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5X1: Rossi Stuart, bello con l'anima

Da Il ragazzo dal kimono d'oro alla banda della Magliana, un simbolo del miglior cinema italiano.
di Stefano Cocci

Una carriera in continua ascesa
Kim Rossi Stuart (54 anni) 31 ottobre 1969, Roma (Italia) - Scorpione.

martedì 18 settembre 2007 - Celebrities

Una carriera in continua ascesa
Una carriera in continua ascesa che non ha disdegnato tappe televisive prima di sbucare nel grande fiume del cinema italiano di qualità. Prima di diventare simbolo e protagonista di pellicole apprezzate come Le chiavi di casa e Romanzo criminale, Kim Rossi Stuart si è costruito da solo la sua strada al successo. Nelle sale con Piano, solo di Riccardo Milani, l'ennesima prova di una carriera di qualità, la storia di questo attore romano figlio d'arte viene da lontano. Il suo primo "successo" è Il ragazzo dal kimono d'oro: il film è pieno di buchi e difetti ma il giovane Rossi Stuart non si perde d'animo. Con Fantaghirò diventa eroe delle platee televisive al fianco di Alessandra Martines, e il ragazzo riesce a sfruttare il successo iniziale per non fossilizzarsi in ruoli "televisivi" ma tentare subito il salto nel cinema di qualità: Cuore Cattivo di Umberto Marino e Al di là delle nuvole, diretto da Michelangelo Antonioni e Wim Wenders, lo lanciano in questa nuova dimensione.
L'ultima sua fatica è Piano, solo, storia del musicista Luca Flores tratta da un racconto di Walter Veltroni.

Piano, solo
È una storia di disgregazione personale e familiare quella del film di Riccardo Milani. Al fianco della onnipresente Jasmine Trinca e con una sorprendente Paola Cortellesi, Kim è Luca Flores, un geniale musicista italiano, morto suicida nel 1995, poco prima di compiere quaranta anni. La vita in Africa al seguito del padre, celebre geologo, segnerà la sua esistenza: è lì che muore la madre e la sua famiglia si perde. Durante gli studi di pianoforte a Firenze, Luca scopre il jazz, che diventerà la sua vita. A Rossi Stuart riescono i ruoli problematici e con tanto lavoro di interiorizzazione, così bene che a volte verrebbe voglia di vederli alle prese con personaggi più sfumati e non così caratterizzati e caratterizzanti. Però quel che vediamo ci piace, non c'è che dire.

Anche libero va bene
Per la sua opera prima da regista, Rossi Stuart sceglie un film "con fanciullo": Anche libero va bene è la storia di una famiglia, di una madre che va e che viene, dell'educazione del giovane Tommi da parte di un padre presente e una sorella "materna". Cannes volle fortemente l'opera prima del nostro Kim Rossi Stuart, tanto da inserirla nella Quinzaine des Réalisateurs. Era il 2006 e il Kim regista fu acclamato tanto quanto il Rossi Stuart attore. Dimostrando di aver imparato bene la lezione di Amelio, ci presenta un film equilibrato e attento alle sfumature, alla dolcezza dei gesti e agli equilibri dell'anima. Per quanto riguarda l'attore, il suo standard è sempre e comunque elevato e quasi non stupisce più.

Le chiavi di casa
Gli vale un Nastro d'Argento il suo Gianni. Probabilmente proprio Le chiavi di casa costituisce la necessaria premessa alla prima regia di Rossi Stuart, avendo potuto vedere un maestro nonché un amico dirigere un bambino con delle problematiche. Infatti. Rossi Stuart e Amelio sono stati per anni vicini di casa, e la simbiosi tra i due si vede. Liberamente tratto dal libro autobiografico di Giuseppe Pontiggia "Nati due volte", è la storia di un giovane padre che ha abbandonato il proprio figlio subito dopo la nascita. Il bambino è affetto da handicap e, undici anni dopo averlo abbandonato, l'uomo decide di fare la conoscenza del figlio. Sarà un viaggio verso una clinica di Berlino a segnare l'inizio della loro vita insieme. Ma non è un film on the road, è un film dentro l'anima di due personaggi difficili.

Pinocchio
Il film di Benigni tratto dalla fiaba di Carlo Collodi poteva certamente dire di più sul personaggio Pinocchio e sull'attore Roberto Benigni. Quel che è certo è che ha detto molto su Kim Rossi Stuart, la vera e autentica sorpresa della pellicola. Eccessivo, travolgente, umano fino al parossismo, Kim è stato il Lucignolo che tutti i bambini hanno immaginato e che tutti gli adulti ricordano dalle loro letture fanciullesche. Per strappare l'afflato internazionale di Benigni alle suggestioni umbertine di Pinocchio c'è voluta proprio l'interpretazione di Rossi Stuart che ha saputo, con suo occhio naturalmente innocente, portarci una lettura assolutamente originale. Proprio il calibro internazionale del personaggio Benigni ha consentito al mondo di scoprire questo attore italiano.

Romanzo Criminale
In effetti è qui che la carriera di Kim Rossi Stuart trova una dimensione completamente internazionale, conquistando anche un pubblico tradizionalmente difficile per i prodotti italiani "non autoriali" come quello anglosassone. Il successo del film di Placido è planetario. Merito del tema del racconto, una storia di criminali pensata alla Scorsese ma girata come un classico film italiano: azione il giusto senza strafare, pochissimo sangue, tanti "duelli verbali" e sparatorie che avvengono nell'anima dei protagonisti. È così Il Freddo di Kim Rossi Stuart: è un duro ma lo vediamo raramente con la pistola in mano. Sono i suoi sguardi, i suoi eccessi psicologici a conquistarci, la sua fede nell'amicizia e in valori distorti dalla legge criminale come l'onore a conquistarci e quasi a farci parteggiare per lui. Sicuramente la prova di un attore maturo, una prova che promette orizzonti di gloria.

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