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Nightwatching, il 'je accuse' di Rembrandt

Peter Greenaway mette in scena il declino del pittore olandese attraverso l'esecuzione del suo quadro più celebre.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Il film

giovedì 6 settembre 2007 - Incontri

Il film
Teatrale, moderno, ironico, sboccato, il dramma in costume di Peter Greenaway ripercorre la genesi del quadro più celebre di Rembrandt. L'abilità del regista britannico è stata di ricreare cinematograficamente - attraverso la fotografia e l'uso delle luci - le stesse ambientazioni delle opere del pittore olandese. "Questo film segue la manifattura del dipinto della Ronda di notte dall'inizio alla fine e offre l'ipotesi di una possibile e plausibile ragione per la quale Rembrandt possa essere caduto in rovina, suggerendo una vendetta concertata a livello sociale e finanziario" ha dichiarato Greenaway. "Più di qualsiasi altra cosa, il film esplora il come possa una società così strettamente compatta, impegnandosi di concerto, aver punito un uomo che ruppe le regole della comunità olandese. Erano mortificati che lui potesse criticare, beffeggiare e deridere la loro auto-proclamata capacità di essere nel giusto, contaminarli con crimini morali e magari includerli in accuse severe".

Quando ha visto per la prima volta La ronda di notte?
Peter Greenaway: Ho avuto una formazione come pittore e ancora oggi mi chiedo come sia diventato cineasta. Vidi per la prima volta il quadro di Rembrandt a Londra, nella metà degli anni '60, quando ero ancora uno studente d'arte. Non è il mio pittore preferito ma si dice che La ronda di notte sia il quarto dipinto più famoso nel mondo occidentale. Contiene cinquantun misteri che negli anni i critici hanno provato a interpretare.

Come mai ha scelto di far ruotare il film intorno alla sua genesi?
Peter Greenaway: C'è un aspetto unico in questo dipinto. Mentre le opere degli altri artisti venivano tenuti in case private, prima che venissero esposte molti anni più tardi nei musei, La ronda di notte venne visto da tantissime persone. Mussolini, Churchill, Van Gogh, Stendhal videro tutti quest'opera che fu a lungo commentata e criticata. Già a ventitre anni Rembrandt era famoso, ricco, alla moda, dipingeva argomenti particolari e i suoi dipinti si trovavano nelle corti di tutta Europa. Finché, dopo quindici anni dagli esordi, non perse tutto. Attraverso Nightwatching abbiamo voluto dare un'interpretazione alla sua caduta, dal lusso agli stracci.

Con la sua formazione di attore comico, quanto l'ha aiutata il suo spiccato senso dell'umorismo nel ritrarre Rembrandt?
Martin Freeman: Sono rimasto molto stupito quando Peter mi ha chiesto di interpretare questo ruolo. Voleva dare a Rembrandt il senso dell'umorismo per evitare che divenisse un personaggio tormentato proveniente da un altro pianeta. Voleva metterlo coi piedi per terra, non farlo sembrare un dio. La funzione di Rembrandt nel film era dimostrare come fosse un artigiano, un genio, un uomo comune.

Come si è preparata per il personaggio di Saskia, la moglie di Rembrandt?
Mi sono calata nei suoi panni dopo aver a lungo discusso con Peter e Martin. Non conoscevo assolutamente la storia di Rembrandt, Peter mi ha dato tutte le informazioni che necessitavo. Il rapporto tra Saskia e il marito è molto interessante, inizia come un contratto di matrimonio ma man mano vede l'amore nascere tra marito e moglie. È l'amore che li guida fino alla fine, ed è l'amore che le rende due persone normali.

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