Il film
Gli attori di Avanzi si ritrovano dopo 15 anni in un piccolo villaggio della Sardegna, Su Pallosu. Hanno deciso in modo piuttosto estemporaneo di mettere su uno spettacolo a sostegno della causa dei pescatori in gravi difficoltà per lo spopolamento del mare. Tra i pescatori c'è un certo Gianni Usai, ex operaio alla Fiat ed ex sindacalista, un uomo che ha vissuto da giusto, sempre povero, sempre dedito a proteggere il lavoro dei suoi compagni. La sua presenza è di grande ispirazione e genera l'entusiasmo sufficiente a partire, ma quello stesso entusiasmo scema rapidamente e lascia spazio a dubbi di ogni sorta. Gli attori hanno a disposizione un grandissimo anfiteatro a Cagliari che si riempie rapidamente e la tensione sale alle stelle. Sabina Guzzanti ha spiegato le ragioni della sua aragosta al pubblico di Venezia.

Racconti e interviste
L'idea del film nasce dai racconti di Francesca Reggiani e Pierfrancesco Loche, ma si è allargata ad altri temi. Prima di girare ho fatto delle lunghe interviste agli attori e su questa base ho costruito una sceneggiatura che però loro non hanno mai letto. Hanno avuto solo indicazioni di massima e con breve anticipo.

Paure e ostacoli
Il film è su tutte le paure e gli ostacoli che si presentano quando decidi di fare qualcosa, perché poi in realtà i cambiamenti, i movimenti, politici e non, naufragano su tante cose, anche e soprattutto sulle semplici questioni umane, sulla fatica di esserci e, ancor più su quella di continuare a crederci.

La ragione dell'aragosta
Bisogna rendersi conto che grazie alla globalizzazione il potere di regolamentare la vita sociale non è più in mano alla politica. Alla domanda "che fare?" ne segue subito un'altra più angosciante: "Chi e in base a quale potere e quali risorse potrà attuare qualsiasi idea di cambiamento?" Per questo ho pensato che il lavoro successivo dovesse affrontare questo tema.

La morale dell'aragosta
Si tratta di un film molto politico, nato dall'esperienza di Viva Zapatero! e dalle domande che il pubblico mi rivolgeva quando lo accompagnavo nelle sale. La morale è proprio un invito allo spettatore e al cittadino a prendersi le sue responsabilità, lavorare con fiducia, a trovare insomma le ragioni per andare avanti.

Voglia di Avanzi
Il periodo di Avanzi, 15 anni fa, è e resta, comunque, irripetibile, nonostante gli attori qui siano gli stessi. Non si può ripetere per ragioni tutte politiche. Quello è stato l'unico momento di libertà per la tv italiana, perché i nostri politici erano troppo impegnati a salvarsi da Tangentopoli per occuparsi d'altro.