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Film in tv: La memoria del cinema

Poche novità in questa settimana televisiva popolata da eccellenti sguardi al passato.
di Edoardo Becattini

La Shoah secondo il cinema

giovedì 24 gennaio 2008 - Televisione

La Shoah secondo il cinema
Questa domenica si celebra il Giorno della Memoria, giornata istituita per ricordare lo sterminio del popolo ebraico e i tragici effetti delle leggi razziali del Novecento. La televisione rende omaggio come può: programmando dei film che hanno raccontato e ci hanno aiutato a non dimenticare l'orrore della Shoah. A cominciare dalla prima mattina con la poco conosciuta coproduzione anglo-danese tratta da un racconto per l'infanzia di Uri Orlev: L'isola in via degli uccelli (La7, 10.10) è la storia di un ragazzino polacco rifugiatosi in un nascondiglio nel ghetto di Varsavia durante i giorni della Soluzione Finale. Nel tardo pomeriggio sempre il palinsesto di La7 prevede Train de vie – Un treno per vivere (La7, 18.00), altra coproduzione europea, ma stavolta grandissimo successo per premi e incassi: la favola tragicomica di una finta deportazione di massa messa in scena da un villaggio di ebrei in Romania e realizzata grazie a un vecchio treno arrugginito opportunamente mimetizzato. Sempre di sopravvivenza e di umano cordoglio per la causa ebraica racconta il primo vero trionfo "adulto" di Spielberg, riconosciuto da numerosi premi Oscar nel 1993. La struggente ricostruzione dell'impegno dell'industriale Oskar Schindler a proteggere i suoi operai ebrei da un (non) futuro nei campi di concentramento ha permesso a Spielberg di raccontare con spettacolarità e intensità il dramma del suo popolo in Schindler's List (Rete 4, 21.15). Tragedia attuale della storia del nostro mondo è invece quella che appare la notte e che è al centro di ABC Africa (RaiTre, 3.05), incursione nel documentario per Abbas Kiarostami che ha girato in Uganda questo toccante piccolo capolavoro nell'arco di soli dieci giorni, avvalendosi di due handycam digitali.
Lunedì pomeriggio abbiamo il piacere di rivedere un classico della commedia all'italiana firmato da uno dei maestri del genere, Dino Risi. Il mattatore (La7, 14.00) è il racconto dell'artista degli imbrogli Gerardo Latini, brillante truffatore che il camaleontico talento di Vittorio Gassman rese indimenticabile. In prima serata di nuovo un classico italiano, ma di altra epoca e dalla magniloquenza del grande prodotto internazionale: Per un pugno di dollari (Sky Classics, 21.00) è il primo western girato da Sergio Leone, un capolavoro il cui recente restauro permette di godere al meglio del ruolo fondamentale che paesaggio e partitura musicale hanno nell'idea drammaturgica del regista romano. Alternativa moderna alle nostalgiche ricostruzioni della Monument Valley di Sergio Leone è l'anomala messa in scena (le inquadrature del film sono state decise in maniera randomatica da un computer) che Lars von Trier ha studiato per descrivere, con insoliti effetti comici, le routine di un'azienda informatica scossa dall'arrivo di un fantomatico boss in Il grande capo (Sky Mania, 21.00).

Fra il riso e il pianto
Il martedì non prevede una selezione particolarmente invitante per gli spettatori che possono usufruire solamente dei canali in chiaro. Unici appigli sono un thriller americano raccontato fra le pieghe nascoste del corpo militare e un must per i cultori della commedia popolare di italica memoria. In La figlia del generale (Rete 4, 21.10) John Travolta è un sottoufficiale della divisione investigativa incaricato di indagare sull'omicidio della figlia di un'importante figura dell'esercito, avvenuto all'interno della sua stessa divisione militare. Rinvigorita la sua popolarità, in fondo mai sopita, grazie a un sequel-omaggio uscito sui grandi schermi proprio in questi giorni, l'originale L'allenatore nel pallone (Rete 4, 23.40) è uno degli ultimi prodotti di successo realizzati nella stagione "bassa" della commedia all'italiana (quando dal versante erotico si era passati allo sportivo) e che le ultime voghe tentano di rivalutare artisticamente. Mercoledì invece il riso e le lacrime si incrociano e si mescolano attraverso tre film che mirano a coinvolgere pubblici eterogenei. Sweet November (RaiUno, 21.15) riapre le ferite rimaste dalla visione di chi si è commosso con Love Story, attraverso la storia sentimentale di un pubblicitario integerrimo e una hippie vitale (nello specifico Keanu Reeves e Charlize Theron). Al filone della tipica commedia adolescenziale, resuscitato da American Pie, non sfugge La ragazza della porta accanto (RaiDue, 23.10), storia di un ragazzo che si innamora di un'angelica vicina di casa pornoattrice. Tuttavia, a dispetto dell'intreccio, il film si solleva dal genere per una più brillante e casta conduzione dei temi. A tarda notte, la superficiale veste di commedia di un film come Good Morning, Vietnam (RaiUno, 3.25) nasconde tutta l'avversione e la polemica condanna per la campagna militare che l'America ha condotto in Vietnam negli anni Sessanta, oltre a un incontenibile talento gigionesco da parte di Robin Williams.
Un grande classico hollywoodiano d'annata (il primo che vede protagonista Marilyn Monroe) apre la giornata di giovedì. Niagara (Rete 4, 16.50) è il tipico prodotto americano dell'era del technicolor: grandi paesaggi, melodrammi passionali di robusta sceneggiatura e forte presenza dello star system in voga. Allo stesso periodo dorato della storia del cinema appartiene Tutti gli uomini del re, diretto da Robert Rossen nel 1949, di cui viene questa sera trasmesso il recente remake. In questo nuovo Tutti gli uomini del re (Sky 1, 21.00), oltre a una schiera dei più famosi divi contemporanei (Sean Penn, Anthony Hopkins, Jude Law), viene fedelmente rielaborato il romanzo che ha dato origine a entrambe le versioni scritto da Robert Penn Warren, su di un paesano di animo puro che soccombe alla corruzione degli ambienti politici.

Un oscuro scrutare... il passato e il futuro
Se con Niagara avete ritrovato con piacere la prima importante prova d'attrice della divina Marilyn, venerdì sera potrete ritrovare anche l'ultima. La parte della bella e complessa Roslyn è infatti il cosiddetto "canto del cigno" dell'icona sexy per eccellenza del cinema, e Gli spostati (Sky Classics, 21.00) di John Huston è un film leggendario per l'alone mortifero che vi traspira non solo attraverso i suoi protagonisti afflitti da spleen nei desertici scenari del Nevada, ma anche perché segnò l'ultima interpretazione anche per Clark Gable, morto due giorni dopo la fine delle riprese. Anch'esso annoverato fra gli indimenticabili del cinema americano, Gli intoccabili (Rete 4, 21.10) è a tutti gli effetti un capolavoro del noir nell'era moderna: dalla funambolica destrezza dei movimenti di macchina, all'interpretazione di tutti gli attori; dal gusto propriamente cinefilo che De Palma trasmette in ogni inquadratura, alle emozionanti ed enfatiche note di Ennio Morricone. A seguire le capacità recitative e registiche di Danny DeVito al servizio di una grottesca commedia sulla convivenza familiare e i rapporti di coppia borghesi: La guerra dei Roses (Rete 4, 23.45).
Sabato sera dai toni cupi e pseudo-fantascientifici, di prestigiosa derivazione letteraria. A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare (Sky Mania, 21.00) è l'interessante opera che Richard Linklater ha tratto da un racconto di Philip K. Dick per raccontare una Los Angeles avveniristica dominata da una nuova droga sintetica, descritta mediante un curioso processo di live action (materiale girato e poi "cartoonizzato" in post-produzione), già da lui utilizzato in Waking Life. Arancia meccanica (Studio Universal, 22.45) non necessita invece di alcuna presentazione. Straordinario è il libro di Burgess e straordinario è l'universo pop-barocco di immagini e musica creato da Stanley Kubrick per raccontarci i passatempi di Alex de Large: stupro, ultra-violenza e Beethoven. In una dimensione molto più terrena (per determinati aspetti quasi realista) è ambientato invece l'esordio cinematografico attoriale di Roberto Benigni, datato 1977. Berlinguer ti voglio bene (Cult, 21.00), opera prima di Giuseppe Bertolucci, racconta, con un'ironia esplicita e dolceamara, il quotidiano delle persone e dei personaggi che abitavano le Case del popolo toscane nella grande fase del PCI.

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