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Jesse James, la leggenda di un bandito

Uno dei personaggi più sfruttati dal cinema rivive attraverso l'interpretazione di Brad Pitt.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Il film

domenica 2 settembre 2007 - News

Il film
Uno dei più celebri banditi della storia, noto come il Robin Hood del West, torna al cinema attraverso il volto e le fattezze di Brad Pitt. Il regista Andrew Dominik ha cercato di tradurre le immagini del libro di Ron Hansen in un film che rimanesse fedele ai fatti, ricreando con la fantasia solamente il rapporto tra il bandito e i suoi uomini. "Tutto quello che Jesse James ha fatto" ha raccontato Sam Shepard, che nel film interpreta il fratello maggiore di Jesse, "è il risultato della guerra civile al termine della quale lui e i suoi uomini decidono di continuare a condurre quel tipo di vita, assalendo diligenze e rapinando banche. A quei tempi le comunicazioni erano molto lente, e molti non erano a conoscenza della fine del conflitto. Jesse James rappresentava l'estensione della guerra civile". Pur di riuscire nell'impresa di portare L'assassinio di Jesse James sul grande schermo, Brad Pitt ha deciso di produrlo insieme a Ridley Scott. Abbiamo incontrato l'attore, il regista e il cast del film.

Lei è cresciuto nel Missouri, proprio come Jesse James. Quanto ha influito la sua leggenda nello stato?
Brad Pitt: Non lo conoscevo benissimo, soprattutto non ero a conoscenza degli avvenimenti che hanno segnato gli ultimi anni della sua vita - che sono quelli raccontati dal film - finché non ho letto il libro. Mi è piaciuto molto interpretare questo ruolo, però, perché amo molto il Missouri, l'accento, il modo di parlare delle persone che vengono da lì, e non capita spesso che possa assumere quella parlata nei film che faccio.

Quanto è stata lunga la post-produzione?
Pitt: È un film complesso, direi addirittura complicato. Non fa parte del panorama odierno cinematografico ma si rifà alle produzioni degli anni '70. Il montaggio è stato lungo e faticoso, credo che ne abbiamo fatto in tutto 30 o 40 per arrivare alla versione finale. Il primo montaggio durava quattro ore e mezzo e abbiamo pensato che fosse un po' troppo estremo sottoporre il pubblico a una visione così lunga. Penso che il film, così com'è ora, sia bellissimo. È stato decantato come un buon vino.

Perché era importante ricreare le scene in maniera così autentica? E come si trova nelle vesti di produttore?
Pitt: Perché per un film dal significato storico bisogna essere il più autentico possibile. Ma lo facciamo più che altro per noi stessi, per entrare al meglio nei nostri personaggi, spesso il pubblico neanche si accorge di certe sottigliezze. Non credo di avere abbastanza confidenza per fare il regista ma mi piace poter contribuire a storie che altrimenti non sarebbero raccontate. Questo è il vantaggio di essere produttori. Jesse James è uno dei personaggi più sfruttati dal cinema, credo che ci siamo almeno 20, 25 attori diversi che ne hanno vestito i panni. Molti lo considerano un uomo duro, senza bontà, ma io non lo considero così. È un personaggio che si nasconde e che è destinato a una fine tragica.

Qual è la relazione tra Robert Ford e Jesse James, come ha lavorato sul personaggio e cosa ne pensa?
Casey Affleck: Quello che mi è maggiormente piaciuto del film è che le difficoltà dei personaggi si trovano all'interno dei personaggi stessi, non fra di loro. Se Robert fosse Jesse svilupperebbe un'armatura che lo renderebbe meno vulnerabile, mentre Jesse la utilizza per isolarsi dagli altri. Ho cominciato a prepararmi per la parte leggendo il libro di Ron Hansen e subito dopo l'adattamento di Andrew che ho trovato perfetto. Non penso a lui come a una vittima, un codardo, un traditore. Penso piuttosto che il suo personaggio nascondesse agli occhi degli altri molte caratteristiche. Quanto alla recitazione mi sono limitato a seguire alla lettera le indicazioni di Andrew che erano molto precise.

Come mai avete scelto di mantenere il titolo del libro, che in fondo racconta tutta la trama del film?
Andrew Dominik: The Assassination of Jesse James By the Coward Robert Ford (L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, Ndt) è un titolo tipico dell'epoca in cui il libro è stato scritto e a noi è piaciuto molto, non c'erano particolari ragioni per cambiarlo. Ci è piaciuta soprattutto la vivisezione che fa del personaggio di Jesse James.
Sam Shepard: E comunque il titolo non racconta che il governatore aveva messo una taglia sulla testa di Jesse, e questo è un aspetto molto interessante. Non dice neanche che Robert l'ha ucciso per i soldi...

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