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Darjeeling Limited: viaggio in India

Wes Anderson ci presenta la storia di tre fratelli alla ricerca della spiritualità.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

L'incontro

lunedì 3 settembre 2007 - Incontri

L'incontro
Non poteva che svolgersi in un'atmosfera ilare e ricca di complicità tra i protagonisti l'incontro con il regista e gli attori di Darjeeling Limited. Prima che qualcuno potesse fare domande indiscrete sulla salute di Owen Wilson - che nel film interpreta uno dei tre fratelli Whitman - Wes Anderson ha fatto sapere che, nonostante avesse passato una settimana molto difficile, l'attore ora sta bene ed è dispiaciuto di non poter essere presente a Venezia. "È felice ed eccitato che il film sia in concorso".

Lei sembra particolarmente attratto dalle vicende familiari.
Wes Anderson: Ho sempre voluto fare un film su tre fratelli, perché corrisponde alla mia personale esperienza di vita. Come i protagonisti di Darjeeling Limited anche io ho altri due fratelli con i quali mi sembra di essere stato tutta la vita a litigare, benché loro siano le persone più vicine a me. Mi piacciono molto le storie di fratelli, e durante la lavorazione del film, con Roman e Jason (Coppola e Schwartzman, co-sceneggiatori, NdR) abbiamo instaurato un rapporto molto simile a quello fraterno. Comunque prima che questa conversazione vada avanti voglio che sia chiaro che tutti i personaggi sono inventati (dice, replicando una battuta utilizzata da Schwartzman nel film, NdR).

Come è nata la collaborazione con Wes e Roman?
Schwartzman: È stato molto divertente. Il film ha avuto una gestazione di dieci anni, anche se non ci lavoravamo fisicamente continuavamo a parlarne e a pensarci. Wes è il mio migliore amico, e spesso ci troviamo a passare le serate insieme. Un giorno mi ha detto "voglio fare un film su tre fratelli in treno", ma non avevo capito immediatamente che si trattava di un invito a scrivere la sceneggiatura. Poi, una volta che avevamo iniziato a dare forma alla storia, parlando di fatti che concernevano esperienze personali, mi ha detto "credo che Roman debba essere coinvolto nel lavoro". Solo in quel momento ho capito che stavamo scrivendo la sceneggiatura del film.

Lei è l'ultimo arrivato nel gruppo, come si è trovato?
Adrien Brody: È stato un onore per me prendere parte a questo progetto ed entrare nella crew. Sono sempre stato un grande fan di Wes e sono stato felice di essere accolto nel gruppo. Andare in India per fare questo viaggio spirituale ci ha unito molto ed è stato di grande aiuto per interpretare al meglio tre fratelli. È stato come andare in villeggiatura, non avevo assolutamente l'impressione di lavorare. Quella che ho condiviso con Jason e Owen è stata un'esperienza incredibile. Lui ha un grandissimo talento e un senso dell'umorismo davvero spiccato. Ricordo un giorno in cui doveva tenere un lungo monologo all'aeroporto, e non stava bene a causa di qualcosa che aveva mangiato, eppure è riuscito a fare un monologo perfetto nonostante tutto.

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