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L'incredibile Hulk: quando l'amore "spacca" il cuore

Torna in sala e "spacca" l'incredibile uomo verde della Marvel diretto da Leterrier e interpretato da Edward Norton.
di Marzia Gandolfi

Il gigante furioso (e innamorato)

lunedì 16 giugno 2008 - Incontri

Il gigante furioso (e innamorato)
È il più sgraziato dei supereroi, non conosce il bon ton, non ha mai una bella cera e quando si arrabbia "spacca". Non spara ragnatele e non ha gadgets da lanciare, non vola alla velocità della luce e non può spostare pianeti, non ha un corpo di metallo e l'abito giusto al momento giusto, non indossa costumi, maschere e cappe nere. È Hulk, la creatura verde (ma in origine grigia) della Marvel Comics, ideata da Stan Lee e disegnata da Jack Kirby nel 1962. Dopo il gigante "traumatizzato" ed "edipico" di Ang Lee, interpretato da Eric Bana, è la volta dell'Hulk innamorato e furioso di Edward Norton. Ispirato alla serie tv degli anni Ottanta e fondato sul conflitto tra il Banner di Bill Bixby e l'Hulk di Lou Ferrigno, l'incredibile creatura del francese Leterrier, cerca nel "cuore" l'antidoto alla rabbia. Nemmeno una scarica esagerata di raggi gamma ha cancellato dalla memoria di Bruce Banner, il ricordo della bella Betty Ross, brillante biologa e figlia delusa dell'acerrimo nemico di Hulk, il generale Ross di William Hurt. Se per il generale e il soldato Blonsky (Abominio dopo massicce iniezioni di siero), Hulk incarna l'alterità assoluta, il pericolo e la minaccia da "sacrificare", per Betty è un simbolo di innocenza e di sincera energia vitale. Hulk è un'indole furibonda che lei sola sa calmare e colmare, è un'anima sola che trova come Kong unica consolazione nel moto ascensionale e nell'andamento verticale, rintanato dentro una caverna, al di sopra di tutto. Il film di Leterrier, meno complesso ma più appassionato dell'Hulk di Ang Lee, recupera la sostanza del meraviglioso insita nel fumetto, ricreando sullo schermo lo stupore fanciullesco dei lettori davanti ai "risvegli" verdi di Bruce Banner, dotato di una forza primitiva che finisce per soverchiare la capacità cognitiva dello scienziato. Il gigante incredibile di Norton mostra il dolore dell'uomo nel vedersi trasformato e ridotto in "mostro": la sua non è la trionfante scoperta di chi ha trovato un potere, ma la maledizione di una vittima che ha perduto la propria umanità. Il dottor Banner, a colpi di grossi e robusti pugni in faccia, cercherà l'antidoto e troverà un amore "spaccacuore".

Genesi di un supereroe
Stan Lee: Avevo appena terminato i miei Fantastici Quattro, quando la Marvel mi chiese di creare un eroe incompreso, qualcuno o qualcosa di completamente nuovo che colpisse la fantasia dei nostri lettori. Fu allora che pensai al Frankenstein di James Whale e al mostro interpretato da Boris Karloff. Il suo mostro non è mai stato realmente cattivo, erano piuttosto le urla e la luce delle torce dei suoi persecutori a spaventarlo e innervosirlo fino a renderlo cattivo. Fu così che ebbi l'idea, la mia creatura doveva essere come quella creata dal dottor Frankestein. Creai un eroe sconosciuto dall'animo gentile che passasse dalla condizione di essere umano a quella di mostro. Nacque allora il mio incredibile Hulk e la sua leggenda. Inventai il dottor Bruce Banner, un fisico nucleare la cui vita viene stravolta da uno strano incidente avvenuto durante un esperimento in laboratorio. Colpito da una radiazione di raggi gamma, si trasformerà in una creatura spaventosa e aggressiva ogni qualvolta sentirà una scarica di adrenalina. Sono felice che dalle pagine del fumetto sia di nuovo approdato al cinema perché la tecnologia non ha fatto altro che arricchire il mio gigante buono, la creatura della Marvel che amo di più. Mi sono divertito davvero moltissimo ad apparire anche questa volta in un piccolo cammeo, insieme a Lou Ferrigno e Robert Downey Jr.. Mi hanno detto che il pubblico applaude entusiasta alla mia vista. Questo mi commuove e mi rende orgoglioso.

Dai comics al cinecomics
Louis Leterrier: Quando mi proposero di portare sullo schermo Hulk, una delle gemme dell'universo Marvel, ne fui oltremodo lieto. Mi piaceva l'idea di poter rievocare con le immagini tutti quegli aspetti che hanno reso questo personaggio l'eroe più amato degli ultimi cinquant'anni. Ispirandoci al fumetto e alla sua versione televisiva, abbiamo di nuovo "dato vita" a Bruce Banner, uno scienziato con un profondo senso etico, che ha dentro di sé questa terribile "cosa" ed è alla ricerca disperata di un antidoto per liberarsene. Da bambino non leggevo molti fumetti perché in Francia i giornaletti che giravano erano edizioni essenzialmente francesi o belga. Ma grazie agli show televisivi mi è stato possibile scoprire Hulk. Ero affascinato dal vigore delle scene d'azione della serie, colpito dal conflitto interiore e dai dilemmi legati alla forza bruta che cresceva dentro al protagonista. Hulk è un personaggio terribilmente amabile ed emozionante, soprattutto quando si prodiga per aiutare gli altri. Bruce Banner è un antieroe, uno che non vorrebbe avere il potere che ha e che qualcuno vorrebbe sfruttare per fare il male. Ognuno di noi cova un po' di rabbia nel profondo di sé, soltanto che alcuni riescono a controllarla meglio di altri. Banner comprende molto presto che quella stessa rabbia può essere trasformata in coraggio.

Edward Norton, un attore che "spacca"
Louis Leterrier: Bruce Banner è un personaggio molto complesso, di conseguenza il suo ruolo imponeva un interprete di spessore. Quando Edward Norton accettò l'offerta della produzione fummo tutti sollevati perché un attore preparato come lui avrebbe saputo dare a Banner nuova linfa. È uno degli attori più completi ed esaltanti della sua generazione, ha un talento straordinario e una grande versatilità che lo rende perfetto per il ruolo di Banner e del suo alter ego verde. Norton ha saputo restituire sullo schermo la profonda tristezza e l'intelligenza del personaggio senza porre troppa enfasi sull'aspetto interpretativo. Perfetto nell'esprimere l'interiorità malinconica di Banner e la primitiva esteriorità di Hulk, Norton ha creato un supereroe impavido e vulnerabile insieme, un "mostro" col giusto mix di forza e intelligenza. Credetemi, l'Hulk di Edward Norton "spacca" davvero.

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