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5x1: quella faccia un po' così di Adam Sandler

È un altro dei comici forgiato nella fucina del Saturday Night Live capace di destreggiarsi anche in ruoli drammatici.
di Stefano Cocci

Ruoli e storie fuori dai canoni
Adam Sandler (Adam Richard Sandler) (57 anni) 9 settembre 1966, New York City (New York - USA) - Vergine.

martedì 4 settembre 2007 - Celebrities

Ruoli e storie fuori dai canoni
È nato a Brooklyn, Adam Sandler, il 9 settembre del 1966 e, come tutti i newyorchesi, ha quell'aria nervosetta che può fare la fortuna di un comico. Sandler, però, ha anche un'attitudine a esprimere un'aria afflitta e da cane bastonato che può tornare utile in una commedia ma irrimediabilmente attrae chi pensa di poterne fare un attore drammatico. Ecco perché, nel corso della sua già inesauribile carriera di clown, Sandler ha già affrontato alcuni ruoli più "pesanti", come in Ubriaco d'amore, diretto dal regista di Magnolia Paul Thomas Anderson, oppure Reign Over Me.
Torna nelle sale con Io vi dichiaro marito e... marito, la pellicola che, nel box office a stelle e strisce, ha scalzato il maghetto Harry Potter dalla prima posizione. Al suo fianco, Kevin James, già ammirato in Hitch, un'altra faccia targata New York al 100%, e soprattutto un altro valore aggiunto per la commedia di Dennis Dugan. Al loro fianco, la splendida Jessica Biel, da tempo nominata "il sedere più bello di Hollywood". Da vedere, insomma.

Io vi dichiaro marito e... marito
Chuck e Larry sono due vigili del fuoco. Per questioni assicurative fingono di essere gay, inscenano un matrimonio e iniziano a convivere. La miccia comica è innescata, basta lasciarsi andare e assistere all'alchimia tra due dei migliori attori brillanti in circolazione. Sandler e James sono certamente affiatati e la loro coppia, sulla carta, è esplosiva. Il film, però, perde un'occasione lasciandosi andare a una serie di gags e battute già sentite, mentre il finale è assolutamente scontato. In tutto questo, non si possono dimenticare le facce di Adam Sandler durante i diversi litigi di "coppia" con il suo compagno di sventure o quando cerca di mascherare, senza riuscire, l'eccitazione al solo essere vicino a Jessica Biel, l'autentico effetto speciale della pellicola.

Ubriaco d'amore
Un'occasione rara, certamente: il regista di culto che sceglie l'attore leggero per dare forma alle idiosincrasie e le frustrazioni dei suoi personaggi. Paul Thomas Anderson, l'uomo dietro il riuscitissimo Magnolia, ha scelto Andam Sandler per impersonificare Barry Egan, un uomo che apparentemente ha tutto: un lavoro pagato ottimamente e una famiglia affettuosa. Se non fosse che Barry Egan odia il suo impiego ed è letteralmente oppresso da sette sorelle che gli impediscono di avere una vita normale. Un classico dell'arte di Anderson. Certamente inusuale la scelta di Adam Sandler. Era il 2002, qualcuno inneggiò al nuovo Jim Carrey. Mentre quest'ultimo ha parzialmente smarrito la vena drammatica, Sandler, spesso, ci gioca ancora con quella sua faccia da cane bastonato, con risultati francamente alterni.

Spanglish
Un altro tentativo di arrivare al cuore del pubblico, cercando di passare non dalla bocca e dalle sue risate, ma dagli occhi e dal cuore. In più, Spanglish è diretto da un maestro della lacrima in un sorriso, quel James L. Brooks di Voglia di tenerezza e I Simpson. Ci sono due mondi che si incontrano – e scontrano – in Spanglish: quello dell'immigrazione messicana – interpretato da Paz Vega – e quello dei Clasky una famiglia benestante che accoglie la nuova governante in casa. Due mondi e due modi di vedere e vivere la famiglia francamente inconciliabili. Tutto è scritto negli occhi tristi di Sandler, a disagio di fronte alla bellezza latino – americana della Vega come a confronto con le scelte difficili della vita. Un film da riscoprire.

50 volte il primo bacio
Spesso, nelle commedie, il pretesto per innescare una sequenza di situazioni scomode ma divertenti è risibile. Sembrerebbe così anche in 50 volte il primo bacio di Peter Segal: Harry è un biologo e uno "sciupafemmine", fino a quando non incontra la ragazza giusta e ne rimane folgorato. Tutto rientrerebbe nei canoni di una classica storia d'amore, anche un po' scontata, se non fosse che, l'oggetto del desiderio di Harry, Lucy, soffre di una rara lesione nella zona del cervello deputata alla memoria a breve: ogni notte, dormendo, dimentica quanto accaduto nelle precedenti 24 ore. Così, Lucy, mattina dopo mattina, pomeriggio dopo pomeriggio, sera dopo sera, continua a vivere sempre la stessa giornata, dimenticando, ogni volta, di aver conosciuto Harry. Il nostro eroe non si dà per vinto, e ogni giorno, ne inventerà una per conoscere e far innamorare di sé la bella Lucy, sperando che la mattina seguente una luce particolare nei suoi occhi gli faccia capire che ricorda chi lui sia. Uno dei film più divertenti degli ultimi anni. La prima ora è francamente irresistibile e Sandler dà fondo a tutta la sua verve.

Terapia d'urto
Il mostro sacro Jack Nicholson si confronta con una commedia leggera e l'accoppiata è di quelle da ricordare: con Jack c'è proprio Sandler. Il nostro eroe non si mostra per niente intimidito a esporsi a paragoni difficili anche solo da pensare. Alla fine dei 106 minuti di durata della pellicola, proprio l'attore di Brooklyn si dimostra più a suo agio del collega con una materia tanto friabile come la comicità applicata alla psicoanalisi, un tema sviscerato abbondantemente da tanto Woody Allen. Sandler subisce da par suo tutto quello che si può subire da uno psicologo pazzo, confermando di essere un grande incassatore.

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