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Mamma Mia! Una dancing queen a Roma

In occasione dell'uscita del musical degli ABBA abbiamo incontrato Meryl Streep.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Il tempo ti fa bella
Meryl Streep (Mary Louise Streep) (74 anni) 22 giugno 1949, Summit (New Jersey - USA) - Cancro. Interpreta Donna nel film di Phyllida Lloyd Mamma Mia!.

domenica 28 settembre 2008 - Incontri

Il tempo ti fa bella
È bella e radiosa come se il tempo, al suo passaggio, avesse scelto di non colpirla, affascinato dalla luce che il suo viso emana. Meryl Streep, classe 1949, una carriera iniziata a teatro, circa cinquanta film all'attivo, un record imbattibile (quattordici le nomination ricevute dall'Academy), due Oscar e sei Golden Globe ne fanno uno dei pilastri del cinema americano. Capace di affrontare qualsiasi ruolo e di sorprendere sempre per la sua incredibile interpretazione, l'attrice si rimette in gioco mostrando un'altra faccia, quella della generazione flower power e dell'amore in Mamma Mia!, il musical nato sotto il segno degli ABBA. "Partecipare a questo film rappresenta una delle migliori cose che ho fatto nella mia vita professionale" ha confessato. "Non avrei mai creduto che a questo punto della carriera qualcuno mi potesse offrire un ruolo del genere, in cui avrei dovuto ballare e cantare all'interno di un musical ambientato su un'isola greca e per di più in compagnia di tre uomini affascinanti come Pierce, Stellan e Colin. È stato come un sogno che si realizzava".

La scelta delle donne
In genere i film sono rivolti agli uomini e se noi andiamo a vederli a loro non interessa. Mamma Mia! è realmente un film per le donne che parla di donne - amiche, madri e figlie - in cui ci sono tre uomini meravigliosi che si trovano in un universo al femminile. Sono estremamente felice che Mamma Mia! stia avendo questo incredibile successo a livello mondiale al punto da sorprendere persino lo Studio. Non capisco perché le case di produzione rimangano sempre scioccate di fronte al fatto che le donne possano avere un appetito per il divertimento. A parte ciò, le cose nel cinema stanno cambiando perché oggi ci sono molte più figure femminili in grado di finanziare film e ci sono molte più registe e sceneggiatrici rispetto al passato. Purtroppo noto con dispiacere che ce ne sono sempre meno nel campo del giornalismo e soprattutto della critica cinematografica. Quelle poche che continuano a lavorare non sono prese in dovuta considerazione e questo è molto triste.

La musica del cuore
Se avessi scelto la carriera musicale mi sarebbe piaciuto seguire le orme di Dinah Washington, ma so che non sarebbe potuto accadere. Amo le voci femminili, che siano Renée Fleming, Janis Joplin o Beyoncé, mi piacciono tutte e a volte penso che se avessi la canzone giusta e la giusta acustica nel mio bagno potrei cantare proprio come loro. Il canto ha una linea diretta con il cuore e ti riempie anche quando non suona bene. A mio avviso la gente non canta abbastanza, soprattutto non si ascoltano più i generi ed è ironico considerato che viviamo un momento storico in cui si può accedere a tutta la musica. Ricordo che avevo quindici anni quando i Beatles arrivarono in America. Mia madre mi diede il permesso di andarli a incontrare all'aeroporto e mi portai uno striscione con su scritto "I love you Paul". Ero pazza di loro! Tuttavia sono una persona che ascolta e apprezza anche i Nine Inch Nails.

Il look di una dancing queen
Hai presente il costume bianco in spandex usato nel film per la scena dell'addio al nubilato? Be', è già stato rubato e hanno addirittura provato ad accusare me di averlo preso! Io, che non l'avrei mai più voluto vedere in vita mia. In ogni caso il look di Donna in Mamma Mia! si basa sullo stile degli anni '70. A quell'epoca anch'io avevo una salopette simile a quella del mio personaggio. Ricordo che ero incinta della mia prima figlia quando la indossavo. Ho anche le foto e non puoi immaginare come mi stesse. Sembravo un palloncino. Oltretutto era rosa! Ma noi indossavamo quel tipo di abiti ed era davvero divertente. Quanto al film, non avrei potuto indossare altro, perché avevo bisogno di un abbigliamento atletico che mi permettesse di muovermi liberamente e ballare senza il rischio che mi potessi fare male cadendo. Io e la costumista Ann Roth lavoriamo insieme dai tempi di Silkwood e abbiamo discusso a lungo su quale fosse il look giusto da dare a Donna. Eravamo entrambe preoccupate che i pantaloni potessero spaccarsi durante le coreografie.

Meryl contro Meryl

Sono una madre molto apprensiva. In ogni famiglia esiste la dinamica del poliziotto buono e quello cattivo. Ecco, io sono il poliziotto cattivo. I miei figli vanno sempre dal padre per chiedere il permesso di fare qualcosa. Non vengono mai da me perché sanno che rispondo sempre "no" a tutto. Sono stufa di avere questo ruolo, vorrei essere quella che dice "ma sì, attraversa pure di notte l'America in macchina", ma non ci riesco, sono troppo ansiosa. In comune con Donna ho anche la caratteristica di temere l'abbandono dei figli. Ma è successo anche a me quando si è presentata, volta dopo volta, l'occasione del primo giorno di scuola e quando, ad esempio, mio figlio ha avuto la sua prima ragazza. Devi essere pronta quando succede. Ad ogni modo Henry, Mamie e Grace sono tutti laureati, mentre Louisa frequenta ancora al liceo. I primi tre sono andati a vivere per conto loro, ma recentemente Mamie e Grace sono tornate a casa. L'unico a essere rimasto indipendente è il ragazzo. Mamma mia!

L'interpretazione di The Winner Takes It All
Molti anni fa, prima di diventare celebre come regista cinematografico, Lasse Hallström aveva diretto il videoclip di Agnetha degli ABBA che cantava "The Winner Takes It All" in una versione completamente diversa rispetto alla mia. Il video tra l'altro ricorda vagamente quello di "Nothing Compares 2 U" di Sinead O'Connor, con la macchina da presa puntata sul primo piano. "The Winner Takes It All" è una canzone bellissima e Agnetha la interpreta in una maniera così commovente. Sono stata felice di poterla interpretare a mia volta, perché nel film avevamo l'opportunità di darle un'altra connotazione. Come attore puoi davvero vivere una canzone del genere perché rappresenta le cose che hai costruito per una vita e le cose che rimpiangi. Poterla cantare a qualcuno che rincontri dopo tanti anni è di per sé un fatto eccezionale. Devo ammettere che non sono mai stata un'amante delle canzoni degli ABBA, non ho mai comprato un loro disco, non sono mai stata a vederli dal vivo, ma la loro musica ha qualcosa di particolare che ti entra dentro. Per fare una cosa del genere ci vuole un grande talento e quando ho chiesto a Björn e Benny come ci fossero riusciti non mi hanno saputo rispondere.

Il metodo di Meryl
Ci sono dei ruoli che necessitano tantissima preparazione, per altri basta che entri in macchina per raggiungere il set. Ogni ruolo è diverso. Per prepararmi a questo film ho dovuto esercitarmi al canto a dispetto dei miei figli che non erano particolarmente contenti. Ho dovuto trovare un luogo in casa dove poterlo fare senza disturbarli. Ho iniziato dal salone ma mi hanno detto di andarmene, sono passata alla camera da letto e mi hanno detto che continuavano a sentirmi, così sono andata nello sgabuzzino del bagno dove ero sicura che non avrei dato fastidio a nessuno.

L'ottimismo di Mamma Mia!
Ho visto la prima statunitense del musical Mamma Mia! poco dopo l'attacco terroristico dell'11 settembre. Io e la mia famiglia ci eravamo trasferiti a New York il 9 settembre di quell'anno. I miei figli quel giorno erano a scuola, non conoscevamo nessuno e io e mio marito non abbiamo avuto loro notizie per diciotto ore, perché le scuole erano a Brooklyn, noi vivevamo a Manhattan e le linee telefoniche non funzionavano e i ponti erano stati chiusi. Qualche tempo dopo il musical debuttava a Broadway (il 18 ottobre 2001, NdR) e qualcuno aveva anche pensato di cancellare la prima, vista l'atmosfera che ancora si respirava a New York. Noi avevamo già i biglietti, siamo andati e quando l'ho visto ho pensato che ne era valsa veramente la pena e che il musical rappresentasse un vero dono per la città. Era esattamente ciò di cui la gente aveva bisogno. È importante che tutti noi, ogni giorno, ci ricordiamo di ridere, ballare, cantare e gioire della vita.

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