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The Air I breathe e le sue stelle

Cast all stars per l'americano Jieho Lee.
di Stefano Cocci

Opera prima per il regista di origini coreane
Sarah Michelle Gellar (47 anni) 14 aprile 1977, New York City (New York - USA) - Ariete. Interpreta Tristezza nel film di Jieho Lee The Air I Breathe.

venerdì 5 settembre 2008 - Approfondimenti

Opera prima per il regista di origini coreane
Con alle spalle spot pubblicitari e video musicali, oltre a una miriade di corti universitari, Jieho Lee, classe 1973, si è visto affidare l'occasione della vita: un film ambizioso con un cast di stelle affermate. The air I breathe è un progetto con premesse importanti ed ambizioni essenziali: presentato nel 2007 con un discreto successo di critica al Tribeca Film Festival, poi il film partecipa anche al "Tourin in festival" dove riceve il premio speciale della giuria. Purtroppo l'uscita cinematografica negli Stati Uniti non è stata positiva: appena 26 mila dollari di incassi raccolti in appena 7 sale e solo una settimana di programmazione. Un biglietto da visita certamente non entusiasmante pur vantando un cast all stars che non riesce a recuperare l'ovvietà della sceneggiatura e la mancanza di personalità del regista esordiente. Il premio Oscar Forest Whitaker, Andy Garcia, Kevin Bacon, Julie Delpy, Sarah Michelle Gellar e Brendan Fraser sono i personaggi che si muovono in un film solo apparentemente ad episodi, una sorta di Crash o 21 grammi o Babel ispirato da un proverbio cinese che riepiloga l'esperienza della vita intorno a quattro capisaldi: Felicità, Piacere, Tristezza, Dolore.

La stella
Indubbiamente è lui, Forest Whitaker, per curriculum e talento. L'Oscar 2007 lo ha premiato per la sua interpretazione del Presidente dell'Uganda, Idi Amin Dada, personaggio oscuro della recente storia africana. Il riconoscimento è arrivato a coronare una carriera che ha valorizzato le doti di fisicità e il talento umbratile che lo ha sempre portato a cercare la sostanza e mai l'apparenza del suo essere attore. Per anni ha incarnato personaggi oscuri, corposi, crudeli e sensibili ma raramente è riuscito ad arrivare al grandissimo pubblico. Una scelta forse voluta proprio per cullare la propria arte. Così, ad ogni interpretazione, Forest Whitaker ci regala visioni esclusive e, spesso, riesce a salvare una pellicola da solo. È accaduto con La notte non aspetta, un poliziesco ovvio a cui offre la sua esplosiva e imprevista crudeltà e ancor di più il concetto può valere per The air I breathe, in cui interpreta il sentimento che apre la pellicola, Felicità, nei panni di un operatore di borsa che punta tutti i suoi soldi su una corsa di cavalli truccata, un uomo che perde la sua vita decorosa per inseguire un sogno. Whitaker domina la scena, regalando un'espressione anche alle gocce di sudore che imperlano la sua fronte.

Il resto del firmamento
I nomi intorno a Forest Whitaker che arricchiscono i titoli di coda di The air I breathe sono importanti. Andy Garcia ha segnato la sua carriera sempre il bilico tra il bene e il male, interpretando trafficanti spietati (come in Otto milioni di modi per morire, il film di Hal Ashby che lo ha lanciato) o poliziotti integerrimi (come ne Gli intoccabili dove De Palma lo pretese proprio dopo averlo visto nella pellicola di Ashby). Purtroppo, l'attore di origine cubana non è mai riuscito a trovare l'interpretazione che svolta una carriera e, così, superati i 50, è incastrato nel "suo" personaggio: malavitosi in doppio petto. È lo stesso modo in cui lo utilizza Jieho Lee, cercando di tirare fuori il meglio per lo spietato "Dita", boss mafioso, non riuscendo mai, purtroppo, a rendere credibile il suo tentativo di redimersi.
Anche Kevin Bacon – stella di seconda grandezza del firmamento hollywoodiano – non trova la chiave giusta di lettura del suo dottore che cerca disperatamente di salvare la donna che ama, sposata, per uno strano caso del destino, al suo migliore amico. Diverso il discorso per Brendan Fraser, dignitoso interprete di action movies (la saga de La Mummia) e commedie (Looney Tunes e Indiavolato). Deve aver tratto in inganno la sua partecipazione a Crash, pellicola a cui The air I breathe si ispira: mono espressivo e poco convincente, Fraser è l'anello più debole della catena di Lee, un delinquente con un passato difficile che si innamora della donna sbagliata.

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