sofferente nonostante la somministrazione di morfina. "Poiché soffrivo le pene dell'inferno ho cominciato a pensare a qualcosa di diverso che potesse distrarmi e darmi sollievo. È stato in quel momento che mi è venuta in mente l'idea del film".

Pazienti, ospedali e cuori
J oby Harold: Ho incontrato alcune persone che hanno sperimentato l'awareness e ho fatto diverse ricerche sull'argomento. Presunta innocenza non parla delle conseguenze di questo fenomeno sui pazienti, ma era importante per me capire a fondo i meccanismi per poterli rappresentare nel film. Inoltre ho passato molto tempo negli ospedali e ho potuto anche assistere a operazioni a cuore aperto per vedere di persona come venivano eseguite. Mi sono trovato a pochi centimetri di distanza da un vero cuore pulsante ed è stata una visione fortissima. Volevo che anche gli attori vivessero la stessa esperienza perché era importante ai fini del film.

Il contributo di Hayden Christensen
J oby Harold: Il ruolo di Hayden comprendeva molteplici aspetti e gran parte del lavoro è stato fatto in pre e in post-produzione. Per ricreare visivamente il fenomeno dell'awareness siamo dovuti ricorrere a uno stratagemma per il quale ci siamo serviti degli effetti speciali. Come ad esempio quando il suo personaggio, nel viaggio mnemonico che fa verso un luogo "indolore", si trova di fronte a se stesso o a un molteplice sé. È stata una bella sfida riuscire a creare un personaggio non convenzionale, soprattutto nell'esperienza extracorporea, e credo che Hayden sia riuscito a interpretarlo alla perfezione.