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Gregory Smith: dalla tv alle tenebre

La star di Everwood parla del suo approccio al cinema fantasy.
di Claudia Resta

Il film

lunedì 19 novembre 2007 - Incontri

Il film
Il quattordicenne Will Stanton (Alexander Ludwig) viene catapultato all'interno di un'epica battaglia tra le forze della Luce e quelle delle Tenebre, in questo film che altro non è che l'adattamento cinematografico del best seller di Susan Cooper "The Seeker". Il giovane Will non poteva certo essere lasciato solo, ed ecco ad affiancarlo, di conseguenza, il fratello maggiore Max, nella cui parte di ribelle si è calato il versatile Gregory Smith, non senza difficoltà. Proprio di questo curioso approccio al personaggio, Smith ha discusso in conferenza stampa, presentando il primo capitolo di una saga ancora tutta da girare.

Non conoscevo il personaggio
Prima di leggere il copione non avevo mai sentito parlare del romanzo della Cooper, anche se il mio fratellino mi aveva detto varie volte che è uno dei suoi preferiti", spiega Smith, aggiungendo che comunque la lettura non gli sarebbe stata particolarmente utile, perché "il film si discosta tantissimo dalla trama originale: sono molto diversi tra loro e indubbiamente si tratta di un adattamento molto alla lontana". Nessuna sorpresa, quindi, se l'attore si è poi ritrovato con indicazioni molto vaghe su come interpretare il suo personaggio: "Continuavano a dirmi d'essere bohemien, anche se questo Max a me sembra più che altro isterico, perché nessuno seguirebbe una persona che ti dice di fare una cosa, senza avere la concretezza di spiegare come e perché". Tant'è che l'attore aggiunge che spera di non ripetere più una simile esperienza di assenza d'indicazioni interpretative.

Il bello del fantasy
Nonostante l'esperienza sia stata un po' brusca, Smith non pensa proprio di tornare alla televisione, almeno per un po', e confessa di essere rimasto molto affascinato dalla filmografia fantasy e di averne carpito alcuni segreti fondamentali: "Prima di tutto, serve un ottimo copione, poi sono necessarie delle scene d'azione molto spettacolari, come quella in cui inseguo il mio fratellino nel tempo. Infine, sono essenziali gli effetti speciali e tante altre cose, come alcune scene di stunt, che non vengono usate nella maggior parte delle produzioni". Il set in Romania, grazie a scenari naturali mozzafiato, ha agevolato indubbiamente le riprese, tanto che il regista, David Cunningham, ha preferito girare alcune scene con effetti naturali piuttosto che ricrearle in studio in computer grafica, circondando gli attori di telecamere, in modo che potessero agire naturalmente senza preoccuparsi di guardare dalla parte giusta.

Progetti per la serie
Per ora Smith non è stato interpellato per il sequel del film. La produzione ha parlato dell'eventualità di continuare la serie di Susan Cooper, ma si preferisce attendere il risultato al botteghino di questo primo tentativo e la risposta dei fan, che potrebbero essere in qualche modo stravolti dall'adattamento molto libero della trama. Ciò nonostante, Smith confessa di aver firmato per tre pellicole, non una, anche se, schernendosi, dice che "È comunque uno standard: qualsiasi produzione ti fa firmare per tre film, ma non è detto che eserciti l'opzione di farti girare gli altri due...". Insomma: agli spettatori la difficile sentenza!

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