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Film in tv: Le battaglie del piccolo schermo

Nella programmazione settimanale molti film che attaccano la tv o conducono campagne in suo nome.
di Edoardo Becattini

Il rigido regime della Quaresima

giovedì 7 febbraio 2008 - Televisione

Il rigido regime della Quaresima
Nella prima domenica di Quaresima, al religioso invito al digiuno penitenziale, la programmazione televisiva risponde con La cena (Rete 4, 23.35) di Ettore Scola, durante la quale si assiste a una vera e propria abbuffata, non di portate, ma di sguardi e racconti su alcune ordinarie vite della Roma odierna. Una cornice narrativa simile a quella vista in un altro capolavoro di Scola, La famiglia, che con questo film condivide i volti di Vittorio Gassman, Fanny Ardant e Stefania Sandrelli. Sono appassionati ritratti di piccole esistenze anche i tre quarantenni alla ricerca di una fuga dalla normalità di Mariti (Sky Classics, 21.00), straordinario racconto intimista girato con lo stile sobrio e malinconico di John Cassavetes. Più accalorato che accorato è invece il ritmo di quello che è probabilmente il miglior film della serie di James Bond. Quello che più di ogni altro episodio ha contribuito a creare un fenomeno di costume intorno alla figura dell'agente segreto britannico, dal fascino di Sean Connery in smoking alla leggendaria immagine della donna dipinta d'oro: Agente 007, Missione Goldfinger (Sky Mania, 21.00).
Lunedì il costume non si fa più candido o rigoroso, dal momento che troviamo in prima serata la sagace commedia sull'etica delle multinazionali del tabacco diretta dal giovane Jason Reitman (figlio del creatore dei Ghostbusters Ivan Reitman) e interpretata da un crudelmente carismatico Aaron Eckhart: Thank You for Smoking (Sky Mania, 21.00). Molto meno caustica e giocata su un brillante sentimentalismo nostalgico per le vecchie commedie di Hollywood, è il film Sirene (Sky 3, 22.45): ritratto femminile ambientato nei primi anni Sessanta e incentrato su una famiglia di sole donne, all'interno della quale l'emancipata madre Cher, la timorata e devota Winona Ryder e una giovanissima Christina Ricci condividono piaceri e inquietudini. Con uno sguardo sempre rivolto al passato americano, ma finalizzato stavolta alla denuncia di un fatto storico, è L'isola dell'ingiustizia (Alcatraz) (Rete 4, 23.20), in cui si racconta di un meschino ladruncolo finito nello storico penitenziario di San Francisco nel 1938 e là seviziato fino alla perdita della ragione. Il film si affida a una regia manierista, ma anche a due convincenti interpreti: Kevin Bacon come carcerato e Christian Slater come suo avvocato difensore.

Trame avvincenti e racconti paralleli
La pazienza (o volendo anche l'insonnia) sarà d'aiuto martedì, quando alcune importanti e poco conosciute pellicole popoleranno la programmazione notturna. Il film di Giuseppe Tornatore Stanno tutti bene (Rete 4, 1.20) è stato, ad esempio, profondamente penalizzato dall'ingente carico di aspettative che l'Italia intera attendeva nei confronti della sua nuova opera, in seguito ai trionfi e all'Oscar conquistati con Nuovo Cinema Paradiso. Vale la pena rivedere il film adesso, a distanza di quasi vent'anni e ben consci del grande talento del regista siciliano ma anche di alcuni suoi vistosi limiti, per poter se non altro godere di una delle ultime interpretazioni di Marcello Mastroianni. L'inventore di favole (Italia 1, 3.55) è invece un buon film del panorama indipendente più recente, che ricostruisce la biografia di uno dei più giovani giornalisti americani di successo (il giovane Anakin Skywalker, Hayden Christensen) e di tutta la rete di bugie e di false relazioni da lui costruita per elaborare i suoi scoop e la sua fama.
In uno stato di trepidante attesa per l'imminente Il petroliere, fomentato anche da una notevole serie di candidature alla prossima notte degli Oscar, mercoledì sera ci sarà data la possibilità di rivedere il (finora) più grande successo del virtuoso Paul Thomas Anderson, Magnolia (Rete 4, 23.30). Il film, una complessa intelaiatura di narrazioni incrociate figlia della lezione del grande Robert Altman, vinse il festival di Berlino nel 1999 e fece sfiorare a Tom Cruise, per il suo ruolo di guru del machismo, l'ambito riconoscimento dell'Academy tuttora negatogli. Più tardi, nella notte, un altro talento del cinema indipendente americano rivelatosi molto (forse troppo) presto: Kevin Smith, che con In cerca di Amy (Italia 1, 3.30) ha portato avanti il suo discorso sulla generazione pigra e indolente della cultura camp, avviato con Clerks e portato orgogliosamente avanti attraverso il suo personaggio di Silent Bob.
Gli amanti del giallo in versione moderna e un po' serializzata saranno contenti, nella serata di giovedì, di ritrovare il detective Alex Cross di Il collezionista (nuovamente interpretato da Morgan Freeman), coinvolto in un'altra intricata indagine riguardante il rapimento di una ricca bimba prodigio in Nella morsa del ragno (RaiTre, 21.05). Per quanto anche nel film La natura ambigua dell'amore (Sky Mania, 22.45) la trama coinvolga un killer e una serie di omicidi seriali, non vi è alcun tentativo di creare le atmosfere tese del thriller, piuttosto di raccontare con toni caustici e fortemente pessimisti (come nelle corde del regista Denys Arcand) la vacuità e la noia per i rapporti umani nel mondo attuale.

Contro il potere dei mass media
Nel pomeriggio del venerdì gli animi più romantici potranno concedersi una pausa sentimentale con un caposaldo del genere, un classico deliberatamente citato dalle commedie più recenti come Insonnia d'amore o Serendipity: Un amore splendido (Rete 4, 16.00), agrodolce storia d'amore fra il ricco playboy Cary Grant e la cantante Deborah Kerr. Ipoteticamente collocato sulla sponda opposta rispetto al film di McCarey da una critica che tenga conto dei cosiddetti "gender studies", è la tragedia western di Clint Eastwood Gli spietati (Studio Universal, 21.00). In questo film del 1992, Eastwood è anche protagonista, assieme a Gene Hackman e Morgan Freeman, di una storia che tenta di riscrivere rispettosamente le leggi della violenza e della vendetta che hanno dominato l'intero genere. A seguire questo western crepuscolare, il magnifico atto d'accusa contro il potere e il cattivo gusto dello sciacallaggio dei media dichiarato da Sidney Lumet in Quinto potere (Studio Universal, 23.35), in cui un commentatore fallito dichiara il suicidio in diretta per ottenere un definitivo riconoscimento di massa.
Un altro eccezionale apologo sul cinico operare dei moderni mezzi di comunicazione di massa è The Truman Show (RaiUno, 2,40), in onda sabato notte. Il film di Peter Weir è un'opera indimenticabile, non solo per l'intensa interpretazione di Jim Carrey, ma soprattutto per come, quella che dieci anni fa sembrava un'originale e fantasiosa sceneggiatura, somigli per sempre più aspetti al panorama mediatico attuale. L'intrattenimento a più ampio raggio prevede invece un pomeriggio con il primo kolossal, girato in tempi non sospetti, dedicato a un grande eroe dei fumetti, Superman (Italia 1, 14.00); oppure una prima serata in compagnia del topo abituato agli agi di casa Stuart Little nel sequel Stuart Little 2 (Italia 1, 21.10). Altrimenti, il cinema popolare italiano della migliore tradizione è quello che passa su Raisat con La ragazza con la valigia (Raisat Cinema, 21.00), racconto di un amore impossibile fra due ragazzi di differente estrazione sociale, reso indimenticabile dalla bellezza di una Claudia Cardinale ancora ventenne.

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