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Il matrimonio di Lorna: un matrimonio falso per un amore vero

Jean-Pierre e Luc Dardenne presentano il loro ultimo film in Italia.
di Marianna Cappi

Da Cannes all'Italia
Arta Dobroshi (44 anni) 2 ottobre 1979, Pristina (Kosovo) - Bilancia. Interpreta Lorna nel film di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne Il matrimonio di Lorna.

mercoledì 10 settembre 2008 - Incontri

Da Cannes all'Italia
Cineasti del disumano vivere e dell'umano sperare, Jean-Pierre e Luc Dardenne presentano in Italia Il matrimonio di Lorna, che all'ultimo festival di Cannes ha ricevuto il premio alla sceneggiatura.
Lorna è un'emigrata albanese a Liegi che, in combutta con il fidanzato Sokol e il tassista Fabio, ha sposato un tossico per avere la cittadinanza belga, farlo fuori con una plausibile overdose e potersi risposare per denaro con un russo, a sua volta in cerca di una nuova cittadinanza. Ma il falso matrimonio si trasforma in vero amore. Il titolo originale recita Le silence de Lorna ma non vi è dubbio che questo sia il film più parlato nella filmografia dei fratelli belgi, che inaugurano con quest'opera una serie di novità, quali il passaggio alla pellicola in 35 millimetri e la rinuncia ad inseguire il personaggio spalla a spalla, avvicinandosi a lui come pochi altri registi hanno saputo e voluto fare.

Da dove nasce l'idea del Matrimonio di Lorna?
Jean-Pierre e Luc Dardenne: Volevamo fare un film con una donna per protagonista. Rosetta era poco più che una bambina, questa volta volevamo una donna. Ci è venuta in mente la storia che ci aveva raccontato un'amica qualche anno fa: la malavita albanese aveva contattato suo fratello, che era un tossicomane, per un matrimonio in bianco; avrebbe dovuto sposare una prostituta in cambio di 10.000 euro, ma la nostra amica l'aveva messo in guardia dal farlo, dopo aver sentito parlare di diversi tossicomani trovati morti per overdose. Con questa idea in mente, abbiamo costruito il triangolo Lorna – Fabio – Claudy.

Il denaro ha un ruolo centrale nel film, fin dalla primissima inquadratura, quasi fosse un quarto personaggio
Sì, il denaro, qui, è il motore di ognuna delle storie che raccontiamo. Serve a Lorna e a Sokol per aprire il bar dei loro sogni, serve a Claudy per farsi ma anche per cucinare per Lorna, serve a Fabio per aumentare il suo potere mafioso. Abbiamo messo in scena due circuiti del denaro: da una parte i soldi che servono a comprare le cose e persino le persone, e dall'altra parte i soldi "buoni", che diventano un simbolo di fiducia e di speranza, come quando Claudy affida la busta con i suoi risparmi a Lorna o quando lei apre un conto corrente per il bambino che verrà.

Come funziona l'intesa creativa tra fratelli? Siete sempre d'accordo sul film da fare?
Discutiamo molto ma non al fine di fare film diversi, ci confrontiamo per arrivare alla stessa meta. Sono 30 anni che facciamo film insieme perché andiamo d'accordo, se non volessimo fare lo stesso film non avrebbe senso farlo insieme.

La questione sociale al centro di questo film riguarda le modalità con le quali si può diventare cittadini belgi. Cosa ne pensate? E cosa pensate delle recenti proposte italiane per schedare i cittadini rom?
In Belgio - ed è questo che ci ha dato lo spunto per il film - nessuno può impedire un matrimonio e nessuna legge può vietare un matrimonio tra un cittadino straniero e uno belga, con le possibili e diverse conseguenze che questo comporta. Tempo fa abbiamo fatto un documentario sulla città di Bruxelles nel quale parlavamo di un "matrimonio bianco" tra una donna ebrea tedesca (oggi novantenne) e un uomo belga che lei sposò solo per sfuggire alle persecuzioni. Ma i due poi si sono innamorati e hanno dato vita ad una grande famiglia.
Come cittadini europei, noi siamo contrari a qualsiasi metodo di selezione della popolazione in base alla nazionalità, qualsiasi sia la ragione del provvedimento.

Il film ruota attorno al dualismo vero-falso e incontra un momento di assoluta verità solo al centro, quando Lorna si denuda di fronte a Claudy
È così. Nella prima parte del film, Lorna organizza una falsa messa in scena che, però, deve sortire dei veri effetti; nella seconda parte, il bambino che noi sappiamo non esserci, per lei esiste davvero. Al centro del film qualcosa per la prima volta sfugge alla sua macchinazione razionale e Lorna comincia a pensare che l'amore può andare oltre i suoi piani e oltre il denaro. È un pensiero che le torna contro ma che la cambia. Un po' come L'innaffiatore innaffiato, uno dei primissimi film della storia del cinema.

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