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5x1: Jack Black, l'erede di Belushi

Per la sua comicità fisica e inarrestabile è considerato uno dei figli artistici del mai abbastanza compianto John.
di Stefano Cocci

L'epopea di un attore "cantante"
Jack Black (Thomas Black) (54 anni) 28 agosto 1969, Hermosa Beach (California - USA) - Vergine. Interpreta Jeff 'Fats' Portnoy nel film di Ben Stiller Tropic Thunder.

martedì 21 ottobre 2008 - Celebrities

L'epopea di un attore "cantante"
È uno dei personaggi più travolgenti dell'ultimo decennio. Fa parte del Frat Pack ma non disdegna capatine nella commedia romantica o nei blockbuster dove deve affrontare scimmioni troppo cresciuti che cercano di irretire Naomi Watts. È riduttivo definire Jack Black come il comico più completo della sua generazione: non è esattamente quello che viene in mente guardando Super Nacho, School of Rock o l'ultimo Tropic Thunder. L'attore californiano è un'autentica forza della natura, un uragano che sfrutta le sue misure per dominare lo schermo e divorare letteralmente i colleghi. Il paragone va diretto al primo, ma non solo, John Belushi: quello di Animal House, certo, Blues Brothers, sicuro, ma anche I vicini di casa o Chiamami aquila che aprono le porte ad un talento più completo. Infatti, Jack Black sta bene in qualsiasi piatto lo si possa aggiungere come ingrediente: può portare il film sulle sue spalle come in School of Rock, oppure impreziosirlo con un ruolo secondario come in Alta fedeltà. Può apparentemente uscire dalle proprie corde come in King Kong, oppure sfruttare appieno il suo fisico dirompente come in Super Nacho. Lo abbiamo anche visto non sfigurare nella commedia romantica L'amore non va in vacanza e comparire in thriller come The Jackal e anche X Files. Insomma, probabilmente nemmeno Black ha compreso ancora quali siano i propri limiti.

Be Kind Rewind
L'incontro di Jack Black con Michel Gondry è molto più naturale di quel che si possa credere. Il cinema dell'autore francese evoca concetti così definitivamente umani come la memoria che non può non sposarsi perfettamente con la concezione artistica così carnale di Black. Be Kind Rewind nasce da una esigenza fisica: "possedere" i film, quelli che abbiamo amato e che ci hanno cambiato. Dietro il trucco di sceneggiatura di un idiota che smagnetizza tutti i vhs di un negozio di noleggio, c'è la voglia e l'esigenza di "essere" cinema, non solo intellettualmente ma fisicamente. Lo stesso motivo per cui ogni volta che entra in scena Jack Black sembra non esserci nessun altro al suo fianco, tanto è capace di divorare l'attenzione del pubblico con il suo istrionismo.

School of Rock
È il film in cui Black diventa veramente mattatore, potendo dare sfogo a tutta la sua aggressività e alla sua vera passione: la musica rock. Diventerà un supplente in una prestigiosa scuola privata e l'unico modo che il protagonista troverà per insegnare qualcosa ai suoi allievi sarà coinvolgerli in un pazzo progetto: fare un gruppo musicale. Classica commedia a stelle e strisce ma la verve di Black lo trasforma in un happening travolgente e con tanta, tanta musica. È l'occasione per scoprirlo chitarrista "arrabbiato".

Anchorman la leggenda di Ron Burgundy
Il segreto di Jack Black è la sua poliedricità. Lo troviamo in commediole romantiche, attore protagonista e spalla. In questo piccolo ma esilarante film emblema del frat pack – ci sono tutti, in parti piccole e grandi, da Ben Stiller a Will Ferrell, da Luke Wilson fino a Seth Rogen passando per Tim RobbinsBlack è un motociclista colpito da un burrito lanciato fuori dal finestrino da Ferrell/Burgundy. Ne scaturirà una rissa tra i due, una delle tante del film, in cui Black scalcia nel mare l'adorato cane di Ferrell. Sono due minuti, ma due minuti indimenticabili.

Alta fedeltà
Si può dire che si tratti del film che ha lanciato in orbita il talento di Jack Black. Tratto dal romanzo dell'inglesissimo Nick Hornby, la pellicola risente un po' della decisione di attraversare l'oceano: ambientato non più in Gran Bretagna ma a Chicago, la musica non rispecchia decisamente i gusti di un rocchettaro a stelle e strisce quanto le passioni pop music britanniche. Nei panni del commesso del negozio di dischi dove si svolge gran parte dell'azione, Black è un perfetto guastatore: sembra nato per interpretare il ragazzo appassionato di musica che sta tutto il giorno a parlarne e a fare battute caustiche sui clienti che non hanno il buon gusto di avere preferenze musicali sofisticate come le sue. Indimenticabile quando maltratta un cliente la cui unica colpa è di voler comprare un disco di Stevie Wonder o canta "Let's get it on".

Tropic Thunder
Dopo l'esperimento riuscito a metà di Envy – L'invidia del mio migliore amico, la coppia StillerBlack ci riprova. Stavolta il bersaglio è grosso: il cinema d'azione americano e le manie delle star di Hollywood. L'obiettivo è colpito e fatto esplodere come nella migliore tradizione di Rambo o Commando. Ogni elemento del trio di protagonisti sbeffeggia uno degli aspetti dello star system: Black è il divo dissacratore, preoccupato del non avere a disposizione le sue comodità nella giungla vietnamita; Stiller è la stella dei film d'azione che cerca di crearsi una verginità come interprete drammatico; Robert Downey Jr. è l'attore pluripremiato disposto a cambiarsi chirurgicamente il colore della pelle per entrare nella parte. Tropic Thunder è probabilmente la commedia dell'anno e Black non poteva non farne parte.

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