Tra pistoleri e scapoli
Con l'8 marzo le donne hanno avuto la loro parte, e il mese prosegue all'insegna dei "festeggiamenti" maschili con una serie di proposte ad alto contenuto di testosterone.
Quel treno per Yuma è una rivisitazione per nulla disprezzabile del classico del 1957 con Glenn Ford. Il merito del film è quello di reinterpretare e aggiornare personaggi archetipici con i quali sarebbe impossibile e insensato misurarsi. L'operazione riesce grazie al carisma di Russell Crowe, nel ruolo che fu di Ford, e di Christian Bale, novello Van Heflin scavato e sofferente che trasmette una bruciante voglia di riscatto. Le chiacchiere sono troppe, il finale inutilmente dilatato e il corpulento Crowe, seppur autoironico, indulge a qualche gigioneria di troppo. Ma lo spettacolo c'è e l'amicizia virile è salva.
Gli scapoli impenitenti saranno confermati nelle loro convinzioni da Lo spaccacuori, commedia demenziale degli oltraggiosi fratelli Farrelly con Ben Stiller. Un trio che sulla carta fa faville, ma non si può fare sempre Tutti pazzi per Mary. La prima parte, in cui un quarantenne votato alla singletudine si converte in quattro e quattr'otto al matrimonio con una biondina tutto pepe, fa ben sperare, ma poi equivoci e situazioni grottesche si accavallano spingendo il pedale di una volgarità che non ha nulla di sano, irriverente o originale.

Dall'avventura alla commedia leggera
Divertimento assicurato con La leggenda di Beowulf di Robert Zemeckis (a noleggio), trasposizione di un famoso poema mitologico nordico in 3D, un maestoso e avvincente film di animazione per adulti realizzato con la tecnica della performance capture, già utilizzata da Zemeckis in Polar Express: il computer rimodella così corpi e volti di divi che rimangono comunque perfettamente riconoscibili come Ray Winstone, Anthony Hopkins, John Malkovich e una supersexy Angelina Jolie. Scene di battaglia epiche si alternano a ironiche e per nulla velate allusioni sessuali. Per una serata all'insegna di uno scanzonato e innocuo machismo.
Oltre ad azione e adrenalina, l'offerta di marzo riserva anche cinema d'autore. Ai confini del paradiso, del talentuoso regista turco Fatih Akin, parte dal tema che più gli sta a cuore: il complesso rapporto che lega la patria natìa, la Tuchia, a quella d'adozione, la Germania. L'usurato meccanismo corale di storie che si intrecciano e personaggi che si incontrano/scontrano/sfiorano si rivela però qui artificioso e intellettualistico. Akin sa girare, su questo non c'è dubbio, ma deve imparare ad amare i suoi personaggi e ad avere fiducia nella forza delle storie che racconta.
Il cinema di casa nostra, infine, punta su due commedie. Il futuristico brancaleonesco 2061 – Un anno eccezionale, di Carlo Vanzina, immagina un'Italia da "the day after" ripiombata in regionalismi pre-rinascimentali. Risate di grana grossa, d'accordo, ma restano le simpatiche caratterizzazioni di Diego Abatantuono e Michele Placido. Diverso tenore per Lezioni di cioccolato, garbata commedia con Luca Argentero e Violante Placido che mescola con leggerezza romanticismo e... cioccolato.