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Pranzo di ferragosto: vecchiette terribili di scena al Lido

Di Gregorio presenta il suo film alla Settimana della Critica.
di Lisa Meacci

Le vecchiette di Di Gregorio

martedì 2 settembre 2008 - News

Le vecchiette di Di Gregorio
Dopo gli indios di Bechis, l'attenzione alla Mostra di Venezia ritorna sul cinema italiano con Gianni Di Gregorio e il suo Pranzo di ferragosto. La pellicola, relegata alla sezione Settimana della Critica, racconta di Gianni, uomo di mezz'età e figlio unico di madre vedova, che si ritrova a passare un ferragosto infernale a casa, incastrato dagli accordi presi con l'amministratore del condominio. Gianni dovrà badare oltre che alla propria madre anche a quella dell'amministratore, che a tradimento gli lascia anche una zia. A questo bel gruppetto si aggiungerà la madre dell'amico medico, che segna la condanna di Gianni. Ma quando arriva il sospirato momento del congedo le signore decidono di cambiare le carte in tavola.
Per quanto riguarda i film in Concorso, oggi troviamo Teza (regia di Hailè Gerima) che racconta il ritorno del giovane africano Anberber al suo paese d'origine, l'Etiopia, durante il repressivo regime marxista di Haile Mariam Mengistu. Anberber spera di poter fare qualcosa per il suo paese grazie alle capacità e alle conoscenze acquisite studiando, ma dovrà fare i conti con una realtà che non riconosce più bene come sua e con la dissoluzione dei valori umani e sociali del suo popolo. Il regista russo Aleksey German jr., da sempre importante narratore dei cambiamenti sociali e politici del suo paese, ci propone Paper Soldier, pellicola ambientata nel Kazakistan degli anni Sessanta in occasione di alcune prove svolte sulle navi spaziali. Werner Schroeter ci porta invece in un paese immaginario con il suo Nuit de chien, che racconta il combattimento e la fuga di un gruppo di persone di fronte alla guerra civile.
Per la sezione Giornate degli Autori, esordisce con un lungometraggio la regista Sallie Aprahamian, portando sul grande schermo Broken Lines, l'omonima opera teatrale scritta dai fratelli Doraly Rosa e Dan Fredenburgh. Un giovane ebreo di umili origini si ritrova a condurre una vita benestante con la sua fidanzata in un quartiere agiato di Londra, nella casa comprata dal padre di lei. La morte improvvisa di suo padre fa emergere emozioni contrastanti.

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