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5x1: Christian Bale, l'uomo pipistrello

Il bravo attore gallese è legato a filo doppio a Batman.
di Stefano Cocci

Ma "il cavaliere oscuro" deve tutto a Spielberg
Christian Bale (Christian Charles Philip Bale) (50 anni) 30 gennaio 1974, Haverfordwest (Gran Bretagna) - Acquario. Interpreta Bruce Wayne; Batman nel film di Christopher Nolan Il cavaliere oscuro.

martedì 22 luglio 2008 - Celebrities

Ma "il cavaliere oscuro" deve tutto a Spielberg
È uno degli attori più quotati della sua generazione. La carriera di Christian Bale è iniziata da enfant prodige quando stupì il mondo nei panni del 13enne Jim Graham nell'adattamento cinematografico del romanzo parzialmente autobiografico di J.G. Ballard L'Impero del Sole: quel bambino spaurito e abbandonato spezzò il cuore al mondo. Dopo qualche anno di oblio, ritroviamo Bale nei panni dello psicopatico serial killer più spietato della storia della letteratura, quel Patrick Bateman che ha reso ricco lo scrittore Bret Easton Ellis e regalato agli annali American Psycho. La qualità interpretativa di Bale è così intensa da imporgli scelte di confine, personaggi che si muovono lungo un crinale oscuro, tra perdizione e salvazione.
Così, la maschera – in tutti i sensi – che più ha caratterizzato fino ad oggi la carriera di Bale è quella di Batman, l'uomo pipistrello. Con Il cavaliere oscuro ritrova il regista che meglio di altri ha saputo sfruttarlo al meglio ed intuirne le doti: è il terzo incontro con Christopher Nolan dopo Batman begins e The Prestige.

L'impero del sole
Christian Bale fu scelto su suggerimento di Amy Irving, all'epoca moglie di Steven Spielberg, che lavorò a teatro con il giovane Bale. È uno dei tanti film in cui il regista americano indaga le vicende della Seconda Guerra Mondiale e l'adattamento di un romanzo di successo di J.G. Ballard, parzialmente autobiografico: l'infanzia di Jamie Graham (da qui le iniziali dello scrittore J.G. Ballard) è sconvolta dall'invasione giapponese della Cina, dove il bambino viveva insieme ai genitori. Sarà un viaggio verso la salvezza, passando attraverso i campi di prigionia, le torture e il dramma nucleare. Per quanto sia difficile giudicare un bambino – attore e poterne verificare l'effettivo talento che si nasconde dietro la sua maschera, dopo aver visto ed aver pianto con Christian Bale in questo film datato 1987 non è impossibile credere al suo presente da star.

American Psycho
Dopo anni di sostanziale oblio, quasi dodici, Christian Bale torna deciso a sconvolgere gli animi. Lo fa con un film tratto da uno dei libri più controversi, sconvolgenti, criticati, esaltati della letteratura della fine del XX secolo. American Psycho, tratto dall'omonima opera di Bret Easton Ellis, è la storia di uno yuppie di Manhattan che massacra barboni, tortura modelle, uccide colleghi. È la fredda requisitoria contro il mondo dell'effimero che si è impossessato della alta, altissima borghesia del potere a stelle e strisce. Bale, anche ricordandone l'innocente trascorso spielberghiano, è perfetto nel rappresentare la trasmutazione del male nel nostro secolo: bello come il sole e marcio fin dentro l'animo, ammesso che Patrick Bateman, il suo personaggio, ce l'abbia.

Io non sono qui
Il regista Todd Haynes mette in scena tanti Bob Dylan quanti i camaleontici spunti che l'arte e la vita del menestrello di Duluth ha offerto nel corso della sua gloriosa e lunga carriera. In mezzo ad una parata di stelle – ma soprattutto di attori eccelsi – come Cate Blanchett, Richard Gere, Julianne Moore e il povero Heath Ledger, Christian Bale è l'anima folk e incorrotta di Dylan che sfocerà nelle pulsioni etiche e religiose. È una prova misurata che non fa affatto sfigurare l'attore gallese in mezzo a colleghi tanto acclamati.

Quel treno per Yuma
È un duello sotto il sole, tra un criminale che può tutto grazie alla forza del lato oscuro, della paura e quello che i soldi sporchi possono comprare, ed un padre che dalla sua ha solo l'onere dei valori da trasmettere a suo figlio. Nel remake che James Mangold fa del film del 1957 con Glenn Ford spiccano Russell Crowe, cattivo e mortifero, e Christian Bale buono e che nel suo cinturone da pistolero ha solo il peso della paternità, dei valori e della ragione. Il film non è perfettamente riuscito ed anche le interpretazioni dei due "zoppicano" qua e là ma è innegabile che vedere sullo schermo due attori con tanto carisma è un piacere per gli occhi.

Batman begins
Con questo prequel (che il finale ricollega ai film di Tim Burton) che studia le origini dell'uomo – pipistrello la franchigia è rinata. Con Christopher Nolan è stato possibile immaginare una nuova Gotham, un nuovo eroe, nuovi cattivi e nuovi problemi morali: la vendetta, la sete di giustizia ed un sistema giusto per ottenerla. Con Christian Bale la maschera di Batman è tornata ad una nuova verginità, una forza esplosiva che poggia le sue basi su doti affinate e su capacità fisiche ed atletiche importanti per un personaggio tanto impegnativo, in bilico tra l'ansia di giustizia ed la bramosia di sangue per placarla. Senza penalizzare l'azione, il duello è per lo più interiore al personaggio di Bruce Wayne, in cerca di una risposta alla domanda: come vendicare la morte dei miei genitori? La risposta è nel creare un simbolo per combattere il male.

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