Dietro l'apparenza un mondo da scoprire
Musica, fantascienza e intrighi amorosi nell'America bene. Per la giornata di domenica il cinema in televisione risponde alle esigenze più disparate. Per chi ama il ritmo del jazz degli anni '30 ma si appassiona anche alle dinamiche da gangster movie e non disdegna il mélo, si consiglia di guardare Cotton Club (Canale 5, ore 2,35) di Francis Ford Coppola. A ritmo di effetti speciali invece va in onda Matrix (Italia 1, ore 22,35) di Andy e Larry Wachowski, che vede Keanu Reeves in un viaggio continuo tra il mondo reale e quello finto per scoprire se sarà l'Eletto che riuscirà a salvare l'umanità. In seconda serata anche American Beauty (Rete 4, ore 23,40) di Sam Mendes, vincitore di cinque premi Oscar, un quadro desolante sulla vita degli americani in una società benestante che sfiora l'apatia e bada bene a nascondere debolezze e turbamenti interiori dietro un'apparenza venduta alla smania di vincere.

Baci, baci…e poi vi sparo!
In concorso alla Mostra di Venezia è stato presentato Sukiyaki Western Django con Tarantino nelle vesti d'attore e come marchio di cinema pulp. Il film è il remake del western storico Django (Sky Classics, ore 21) dell'italiano Sergio Corbucci che è in programma sul satellite nella serata del lunedì, un'occasione da non perdere. Chi vuole sbirciare nelle mode e le abitudini dell'Italia del boom economico, non deve tralasciare I mostri (La 7, ore 21) di Dino Risi e chi ama la comicità di Jerry Lewis non si scordi di segnare sull'agenda l'appuntamento con Le folli notti del Dr. Jerryll (Sky Classics, ore 22,40). Subito dopo la cena del martedì, i meccanismi del gangster movie si incrociano con l'ironia in Kiss Kiss Bang Bang (Sky Mania, ore 21), in cui personaggi più diversi vengono coinvolti, loro malgrado, in un omicidio. La storia di uno scrittore in crisi è firmata Curtis Hanson e porta il titolo di Wonder Boys (St. Universal, ore 21); per chi ama la commedia dal sapore amaro supportata da una sceneggiatura di grande raffinatezza.

Scomparsa di un bambino in un mondo di cioccolato
Se il mercoledì mattina vi volete svegliare presto, il capolavoro di Billy Wilder Viale del tramonto (Rai3, ore 9,05) vi attende con una metafora disarmante sul mondo di Hollywood sempre al confine tra il mondo reale e quello illusorio del divismo. Per i pochi che non hanno ancora visto Mary Poppins (Rai2, ore 21,05), è giunta l'ora di farlo e il palinsesto televisivo vi accontenta. Saranno felici i bambini ma anche i grandi che vogliono staccare dalla realtà per qualche ora. Invece, per chi vuole entrare in un mondo fantastico ma velato di malinconia, il satellite propone in prima serata La fabbrica di cioccolato (Sky Mania, ore 21) di Tim Burton.
Storie d'amore per la serata di giovedì che viaggia in oriente a osservare la vita di una donna seducente e ammaliatrice che fa innamorare gli uomini potenti ma che non può vivere la sua storia con l'uomo che segretamente desidera in Memorie di una geisha (Sky Mania, ore 21) e Un tram che si chiama desiderio (Sky Classics, ore 0,30) di Elia Kazan con un Marlon Brando in gran forma.

Il treno trasporta un mistero
Il fine settimana inizia venerdì con il carcerato Robert De Niro in lotta con l'avvocato Nick Nolte in Cape Fear – Il promontorio della paura (Rete 4, ore 23,15) e continua con la storia esemplare de L'uomo del treno (Raisat, Cinema, ore 21,15) di Patrice Leconte che racconta la storia di un'amicizia tra uno sconosciuto sceso dal treno e giunto in un paese all'apparenza per caso e un abitante del luogo che nasconde un segreto scottante. Il pomeriggio del sabato richiama l'attenzione su una storia per adolescenti, famosa in tutto il mondo per la dolcezza con la quale ha emozionato i più giovani, intitolata Il tempo delle mele (Canale 5, ore 14,10) con una Sophie Marceau alle prime armi nel mondo incantato del cinema. Per ridere delle disgrazie di Woody Allen, perseguitato dalla sfortuna in Il dittatore dello Stato Libero di Bananas (Cult, ore 21), il sabato sera propone un film comico che strizza l'occhio alla politica. La pellicola è del 1971 ma inquietanti similitudini si fanno sentire ancora nella politica contemporanea.