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Film in tv: Le tentazioni del divano

Fra peplum e moderne versioni di capolavori letterari, la nuova settimana televisiva invoglia a stabilirsi in salotto.
di Edoardo Becattini

Il pugile e il gladiatore

giovedì 13 marzo 2008 - Televisione

Il pugile e il gladiatore
Con la primavera e le prime belle giornate in arrivo, la televisione si sforza nel proporre dei titoli adeguatamente appetibili, per convincerci a restare sul divano di casa. L'offerta settimanale inizia appositamente con una domenica dotata di buoni titoli, dislocati in differenti fasce orarie. Il pomeriggio si inaugura su Rete 4 con il kolossal d'autore Spartacus (Rete 4, 14.40), il poderoso racconto della rivolta dei gladiatori romani diretto da Stanley Kubrick. Questo monumentale "peplum", senza dubbio il più avventuroso fra i film di Kubrick, venne in realtà diretto dall'immenso regista americano per esplicita richiesta del protagonista Kirk Douglas che, avendo già lavorato per lui in Orizzonti di gloria, lo preferì al primo regista accreditato, Anthony Mann. Nel tardo pomeriggio un'insospettabile coppia di italoamericani composta da Cher e Nicolas Cage è protagonista di una commedia romantica che, per una volta, non narra di affiliazioni alla famiglia mafiosa. Stregata dalla luna (La7, 18.00) è un grande successo di Norman Jewison (Jesus Christ Superstar, La calda notte dell'ispettore Tibbs) che nel 1987 ottenne ben tre premi oscar per la sceneggiatura, per la recitazione di Olympia Dukakis e quella della stessa Cher. Un altro attore premio oscar (Sean Connery) e un altro importante autore americano (Gus Van Sant) ci introducono in seconda serata a Scoprendo Forrester (Rete 4, 23.30), il racconto di un anziano scrittore da tempo ritiratosi a vita da eremita che, per un caso fortuito, si appassiona alle doti letterarie di una giovane promessa del basket e decide di coltivarle. Lunedì sera l'icona del pugilato su grande schermo, Rocky Balboa, si congeda al grande pubblico di affezionati che hanno impressi nella memoria alcuni di quegli incontri avvenuti dal 1976 al '90. Rocky Balboa (Sky 1, 21.00) è anche il malinconico addio che Sylvester Stallone (nelle vesti anche di sceneggiatore e regista) ha dato al personaggio più importante per la sua carriera. In seconda serata, altri due successi che hanno popolato i nostri cinema giusto l'inverno scorso: il musical Dreamgirls (Sky 1, 22.50), con Eddie Murphy e la cantante Beyoncé, e la commedia francese di Patrice Leconte Il mio migliore amico (Sky Mania, 23.00).

Nobili tradizioni di cinema
La sera di martedì l'azione e l'arguzia si confrontano sul campo dei gusti cinematografici. Codice: Swordfish (Rete 4, 21.10) è la sintesi perfetta di un cinema adrenalinico, spettacolare, ma non dimentico di un intreccio avvincente e di personaggi accattivanti (su tutti, John Travolta è una maschera di affascinante perfidia). Facendo d'altro canto di sobrietà virtù, il film Le seduttrici (Sky 3, 21.00) attinge dalla più nobile tradizione letteraria del teatro di Oscar Wilde e aggiorna l'opera "Il ventaglio di Lady Windermere" alla costa amalfitana degli anni Trenta e ai volti noti di Helen Hunt e Scarlett Johansson. A metà strada fra la commedia teatrale di fine Ottocento e l'esplosivo action movie post-moderno, possiamo collocare la tradizione del melodramma in technicolor di cui fu maestro Douglas Sirk. Nel pomeriggio di mercoledì possiamo quindi riscoprire Magnifica ossessione (Rete 4, 16.40), uno dei suoi più titoli più famosi: la storia di un giovane playboy superficiale che cambia vita dopo aver provocato in un incidente la morte di un chirurgo e la cecità della di lui moglie. Dai colori saturi degli anni Cinquanta allo strategico bianco e nero ad alto contrasto, adottato da Francis Ford Coppola nel 1983 per il suo capolavoro sulla ribellione giovanile nella provincia americana Rusty il selvaggio (Studio Universal, 23.00). Nel film, un giovane Matt Dillon è il ribelle capobanda di alcuni adolescenti, impegnato a supportare il padre alcolizzato (Dennis Hopper) e a sognare un futuro affine a quello del venerato fratello maggiore (Mickey Rourke).
Giovedì sera è invece tempo per un'avventura d'antan sul prototipo dei vari Indiana Jones o La Mummia: Sahara (RaiTre, 21.05), tratto da un romanzo di Clive Cussler, vede l'esploratore Matthew McConaughey e la scienziata Penelope Cruz impegnati a sedare una guerra civile e una mortale epidemia nel deserto africano. Più tardi, vale la pena di riscoprire una deliziosa commedia d'annata di Billy Wilder: Non per soldi... ma per denaro (Sky Classics, 23.00), nella quale figurano per la prima volta assieme l'affiatata "strana coppia" Jack Lemmon e Walter Matthau, che qua impersonano un cameraman pavido e sfortunato e il suo cognato, avvocato manipolatore.

I vestiti nuovi del mondo classico
Nel pomeriggio televisivo del venerdì si impone poderosamente un datato kolossal, noto principalmente agli storici delle tecnologie del cinema per aver sfruttato per la prima volta il procedimento del Cinemascope. La tunica (Rete 4, 15.20) è infatti il primo film distribuito nella storia ad esser stato girato con questo sistema ottico particolare, atto ad ottenere un effetto panoramico del campo visivo, brevettato dalla Fox proprio per contrastare la forte concorrenza che aveva significato l'introduzione della televisione. Dalla Roma imperiale del tempo di Cristo ad una Francia senza tempo e soprattutto senza luogo delineata da Haneke nel suo cupo apologo Il tempo dei lupi (Cult, 23.00). L'aspetto straordinario di questo film con Isabelle Huppert (alla seconda collaborazione consecutiva con Haneke dopo La pianista) risiede nel fatto che la regressione umana e intellettiva dei protagonisti non avviene a causa di un evento apocalittico, ma per un banale rovesciamento delle salde certezze quotidiane. Decisamente meno pessimista e carica di poetico sentimentalismo è la visione dei rapporti umani di Pedro Almodóvar in Parla con lei (Mya, 21.00). Una visione in cui il peso delle parole è pari a quello dei silenzi, delle lacrime e dei sorrisi. Sabato sera, prima di tuffarsi in una notte ricca di moderni capolavori, si ha la possibilità di portare a termine la piccola retrospettiva settimanale sul peplum con Quo vadis? (Rete 4, 21.20), forse il più rappresentativo della magniloquenza del genere assieme alla pietra miliare Ben Hur. Altrimenti, basta pazientare le prime ore della notte per poter fruire di ben tre pellicole che hanno saputo reinterpretare, con intelligenza e originalità, solide istituzioni storiche e letterarie. I vestiti nuovi dell'imperatore (RaiUno, 1.00) ci racconta un finale alternativo a quello storicamente conosciuto degli ultimi giorni di Napoleone: fuggito da Sant'Elena grazie alla sostituzione con un sosia, il generale Bonaparte avrebbe in realtà concluso i suoi giorni a Parigi come anonimo venditore di meloni. Con Intervista col vampiro (Canale 5, 3.00) Neil Jordan ci ha invece raccontato una diversa mitologia del mito vampiresco, che attraversa i secoli e i continenti, incarnandosi nel fascino maligno di Brad Pitt e Tom Cruise. Primo vero "modernizzatore" delle opere shakespeariane, l'australiano Baz Luhrmann dodici anni fa è invece riuscito a conservare il romanticismo e la poesia dei grandi versi originale incastonandoli in un'opera sapientemente kitsch ed esteticamente indimenticabile: Romeo + Giulietta (Italia 1, 4.25).

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