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5x1: Monica Bellucci, la più bella del reame

Dall'Umbria con furore, storia di una stella italiana acclamata nel mondo.
di Stefano Cocci

Lo splendore made in Città di Castello
Monica Bellucci (59 anni) 30 settembre 1964, Città di Castello (Italia) - Bilancia.

martedì 8 aprile 2008 - Celebrities

Lo splendore made in Città di Castello
Per gli italiani, l'amor patrio entra in gioco solo quando si tratta di calcio e di belle donne: tuffi nelle fontane per vittorie al campionati del mondo e difesa a spada tratta del primato di beltà di Sophia Loren, splendida settantenne, che, forse, un giorno potrà essere oscurato da una meravigliosa (quasi) quarantenne. Monica Bellucci da Città di Castello torna nelle sale con Shoot 'em up, in cui, al fianco di Clive Owen, dà vita a un originalissimo action movie dal tono fumettistico ed estremo.
Monica l'Umbra ci riprova così con ruoli stilizzati in cui cerca di dimostrare di essere un'attrice vera e non solo un'icona di femminilità e italianità.
Come gli spaghetti, ormai è la portabandiera del tricolore in tutto il mondo, non disdegnando puntatine polemiche ai nostri vizi peggiori, se non addirittura contro la politica del tricolore. Proprio alla vigilia delle elezioni 2008 si è scagliata contro il rischio di un nuovo medioevo per l'Italia e qualche anno fa aveva protestato contro la legge sulla fecondazione assistita. Chi si aspetta una Bellucci materna e dimessa deve fare i conti con questa Signora del cinema che vuole lo scettro da regina.

Manuale d'amore 2 (Capitoli successivi)
È il trionfo del viral marketing e del chiacchiericcio sui media. Più di una sceneggiatura poté una scena di sesso tra la nostra Monica e il super bello della generazione dei Tre metri sopra il cielo, Riccardo Scamarcio. Una sequenza che farà epoca, accanto al bacio tra Cary Grant e Grace Kelly oppure Bo Derek in Bolero Extasy. Così, la nostra Bellucci in versione fisioterapista riesce a rianimare il povero Scamarcio e soprattutto realizza il miracolo di fare del film di Veronesi un clamoroso successo al botteghino, tra scomuniche ecclesiastiche e proteste perbeniste di associazioni varie. Tant'è che, a torto o a ragione, resterà uno dei momenti migliori del cinema italiano degli ultimi anni.

La passione di Cristo
Monica Bellucci è ormai una perfetta poliglotta. Le svirgolate dialettali che si ricordano nelle sue prime esperienze lavorative sono completamente dimenticate, la sua voce calda e la dizione perfetta contribuiscono ad alimentarne il mito. La bella Monica, non solo parla in maniera eccelsa francese e inglese ma con Mel Gibson dietro la macchina da presa si è lanciata in un'intensa interpretazione in aramaico per la sua Maria Maddalena. Per lo più, la Bellucci passa gran parte del film sulle ginocchia, implorante al Cristo/Jim Caviezel o piangente al fianco della Madonna o disperata ai piedi della croce.
In un film "eccessivo" sotto molti punti di vista – la chiave di lettura, la violenza, i silenzi – la Maria Maddalena di Monica Bellucci è uno di quei personaggi che si ricordano, al di là delle battute pronunciate, perché a volte le lacrime e gli sguardi, al cinema, restano addosso più delle parole.

Ricordati di me
La stella di Gabriele Muccino brilla forte nell'italico firmamento cinematografico. Ci piace pensare che gran parte del merito poggi sull'eccellente scelta di attori e comprimari per questa pellicola che, piaccia o no, ha segnato un piccolo spartiacque: l'occhio della cinecamera entra con forza dentro le stanze, i dubbi, i tradimenti, della famiglia italiana, quella che sembra perfetta, stile Mulino Bianco. Come detto, parte del merito poggia nelle solide interpretazioni. Sono Fabrizio Bentivoglio e, appunto, Monica Bellucci ad offrire un tono e una qualità di molto superiore alla media dei film italiani. Lacrime, estasi, amore, passione, dubbi: su di loro passa tutta la rassegna delle umane emozioni, ed è un bel vedere.

Matrix Reloaded
Come scritto, Monica è stella internazionale. A sancirne lo status la partecipazione ai sequels più attesi della storia del cinema. La forza, lo stile altamente innovativo e la passione del primo Matrix sono perse nei due film successivi, Reloaded e Revolutions. Più soldi per gli effetti speciali, un cast internazionale, la complessa stesura di una sceneggiatura che tenesse conto di tutti gli spunti presenti nel primo capitolo e ne desse una lettura univoca, sono tutti fattori che hanno annacquato la forza dell'ispirazione dei fratelli Wachowski. Per Monica, comunque, si è trattato di un'esperienza molto importante, che ne ha ribadito lo status di icona internazionale, una delle poche attrici/attori del nostro paese che riesce ad essere presa sul serio all'estero, e non è poco.

Malèna
È la quintessenza del Monicabelluccismo. È il film che ne fa un'autentica icona sensuale, italica bellezza destinata a segnare le fantasie di molti per moltissimi anni. Ancora oggi, il film di Tornatore regge una proiezione perché ciò è consentito dalla conturbante bellezza di Monica Bellucci, che non interpreta Malèna, é Malèna, un'educazione sentimentale che segna, per la donna, una nuova maturità e coscienza di sé, lontana dall'apparire ma finalmente capace di essere. Per l'attrice, probabilmente grazie alla presenza di un regista come Tornatore, è la prova che fa comprendere che la modella è stata definitivamente lasciata alle spalle: Monica è cresciuta, per nostra fortuna.

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