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Lezione 21: il compositore, la morte e la fanciulla

Dopo i libri, il teatro e la televisione Alessandro Baricco debutta al cinema e "smonta" l'Inno alla gioia dentro un inverno di bellezza.
di Marzia Gandolfi

Sinfonia d'inverno
Noah Taylor (54 anni) 4 settembre 1969, Londra (Gran Bretagna) - Vergine. Interpreta Hans Peters nel film di Alessandro Baricco Lezione ventuno.

martedì 14 ottobre 2008 - Incontri

Sinfonia d'inverno
Sono cinquantaquattro i passi che separano il violinista Hans Peters dalla morte e dalla bellezza che, secondo il professor Killroy, gli angeli dovrebbero concederci prima di congedarci dalla vita. Lezione 21 è la storia dell'ultimo respiro di Hans Peters ma è pure la (vera) storia della Nona Sinfonia di Beethoven, la chiave di volta di tutto il complesso delle sue opere sinfoniche e insieme l'apoteosi che le sintetizza. La Nona è senza dubbio uno dei brani strumentali più conosciuti e amati di ogni tempo, quattro movimenti che hanno goduto di un plauso illimitato, sopportato un atteggiamento critico altrettanto radicale e fatto versare fiumi di inchiostro nei duecento anni che ci separano dalla sua creazione. A determinare la sua grande fama e l'impatto straordinario che la Nona continua ad avere sul pubblico concorrono da una parte gli elementi biografici ed extramusicali, dall'altra le caratteristiche compositive, orchestrali e tecniche della sinfonia. Ma se quel monumento sinfonico, insediato definitivamente al centro degli affetti del pubblico di ogni luogo e di ogni epoca e oggetto nel Novecento di una serie innumerevole di registrazioni, non fosse altro che l'opera di un vecchio compositore incapace di "sentire" ancora la bellezza o anche soltanto di intuirla? Se quel complesso mondo espressivo carico degli accenti più diversi non fosse riuscito a interessare sinceramente gli spettatori del 7 maggio del 1824? Se l'ultimo istante di bellezza della musica di Beethoven non risiedesse nel movimento gioioso e conclusivo della Nona ma altrove? Magari in quegli ultimi quartetti per archi, impegni onorati dal compositore prima del sopraggiungere della morte? Evocando presenze dal e del passato, Alessandro Baricco, al suo debutto cinematografico, insinua queste ipotesi, interrogandosi sugli "oggetti" artistici sopravvalutati, sulla ricezione musicale e sull'orizzonte di attesa. Dopo aver scritto pagine di "seta", navigato l'oceano mare, attraversato la city, innalzato castelli di rabbia, praticato Hegel, Omero e Rossini, creato il pianista sull'oceano e il violinista sul ghiaccio, Alessandro Baricco smaschera la debolezza nascosta nel movimento spettacolare che ha generato la nostra cultura e rivela una nuova bellezza.

La sera della prima (a Roma)
Mi piaceva l'idea di presentare il mio film in un teatro. Provate a pensarci, non è il posto migliore dove fare cinema? Girare un film è un lavoro lunghissimo e complesso in cui vengono coinvolte molte persone, per omaggiarle tutte ho voluto che Lezione 21 debuttasse in un posto speciale. Ho scelto l'Argentina perché è un vero teatro all'italiana, con i palchi e gli stucchi d'oro. Me lo hanno concesso in quanto regista, perchè essere regista vuol dire essere vittima ma soprattutto sovrano, era dall'età di quattro anni che non mi coccolavano in questo modo. Sono felice di essere qui, ho sempre pensato che alcuni fotogrammi sarebbero stati benissimo dentro questa cornice. Sono fatto così, se vendo un libro mi piace farlo in edicola, se faccio teatro scelgo un cinema e se faccio cinema scelgo un teatro. Preferisco i posti laterali ai luoghi deputati e tradizionali. Adoro le "variazioni".

L'ultima sinfonia
Lezione 21 nasce dal desiderio che avevo di raccontare la vera storia della sera in cui Beethoven presentò a Vienna la Nona Sinfonia. Su quella serata ci sono molti equivoci e circolano diversi luoghi comuni. Pensavo perciò fosse importante e utile capire cosa fosse davvero accaduto il 7 maggio del 1824. L'esecuzione di quella sinfonia segnò una sorta di linea spartiacque, dopo quella data la storia della musica non fu più la stessa. Il mio film vuole capire come risuonò quella musica nelle orecchie degli spettatori di allora, cosa pensarono i critici e il bel mondo che si muoveva intorno al compositore tedesco. Quando Beethoven presentò la Nona Sinfonia era una sorta di grande vecchio che incuteva rispetto e un po' di timore. La musica che produsse Beethoven negli ultimi anni della sua vita non era esattamente quello che la gente del tempo sognava di sentire uscendo di casa. Beethoven, la cui musica per anni aveva riscosso un enorme successo, aveva smesso da tempo di stare in vetta alle classifiche. È esattamente così che andava anche allora. Il mio non è un film provocatorio anche se affronto l'argomento "Beethoven" in modo inedito. Lezione 21 ha lo sguardo luminoso di chi crede che la musica classica sia gioiosa e che debba essere approcciata con piacere.

Beethoven, il professore e il violinista
È difficile raccontare la trama del mio film ma posso provarci: è il ricordo della lezione numero ventuno del professore Mondrian Killroy sulla Nona Sinfonia di Beethoven. I suoi allievi, perdutamente innamorati di lui, ricostruiscono questa lezione attraverso gli appunti e le registrazioni raccolte. Il professor Killroy è pazzo o comunque molto strano, la sua non è una lezione classicamente accademica ma è piuttosto un viaggio della fantasia, dell'intelligenza, del sapere e, in un certo senso, della saggezza. Killroy è un personaggio bizzarro e geniale insieme, un insegnante decisamente originale che troverà un modo altrettanto singolare per raccontare ai suoi allievi la prima della Nona di Beethoven: una parabola piena di strani personaggi. La sua favola è ambientata in un mondo di fantasia, ricoperto di neve e posto in cima ad una montagna. In quel nulla bianco andrà a morire un maestro di musica con la sua valigia e il suo violino, dopo aver lasciato Vienna ed essersi incamminato verso la montagna. Stremato dal lungo vagare, il violinista si siederà sulla sua valigia e comincerà a suonare il suo strumento fino al sopraggiungere della morte. Prima che il freddo lo colpisca mortalmente, intorno a lui faranno la loro apparizione un gruppo di personaggi fantastici che lo aiuteranno a trovare un modo gioioso per congedarsi dalla vita. Lezione 21 parla soprattutto di vecchiaia, di bellezza e dell'istante solenne della morte.

Mondi paralleli
Una parte del mio film è ambientata in un mondo parallelo che esiste soltanto nella mia testa. Il problema maggiore che ho avuto sul set è stato perciò quello di fare entrare le persone che lavoravano con me in quella dimensione fantastica. Un mondo stretto nella morsa del freddo, che trovi solo ad una certa quota e che ha i colori dell'inverno. Un mondo che non avete mai visto e in cui vorrei tanto trascinarvi. Girando Lezione 21 ho compreso bene quanto sia più semplice creare mondi alternativi sulle pagine di un libro. Il cinema per sua natura ti costringe a rappresentare l'universo che hai in testa. Andare a cercare il luogo in cui iniziare a costruire quell'universo è stata certamente la prova più difficile.

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