Torna con Quando tutto cambia
Helen Hunt proviene da una famiglia coinvolta nella produzione cinematografica. Il padre, Gordon Hunt, e lo zio erano registi mentre la madre, Jane Elizabeth, una fotografa, e la nonna materna era un'insegnante di dizione. Per tutti questi motivi Helen Hunt ha respirato recitazione in casa fin da piccola e, soprattutto, gli ha aperto alcune importanti porte nel mondo della televisione. Così la incontriamo giovanissima in alcune serie cult come Mary Tyler Moore, La donna bionica e L'albero delle mele.
Sarà la televisione a rivelare al mondo la cascata di capelli biondi, lo sguardo tenero e sincero e soprattutto la verve comica di Helen Hunt. È la serie Innamorati pazzi (Mad about you) a farne una stella internazionale, vincitrice di numerosi Emmy. Di lì, la scalata al cinema arriva spontanea e, il grande schermo ne scopre presto le doti attoriali. Infatti dopo qualche apparizione in blockbuster catastrofici come Twister, arriva Qualcosa è cambiato in cui riesce a rubare la scena addirittura a Jack Nicholson e vincere un Oscar.
Poi, qualcosa sembra cambiare sul serio: Helen si sposa e divorzia nel giro di poche settimane dall'attore Hank Azaria (altro protagonista del piccolo schermo con il dottor Huff e una delle voci storiche de I Simpson); nel 2001 inizia una relazione con Matthew Carnahan, produttore, regista e scrittore di serie televisive come Dirt, a cui darà una figlia. Torna dopo un po' di tempo di eclissi dalle scene con la commedia romantica da lei stessa diretta Quando tutto cambia, in cui recita al fianco di Colin Firth.

Innamorati pazzi
È una sitcom che negli Stati Uniti ha ottenuto un successo clamoroso mentre qui da noi ha avuto solo alcune repliche su Canale 5 a tarda notte prima di finire presto nel dimenticatoio. Proprio il ritorno di Helen Hunt sul grande schermo potrebbe essere una buona scusa per riscoprire questa serie tv scritta molto bene ed interpretata meglio. I due protagonisti sono una coppia di sposini di New York che si trovano a dover fare fronte alla vita insieme, tenere unito il loro rapporto e sopravvivere nella giungla metropolitana a e professionale della Grande Mela senza perdersi come coppia. Lo fanno in modo divertente e mai banale confrontandosi con i problemi di tutti i giorni in modo molto realistico, così tanto che alcuni hanno avvicinato la sitcom ad un altro cult della tv, Seinfeld. Al fianco di Helen Hunt c'è Paul Reiser.

Quando tutto cambia
Durante i 7 anni di Innamorati pazzi Helen Hunt ha via via preso confidenza con la macchina da presa, tanto da aver girato la maggior parte degli episodi dell'ultima stagione della serie. Qui si presenta al cinema proprio con una sua regia, in un piccolo film che racconta di amore, di maternità e di tempo che passa lasciando cicatrici, e rughe, sul volto. Il rischio di scivolare sul "soap" è dietro l'angolo ma Helen non ha certo costruito la sua carriera per vedersela spazzare via con un filmetto da poco. C'è il tempo, per più di una generazione, per fare i conti con se stessi, con il proprio presente, il passato e un futuro improbabile, in cui accettare le sfide personali e magari farlo in due. Sempre che si abbia il coraggio, come ha fatto Helen Hunt rinunciando al set per un po' di tempo, di ricostruirsi una propria dimensione, anche rimettendosi in gioco.

What women want
Donna in carriera che sembra voler rinunciare all'amore, Helen Hunt fronteggia un Mel Gibson con doti inumane: caduto nella vasca da bagno con il phon, riesce ad ascoltare i pensieri delle donne e finisce per usare questo potere per tornaconto personale. Helen, però, ancora una volta con la forza della debolezza disarmante e con i suoi occhini da gattina, riesce a far cadere il povero maschio nella sua rete, a dimostrazione che nella battaglia dei sessi a rimetterci sono spesso i maschi anche se sanno "cosa vogliono le donne". I primi 45 minuti di questo film sono tra i più divertenti degli ultimi anni ma si perde un po' quando cerca ad ogni costo lo sfogo romantico tra i due.

Cast away
Sta in scena per pochi minuti Helen Hunt in questo film in tutto e per tutto disegnato intorno a Tom Hanks nei panni di Robinson Crusoe. Precursore dei "lost" di Abrams, Hanks finisce sperduto nel Pacifico. Lì, con solo un pallone da pallavolo a fargli compagnia (senza troppa fantasia lo chiamerà Wilson come la marca che lo ha fabbricato) ricorda la sua amata, la disegna su un muro con bieca approssimazione e poi riesce a ritornare a casa, per scoprire che lei, ingrata, si è fatta una ragione della sua morte e si è ricostruita una vita. Lei è Helen Hunt che appare sullo schermo sì e no per 10 minuti, necessari prima a strapparci il cuore con la sua dolcezza, e poi a stracciare quello di Hanks con la sua rinuncia a cercarlo.

Qualcosa è cambiato
Se riesci a fare ombra a un istrione patentato come Jack Nicholson e portarti a casa un Oscar in un film scritto e pensato sulla personalità e soprattutto la recitazione eccessiva di uno che nella sua carriera è "volato sul nido del cuculo", è stato Joker, Wolf e anche un astronauta con voglia di tenerezza, significa che hai dato vita a una prova eccelsa. È proprio il caso di Helen Hunt in questo film diretto dal papà dei Simpson, James L. Brooks, in cui interpreta una cameriera che subisce la corte, non proprio ortodossa, di un Nicholson in crisi psicotica. Tenera e adorabile, la Hunt lo conquista con la dolcezza ma non senza una dose di determinazione.