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Monica Bellucci a Roma per L'uomo che ama

Il cast del film di Maria Sole Tognazzi a Roma per la conferenza stampa.
di Désirée Colapietro Petrini

L'amore visto dall'uomo e raccontato da una donna
Monica Bellucci (59 anni) 30 settembre 1964, Città di Castello (Italia) - Bilancia. Interpreta Alba nel film di Maria Sole Tognazzi L'uomo che ama.

giovedì 23 ottobre 2008 - Approfondimenti

L'amore visto dall'uomo e raccontato da una donna
Accolto dal consenso della stampa internazionale presente al Festival di Roma, L'uomo che ama di Maria Sole Tognazzi (pellicola che stasera inaugura ufficialmente la sezione in concorso), nasce da un'idea della giovane regista con lo sceneggiatore Ivan Cotroneo. Presente con il cast al completo all'incontro con i giornalisti che si è tenuto alla fine della proiezione stampa del film, Maria Sole Tognazzi ne ha così spiegato la genesi: "Ho voluto raccontare una storia d'amore vista attraverso gli occhi di un uomo, cercando di buttare giù quelle barriere che tendono a vedere, come vittime di una storia, solo l'universo femminile. L'uomo, infatti, soffre tanto quanto noi e mi sembrava bello vederlo attraverso le sue fragilità e con la forza di un attore come Pierfrancesco Favino".
Un'esperienza della quale il trentanovenne attore romano ha detto: "Portare sullo schermo questo personaggio non è stato complicato. Del resto siamo tutti stati lasciati, così come tutti abbiamo lasciato. La fine di una storia d'amore comporta sempre una sofferenza che viene spesso elaborata attraverso il lutto e senza alcuna rabbia. Maria Sole è stata bravissima e mi ha guidato passo passo facendo sì che quel po' di timore che avevo all'inizio venisse lasciato alle spalle. Credo essenzialmente di avere messo a nudo quello che forse una buona parte degli uomini desiderava che fosse fatto".

Monica Bellucci nei panni di Alba
Particolarmente felici di lavorare con la regista anche Monica Bellucci e Carmen Consoli, con le quali esiste da alcuni anni una profonda amicizia. "Maria Sole, insieme a Ivan Cotroneo, ha disegnato per me un personaggio molto interessante", ha detto Monica Bellucci, "e cioè quello di una donna ordinaria che ha insieme la maturità di una donna adulta. Apparentemente è una donna che ha tutto, dalla bellezza al successo. In realtà, nel momento in cui decide di avere una famiglia e quindi un figlio, si rende conto delle difficoltà della sua vita sentimentale. E quindi: può essere lasciata una bella donna che apparentemente ha tutto? Può un uomo soffrire? La risposta è sì. Credo che Maria Sole, conoscendomi da anni e conoscendo quindi le mie fragilità, mi abbia dato un'occasione importante per portare alla luce il mio aspetto più intimo". " Questo aspetto intimistico è stato sin da subito l'elemento sul quale ho lavorato", ha precisato la regista. "Volevo fare un film in questa direzione e tutti, a partire da me e Ivan, così come Walter Fasano per il montaggio, Arnaldo Catinari per la fotografia e Antonella Cannarozzi per i costumi, abbiamo fatto un tipo di percorso naturalistico.

La musica di Carmen Consoli
La collaborazione con Carmen, poi, è stata altrettanto emozionante. Avevamo avuto modo di incontrarci alcuni anni fa, avevo diretto un suo video musicale e siamo rimaste in contatto. Proprio nei giorni in cui io stavo scrivendo il film, mi ha detto che le sarebbe piaciuto scrivere una colonna sonora. Ci siamo incontrate e, contrariamente a quello che si fa di solito, e cioè scrivere le musiche sul girato, ha iniziato a comporle durante le riprese. Gli attori sentivano le musiche nell'ipod prima ancora che venissero incise per la colonna sonora". " Premesso che ho composto le musiche per un'amica", ha spiegato Carmen Consoli, "quel che ho fatto è stato collaborare sui sentimenti, concentrandomi sulle immagini e cercando di creare una musica che bussasse oltre le parole. Quest'esperienza mi ha segnato molto, potrei dire che oggi sono una donna che ama un uomo che ama...".
"È difficile che un uomo racconti ad una donna i suoi fallimenti d'amore", ha aggiunto Favino. "Sono circondato di amici che chiedono di essere raggiunti da qualche parte perché sono in crisi. Quanti treni ho preso io per loro e quanti ne hanno presi loro per me... Quando mi capitano sotto gli occhi alcuni giornali femminili, leggo sempre di donne che a proposito dei loro uomini scrivono 'Sto male, non mi parla, è freddo'. Sono convinto che dall'altra parte, quell'uomo di cui si parla, sta al telefono con un amico a dirgli 'Sto male, non le parlo, sono freddo...'. Insomma, cambiano le modalità ma alla fine la sofferenza è un comune sentire".

Xenia Rappoport nei panni di Sara
Nei panni di Sara, una delle due donne al fianco di Favino, un'intensa Xenia Rappoport che, a proposito del ruolo ritagliato per lei, ha detto: "Quando ho incontrato Maria Sole e mi ha parlato del mio personaggio, sono rimasta incantata. Abituata come sono, in base al metodo Stanislavskij, a scrivere qualcosa su di esso, sono stata colpita dal fatto che prima di andare via, Maria Sole mi ha lasciato una lettera in cui aveva fatto lo stesso: le cose che aveva scritto di lei erano incredibilmente le medesime. Certo, lei le ha scritte meglio...". E a chi le ha chiesto quanto di Checov c'è nella sua interpretazione, la "Sconosciuta" di Tornatore ha risposto: "Probabilmente c'è molto di lui perché lavoro a diverse rappresentazioni checoviane. Maria Sole, per la sua sensibilità, è un Checov. Ed anche Cotroneo lo è. Insomma, ha concluso sorridendo, in Italia avete due nuovi Checov".

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