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Blades of Glory: effetti speciali low cost

Evoluzioni sul ghiaccio grazie al motion capture.
di Gabriele Niola

Tecnologie da blockbuster con budget risicatissimi

venerdì 27 luglio 2007 - Approfondimenti

Tecnologie da blockbuster con budget risicatissimi
Will Ferrell e Jon Heder sono due attori non troppo diversi fra loro, che fondano la loro comicità sulla scuola di Ben Stiller e Adam Sandler (cioè quella del Saturday Night Live), un umorismo molto fisico che è però lontano dal classico slapstick, e si trovano ora insieme in Blades of Glory, film interamente fondato sullo schema quasi fisso dei film comici americani recenti, cioè lo sfruttamento integrale di un filone o ambito che per Ricky Bobby (il precedente film di Will Ferrell) erano le corse Nascar e in questo caso è il mondo del pattinaggio.
Quindi avendo una struttura praticamente identica a molti altri film la differenza la devono fare le prestazioni dei due attori, ed è quindi fondamentale che le sequenze di pattinaggio non siano eseguite da controfigure ma che i registi Josh Gordon e Will Speck possano avvalersi delle vere espressioni di Ferrell e Heder.
Il problema era tuttavia che le tecniche moderne di motion capture e rotoscoping, cioè la cattura dei movimenti facciali di un attore da attribuire a personaggi di sintesi e gli interventi al computer sulle immagini già girate, pur permettendo di attribuire il viso dei due attori alle controfigure che in realtà compiono le evoluzioni, hanno costi assolutamente proibitivi per una piccola produzione come quella di Blades of Glory. Così i registi si sono rivolti alla casa di effetti speciali Rainmaker, chiedendo non tanto di realizzare quello che gli serviva ma di mettere a punto una tecnica nuova e molto meno dispendiosa per raggiungere i medesimi obiettivi.

Il segreto è nel digitale ad alta definizione
Ci sono voluti 6 mesi di ricerca e sviluppo alla Rainmaker per cominciare a mettere a punto una tecnica "low cost" per realizzare un effetto speciale che solitamente ha costi esorbitanti. Il grimaldello è stata l'HD, cioè le riprese in digitale ad alta definizione che hanno permesso di raggiungere ottimi risultati in termini qualitativi a prezzi contenuti.
"Questo tipo di tecnologia in precedenza era a disposizione solo di chi faceva film con budget veramente illimitati" ha dichiarato Mark BreakSpear, il supervisore degli effetti speciali "perchè finora si trattava di una tecnologia nuova che spingeva i calcolatori allo stremo delle forze. Ma ora quello che abbiamo creato è alla portata del 90% dei film che vengono girati. Non dico che sia economico, ma che se lo possono permettere tutti".
Siccome l'obiettivo era mostrare Ferrell e Heder compiere evoluzioni sui pattini possibili solo a grandi professionisti alla Rainmaker hanno sviluppato un sistema proprietario che creasse dei modelli 3D dei visi e in alcuni casi delle teste degli attori da sovrapporre al corpo della controfigura. Questa tecnica ha consentito ai registi la massima libertà nel compiere le riprese, consci che un modello 3D si adatta con facilità a qualsiasi cambiamento di angolatura di ripresa.

Il sacro graal del motion capture
Per raggiungere il livello necessario di precisione nella ricostruzione dei volti sono stati necessari due passi: il primo è stato la creazione di modelli 3D affidabili delle teste dei due attori; per fare questo alla Rainmaker hanno realizzato dei modelli in cera da misurare per poter dare al computer le coordinate X, Y e Z corrette per la creazione dei modelli virtuali. In seguito è stata la volta dello studio sui movimenti facciali degli attori i quali sono stati ripresi da 4 videocamere HD diverse mentre, diretti dai registi, riproducevano le espressioni facciali che sarebbero state utilizzate. Le videocamere riprendevano non solo i movimenti del viso (che erano anche registrati dai sensori per il motion capture applicati al viso) ma anche il colore e le sfumature della pelle per poterle poi riprodurre con accuratezza.
Nonostante tutto il lavoro alla Rainmaker avevano comunque dei dubbi su quanto sarebbero riusciti a rendere verosimili e semplici da usare i modelli 3D dei visi di Ferrell e Heder, tanto che quando hanno raggiunto lo stadio finale dello sviluppo del loro software "è stato uno di quei momenti da Eureka!" ha detto BreakSpear. "Tutto d'un tratto hai un modello di Will Ferrell che all'improvviso prende vita e ogni espressione del suo viso reale è trasferita al modello virtuale. È una di quelle cose che è stata considerata per anni il sacro graal dell'animazione delle facce in computer grafic".

Al di là del motion capture
Se la riproduzione dei visi di Heder e Ferrell è stato il compito più difficile per Blades of Glory, non è stato però l'unico. Le scene affidate allo studio di effetti speciali che si basavano su questo tipo di soluzioni erano infatti solo il 50%, le restanti comprendevano tutta una serie di altri effetti digitali.
Alla Rainmaker sono stati infatti chiesti anche altri espedienti minori e di più semplice risoluzione che permettessero al film di risparmiare. Ad esempio nella storia ci sono almeno 4 stadi al chiuso dove gareggiano i protagonisti, ma in realtà si tratta di un luogo unico (la L.A. Sports Arena) le cui fattezze sono state modificate in post produzione per sembrare di volta in volta differenti.
Anche gran parte del pubblico è di finzione come lo sono alcune impossibili evoluzioni o scontri ad alta velocità. Senza contare la più classica delle richieste che viene fatta ad uno studio di effetti speciali: la rimozione dalle immagini dei cavi utilizzati per tenere sospesi in equilibrio i due attori nelle riprese ravvicinate.

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