Il programma della giornata
Ha inizio oggi 22 settembre al multiplex SKYLINE di Milano l'atteso Festival di cortometraggi (ma non solo) che ha come promotore una delle icone cinematografiche più amate del cinema di tutti i tempi: l'attore/regista/produttore Rutger Hauer. Il cyborg Roy Blatty, il santo bevitore olmiano, il cavaliere costretto a trasformarsi in lupo, il serial killer che perseguita il giovane conducente su una highway, l'alto prelato di Sin City e decine e decine di altri personaggi hanno il volto di questo grande attore. Hauer, consapevole com'è dell'importanza per il cinema di scoprire e favorire nuovi talenti, ha voluto un festival internazionale cui si potessero vedere cortometraggi di alta qualità (selezionati tra i 1500 giunti da tutto il mondo da Giancarlo Zappoli con la collaborazione di PierPaolo De Fina) proiettati in una sala attrezzata con il meglio della strumentazione offerta dalla tecnologia attualmente disponibile.
Oggi si inizia alle ore 15.30 con un programma estremamente interessante perché accanto al primo dei due programmi del Concorso Internazionale di Cortometraggi nel pomeriggio sarà possibile assistere a 5 corti e mediometraggi dedicati al Tibet ottenuti grazie alla collaborazione dell'International Buddhist Film Festival e ai buoni uffici di Richard Gere, uno dei membri della Giuria Ufficiale. Il tema dell'occupazione cinese dell'area tibetana è purtroppo ancora e più che mai attuale e questi documentari cercheranno di fare luce su aspetti meno noti della vita in quell'area. La programmazione serale (inizio ore 20, 30) prevede, dopo il secondo programma del Concorso Internazionale, la proiezione di Zeitgeist il documentario di Peter Joseph che ha avuto in Internet milioni di visitatori. Il regista propone una rilettura tanto provocatoria quanto documentata della religione giudaico-cristiana, dell'attentato alle Twin Towers e della guerra in Iraq nonché della manipolazione dell'opinione pubblica mondiale. Che si sia o meno d'accordo con le sue tesi la proiezione costituirà un'occasione unica per l'Italia perché Peter Joseph è giunto espressamente dagli Stati Uniti per confrontarsi con gli spettatori in sala. C'è da giurare che il dibattito non mancherà di essere vivace e stimolante.