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The Hitcher: la paura vien guidando

Il remake dell'omonimo film di Robert Harmon vede Sean Bean nei panni che furono di Rutger Hauer.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Ruoli molto cattivi

martedì 27 maggio 2008 - Incontri

Ruoli molto cattivi
Dimenticate il buon Boromir, che pure fu sul punto di farsi invogliare dall'anello, e lasciate che sia la memoria del cattivissimo terrorista irlandese di Giochi di potere a guidarvi verso John Ryder, l'autostoppista che ventidue anni fa fece tremare più di qualche spettatore grazie all'interpretazione di Rutger Hauer. Il viaggiatore John è tornato con il volto di Sean Bean che, proprio per via di quella cicatrice sull'occhio, lasciatagli accidentalmente come ricordo da Harrison Ford sul set di Giochi di potere, non fatica a incarnare il male. "Ho scoperto che interpretare i cattivi è più gratificante a livello psicologico" ha dichiarato l'attore. "Mi piace quando un film riesce a spaventarmi e spesso accade quando mette in scena paura psicologica, suspense e tensione. Nel momento in cui mi è stata offerta la parte di John ho esultato perché mi veniva data la possibilità di vestire i panni di un uomo disturbato oltre ogni limite. A differenza del film originale, in The Hitcher John entra in scena prima che si mostri quale maniaco è. È un uomo intelligente e anche un ottimo attore. È come se ogni volta che uccide si appropriasse della vita delle sue vittime. È un po' come se fosse un fantasma".

Confrontarsi con Rutger Hauer
Sean Bean: Ovviamente avevo visto il film originale e penso che sia veramente ben fatto e che Rutger Hauer abbia creato un personaggio indimenticabile. The Hitcher non è un vero e proprio remake, nel senso che si distanzia dal thriller di Robert Harmon. Sarebbe più corretto dire che si tratta di un'altra versione di quel film. Io stesso mi sono avvicinato al personaggio partendo da zero, senza cercare di ripetere l'interpretazione di Rutger.

Eroi in rosa
Sophia Bush: Non ho avuto bisogno di guardare il film originale per trarre ispirazione perché nella versione di Meyers il ruolo della vittima è ribaltato. È la ragazza qui a prendere in mano la situazione. La sfida era rappresentata dal riuscire a interpretare Grace con realismo, perché quando entra in scena non ti aspetti che sia lei l'eroe. È una ragazza normale che improvvisamente è costretta a essere forte. Deve riuscire a trovare dentro di lei quella ferocia animale che le può permettere di sopravvivere.

Il rischio del remake
Dave Meyers: Fare questo film è stata una grandissima sfida perché la gente ama l'originale. Sebbene il thriller di Harmon mi fosse piaciuto volevo tentare nuove direzioni mantentendo lo stesso spirito e lo stesso alone di mistero intorno alla persona di Ryder. Non viene ad esempio presentato come un autostoppista perché la gente non teme più questa figura. Inoltre ho provato a evitare il più possibile i clichè del genere e spero di esserci riuscito.

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