Continua la sfilata di Servillo in giro per il mondo
A cavallo con la chiusura dei lavori al Lido di Venezia, inizia il TIFF, Toronto International Film Festival, edizione 2008. E da Venezia qualche bel ricordino se lo porta dietro: nomi internazionali come i Coen con la loro pellicola di apertura di Venezia, Burn after reading; Kitano che si porta le tartarughe nella sezione Masters (Achille e la tartaruga); Arriaga e The Burning Plain; ma anche Jerichow, Goodbye Solo, Nuit de chien, Les Plages d'Agnès; Plastic City... e sono soltanto alcuni dei nomi che rivedremo tra i laghi e il verde canadese.
Malgrado queste illustri ripetizioni, dal 4 al 13 settembre verranno offerti prodotti inediti da ogni parte del mondo, e da ogni settore dell'immagine in movimento, anche in zona sperimentale. L'importanza che il palcoscenico del TIFF ha acquisito negli ultimi anni vanta una componente strategica per l'allargamento dei mercati distributivi.
Saranno ben sette, insolitamente numerose, le pellicole nostrane in programma al rinomato festival. Naturalmente e felicemente, la molteplice sfilata di Toni Servillo prosegue sia sul fronte Gomorra che su quello de Il Divo: i film premiati a Cannes sono stati molto apprezzati dal Presidente e Direttore Artistico del festival Piers Handling, che ha deciso di inserirli nella sezione Special Presentation. Accanto a Sorrentino e Garrone, nella stessa sezione, un altro giovane di ultima generazione, che fa compagnia a Gomorra come produzione Fandango: si tratta di Ozpetek e del suo Un giorno perfetto.

Esordi e co-produzioni
Dai più conosciuti ai registi di opere prime, Toronto ha dato spazio alla voce italiana, anche su prodotti un po' più di nicchia.
Dalla fotografia alla regia, Marco Pontecorvo debutta anche a Toronto con Pa-ra-da nella sezione Vanguard, e così Uberto Pasolini con Machan per la sezione Contemporary World Cinema: tra circo e pallamano raccontano entrambi storie toccanti di avventure umane.
Con loro Francesco Munzi, che dopo l'uscita delle sale approda oltreconfine con Il resto della notte (sezione Contemporary World Cinema) , pellicola dedicata ai toccanti temi della discriminazione e dell'integrazione culturale. L'ultimo italiano "purosangue" in programma, che esordisce proprio al TIFF, è il documentario di Andrea Zambelli prodotto da Davide Ferrario: Mondine - Di madre in figlia. Il film testimonia l'attività di questo gruppo canoro di ex-mondine, il Coro delle Mondine di Novi, venti tra cui molte ottantenni, che a tutt'oggi gira per feste popolari riproponendo i canti che accompagnavano l'attività nelle risaie; canti di protesta e d'amore che, come tradizione vuole, tramandano poi alle loro figlie.
Dopo i magnifici sette, rimane per l'Italia una presenza di rilievo con le co-produzioni internazionali, tra cui segnaliamo le collaborazioni fruttuose soprattutto con la Francia, quella de Il ginocchio di Artemide, un prodotto del 2007 di Jean-Marie Straub, girato in provincia di Pisa attingendo da Pavese, e presentato nella sezione Wavelenghts; e poi, soprattutto, per il nuovo dei fratelli Dardenne, Le silence de Lorna, in Italia Il matrimonio di Lorna. Europei d'avanguardia, hanno già stupito a Cannes per l'ammorbidimento dei toni di ripresa usati in questo film, vedremo quali saranno le reazioni degli spettatori cinéphile canadesi.