Advertisement
5x1: Nicole Kidman, bella e impossibile

Icona di bellezza e stile, la Kidman rinnova continuamente il suo mito.
di Stefano Cocci

Nuove sfide per l'attrice di Invasion

martedì 9 ottobre 2007 - Celebrities

Nuove sfide per l'attrice di Invasion
È tornata L'invasione degli ultracorpi. L'ennesimo remake del classico fantascientifico figlio della Guerra Fredda degli anni '50 ha le fattezze, belle e impossibili, di Nicole Kidman, la prima e forse unica diva del nostro tempo. Il suo volto è l'icona della bellezza a cavallo tra il XX e il XXI secolo. Ma lei può e deve essere ricordata per il suo lavoro, il suo talento e il suo stile davanti alla cinepresa.
Affermatasi con Gus Van Sant che la volle per Da morire, quando nessuno credeva possedesse le necessarie sfumature artistiche per un ruolo tanto complesso, la Kidman è esplosa definitivamente fra le mani di Baz Luhrmann e le braccia di Ewan McGregor in Moulin Rouge, il musical che la lanciò come una superstella nel cielo di Hollywood. Fu nominata all'Oscar ma non bastò, superata da Halle Berry. Ci riuscì l'anno successivo con The Hours. Presto la ammireremo mentre cerca di difenderci dalla subdola invasione extraterrestre al fianco di Daniel Craig; domani sarà perfida in La bussola d'oro sempre con il biondo 007; tra qualche mese la vedremo in Australia del suo amico Baz Luhrmann accanto a Hugh Jackman. Un film tutto australiano anche se non tutti sanno che la bionda Nicole è nata nelle Hawaii e per questo è un'americanissima cittadina.

Da morire
Il riferimento, nemmeno tanto esplicito, è proprio a lei e al suo personaggio. A ripensarlo oggi, questo film non sarebbe potuto essere interpretato da nessuna altra, perché Nicole è "da morire". Fino al giorno del suo incontro con Gus Van Sant, la Kidman non si era distinta nei suoi precedenti film. Pochi credevano nelle sue doti drammatiche. Fu Gus Van Sant a trasformarla, per primo, in un simbolo: Nicole è una casalinga che sogna di lavorare nel mondo della televisione ed è disposta a tutto per ottenerlo, anche a fuorviare, con la sua bellezza, un gruppo di giovani adolescenti, convincendoli a uccidere il suo gelosissimo marito che ostacolava la sua carriera. Nicole si cala perfettamente nel personaggio e ci porta con lei nei meandri della follia alla ricerca della celebrità. Chissà se nei suoi anni di anonimato, e ancor di più quando era nascosta dietro al nome ingombrante di Tom Cruise, la Kidman ha provato qualcosa di simile.

Ritorno a Could Mountain
Non ha certo le implicazioni morali e sociali del film di Van Sant ma la pellicola di Anthony Minghella ha tutti i geni del DNA del "classico" di Hollywood. Un altro passo per la Kidman verso la mitologia più dorata del cinema. Due anime si inseguono sullo sfondo della Guerra Civile americana. Fra di loro, la violenza, la fame, la sofferenza. Nicole è Ada Monroe, figlia privilegiata di un pastore, che si immerge nelle sozzure del conflitto per cercare di uscirne solo attraverso la tenera storia d'amore con un soldato partito in guerra, che ha il volto di Jude Law. I due scatenarono furibondi gossip sui tabloid inglesi, che fruttarono all'inglese il divorzio da Sienna Miller e alla Kidman la vittoria in una causa contro i giornali, con un cospicuo risarcimento che fu girato all'orfanotrofio della città romena dove fu girato il film. Insomma ne uscì con la solita classe.

Dogville
Ancora un regista di grande talento per la Kidman. Scritto di Van Sant, tralasciato il Kubrick dell'ultimo Eyes Wide Shut, Nicole si presta al danese Lars Von Trier, l'uomo del "dogma". Ne esce un film rivoluzionario, affidato completamente alla parola e alla interpretazione. La Kidman è assolutamente strepitosa, minimale come l'assenza di qualsiasi scenografia esige; intensa, come la partitura che le è affidata pretende: fuggita dalla città, trova rifugio nel borgo spaesato di Dogville. Per accettarla fra di loro, gli abitanti esigono che lei offra il suo lavoro per ripagarli del disturbo. Presto diventerà una schiava e sarà trattata come una prostituta. Ma lei nasconde un segreto, un terribile segreto che rovescerà le sorti del dramma.

The Hours
Bella e impossibile, sì, non si può negare; ma brutta per esigenze di copione anche. The Hours ne è la dimostrazione. Gli vale un Oscar, scandalosamente l'unico della straordinaria carriera di questa donna che arriva da "down under" e che ha rovesciato il mondo. Lei, diva, si imbruttisce fino quasi a essere irriconoscibile per impersonare il dramma umano, profondamente umano, della scrittrice Virginia Woolf, come immaginato da uno dei migliori scrittori contemporanei, Michael Cunningham, e portato magistralmente sul grande schermo da Stephen Daldry. Ci commuove, ci scuote, tocca le corde più profonde, e quando affonda nelle gelide acque dell'Ouse, tutti affondiamo un po' con lei.

Moulin Rouge
Se con The Hours Nicole ci ha raccontato l'impossibilità di sopravvivere nel mondo, malgrado tanta bellezza, così come lo può aver vissuto un animo sensibile come quello della scrittrice e poetessa Virginia Woolf, la Satine di Moulin Rouge è forse il suo opposto. Se Virginia non è riuscita a non togliersi la vita malgrado l'amore del marito, Satine muore tra le braccia del suo amore, aggrappata alla vita e sospirando al suo uomo di continuare a vivere e soprattutto di continuare a raccontare la sua storia, affinché lei possa vivere ancora attraverso le sue parole. Non è solo l'esaltazione della vita: la Satine immaginata da Baz Luhrmann e interpretata da Nicole è tutto quello che una diva può essere, splendida, inavvicinabile, meravigliosa. Un personaggio degno delle grandissime stelle della Hollywood degli anni d'oro.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati