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Prossimamente al cinema: e venne il giorno degli squadroni della morte

Con l'arrivo dell'estate escono in sala molte pellicole fanta-horror: da Chiamata senza risposta al nuovo film di Shyamalan.
di Edoardo Becattini

Apocalisse d'estate

mercoledì 21 maggio 2008 - News

Apocalisse d'estate
La fine è vicina. Molto vicina. Secondo il regista de Il sesto senso e The Village, M. Night Shyamalan, arriverà precisamente di venerdì 13 (e quando, altrimenti?) e riguarderà una neurotossina emessa dalle piante che ci spingerà tutti al suicidio. Così almeno pare stando ad alcune delle limitate indiscrezioni sul suo imminente E venne il giorno, thriller catastrofico dallo spirito ecologico con cui il regista di origini indiane, che molti critici europei considerano l'erede del grande Hitchcock, ha ottenuto la sua prima "R", il vietato ai minori della distribuzione statunitense.
Ma l'estate, si sa, è stagione di piaceri forti e così questo inizio giugno non avremo solo i brividi di Shyamalan a scuotere i nostri spiriti accalorati, ma anche due pellicole horror perfettamente in sintonia coi tempi. Chiamata senza risposta è il remake americano di quel The Call che giusto poche estati fa giunse nei nostri cinema a rivelare ai profani la personalità di Takashi Miike e la sua inquietante filmografia. Come la nuova ondata (iniziata con The Ring e perpetuata con The Grudge e The Eye) richiede, anche questo film ricalca pedissequamente trama e situazioni dell'originale, sostituendo gli anonimi attori estremo orientali con i giovani volti glamour del cinema americano. In questo caso protagonisti della vicenda sono l'attore e regista Edward Burns (I marciapiedi di New York; L'amore non va in vacanza) e Shannyn Sossamon (Il destino di un cavaliere; Le regole dell'attrazione). The Deaths of Ian Stone è invece un prodotto originale e di fattura molto più artigianale. Diretto da uno sceneggiatore e regista italiano (autore di Sotto il vestito niente 2 e di alcuni episodi della miniserie Sospetti), il film ha vinto diverse menzioni ad un importante festival americano di cinema horror indipendente, l'After Dark Horrorfest, dove qualcuno l'ha curiosamente definito "un incrocio fra Ricomincio da capo e Monsters & Co. in versione horror".

I dopo-festival…
Fra gli altri film di prossima uscita una posizione d'onore spetta all'ultimo vincitore del Festival di Berlino. Tropa de Elite – Gli squadroni della morte è un altro importante film brasiliano che, dopo City of God di Meirelles (con il quale condivide anche uno degli sceneggiatori), ragiona con uno stile particolarmente realistico e d'impatto sulla criminalità nelle favelas di Rio de Janeiro, ponendosi questa volta però dalla parte delle autorità giudiziarie, la squadra speciale della narcotici BOPE.
Senza alcuna menzione di riguardo è uscito invece dalla Festa di Roma il film Noi due sconosciuti, prima prova oltreoceano della regista danese Susanne Bier. Formatasi nel movimento Dogma di Vinterberg e von Trier, la Bier ha acquisito negli USA un'ampia notorietà in seguito alla candidatura agli Oscar per Dopo il matrimonio. Com'è buona norma nell'establishment hollywoodiano, le è stato offerto di girare un remake di un suo film, Non desiderare la donna d'altri, ma ha declinato per poter girare questo melodramma con gli ottimi Benicio Del Toro e Halle Berry, qui alla sua prima prova realmente drammatica dopo Monster's Ball.
Fra le altre imminenti prossime uscite che sono già state vagliate dai festival, la commedia agrodolce Quando tutto cambia non passa certo inosservata, per il fatto di essere la prima opera di regia di Helen Hunt. Nonostante l'attrice premio Oscar sia anche interprete del film, assieme ad altri nomi noti come Colin Firth, Bette Midler e Matthew Broderick, la Hunt ha preferito per questo suo esordio come autrice cercare spontanei consensi e finanziamenti distributivi girando per i vari festival del cinema indipendente che ci sono in America.

Il matrimonio della mia migliore amica
Ma così come l'horror, anche la commedia romantica vuole la sua parte in questo avvio d'estate, e a darle man forte accorre nientemeno che il dott. Shepherd di Grey's Anatomy: Patrick Dempsey. Dopo un'improvvisa notorietà poco più che adolescente ottenuta in varie "teen comedy" americane degli anni '80, Dempsey è sparito per qualche anno per poi tornare al successo come uomo maturo ed eroe romantico in Tutta colpa dell'amore e Come d'incanto. In Un amore di testimone, però, non è più un principe azzurro, piuttosto un playboy materialista che si rende conto di amare la sua migliore amica proprio alla vigilia delle nozze di lei che, proprio come la Julia Roberts de Il matrimonio del mio migliore amico insegna, tenterà di sabotare sfruttando il ruolo di "damigella d'onore".
Di maggiore impegno e rilievo storico è invece l'interpretazione di Don Cheadle in Talk to Me, biopic su di un famoso speaker radiofonico degli anni Sessanta che portò avanti attraverso la sua voce e la musica soul le importanti battaglie civili di quegli anni contro la discriminazione razziale e l'avvio di una controcultura. Una curiosità: Cheadle non è al primo ruolo biografico della sua carriera. Anzi, è stato l'imprenditore ruandese Paul Rusesabagina che ha salvato migliaia di civili in Hotel Rwanda e il grande artista Sammy Davis Jr. in una produzione televisiva.

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