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5x1: tutte le manie di Rupert Grint

Lo storico amico di Harry Potter condivide molte cose con il suo personaggio Ron Weasley.
di Stefano Cocci

Dalla recite scolastiche alla scuola di Hogwarts
Rupert Grint (35 anni) 24 agosto 1988, Watton-at-Stone (Gran Bretagna) - Vergine. Interpreta Ron Weasley nel film di David Yates Harry Potter e l'ordine della fenice.

martedì 10 luglio 2007 - Celebrities

Dalla recite scolastiche alla scuola di Hogwarts
Sono molte le cose che uniscono Ron Weasley al suo interprete, Rupert Grint. Entrambi odiano i ragni, amano vestirsi con abiti di seconda mano e provengono da una famiglia numerosa, mentre non sappiamo pronunciarci sulla passione per il football e l'amore per Jim Carrey che contraddistinguono il volto secolare dello storico amico di Harry Potter. Come Daniel Radcliffe ed Emma Watson, anche Grint aveva partecipato solo a delle rappresentazioni scolastiche prima di essere ingaggiato nella saga potteriana. Se state cercando lavoro, il nostro consiglio è di inserire le recite alle elementari nel vostro percorso di carriera. Siamo sicuri vi sarà di aiuto. Nel frattempo, scopriamo le cinque partecipazioni di Grint alle avventure di Harry Potter, sicuri che l'esperienza maturata come Winnie the Pooh nell'aula grande di un'oscura scuola inglese abbia dato a Ron quella faccia da cane bastonato che ogni tanto tira fuori dal taschino.

Harry Potter e la pietra filosofale
Così tutto ebbe inizio. Conosciutisi sul treno che li doveva condurre ad Hogwarts e alla loro nuova vita da studenti–maghetti, Ron, Hermione ed Harry iniziano la loro splendida amicizia. Dei tre, Ron è quello apparentemente più problematico: studioso e diligente, si sente inferiore agli altri a causa delle sue umili origini ma nel tempo saprà dimostrarsi per quel che è, un amico affettuoso e generoso e pieno di doti. Così, ne La pietra filosofale, Ron darà il suo prezioso contributo giocando la più utile partita a scacchi della sua vita che permetterà ad Harry di proseguire verso la stanza dove si trova nascosta la pietra filosofale.

Harry Potter e la camera dei segreti La camera dei segreti aspetta misteriosa i nostri piccoli eroi. Al secondo anno di scuola Ron ritrova i suoi fedeli compagni di avventure. In quello che sembra il più fiacco degli adattamenti dei libri di JK Rowling, si rinuncia allo sviluppo dei personaggi per indugiare in vicende da gioco dell'oca ma alcuni momenti sono francamente riusciti. Forse si è trattato di un'occasione perduta: i tre protagonisti mostrano chiaramente i segni della crescita adolescenziale e sarebbe stato il caso di approfondirne anche il carattere. Il nostro Ron continua a mostrare il pessimo gusto per il vestire e un ciuffo rosso francamente indisponente.

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Qualcuno ha scritto che il motivo per cui il terzo film di quelli dedicati ad Harry Potter è decisamente superiore agli altri è perché non racconta solo il mistero di Voldemort ma quel dramma rappresentato dall'essere un tredicenne. Così i nostri abbandonano le divise scolastiche e iniziano a vestirsi da soli: Hermione comincia a essere un po' vanitosa, Harry è sempre più svagato tanto da far rimpiangere la sciarpa giallorossa e Ron... Ron ha sempre la solita maglietta rossa che richiama il colore dei capelli e maglioncini improbabili. Ma intanto, il topolino di Ron, Crosta, si ricava uno spazio nella storia e il nostro eroe continua a crescere nel cuore degli appassionati. Sullo sfondo, il prigioniero del titolo che sembra promettere fuoco e fiamme ma poi si dimostra vittima di una astuta macchinazione e di una campagna stampa combattuta a colpi di maligni dossier. Anche ad Hogwarts, i servizi segreti deviati si danno parecchio da fare!

Harry Potter e il calice di fuoco
Il succedaneo del pallone fa il suo ingresso nel mondo dei maghetti. In effetti, chi lo ha detto che anche gli amanti di pozioni e magie non hanno i loro svaghi? Arriva la coppa del mondo di quiddich e il nostro Ron ha la possibilità di conoscere il suo eroe, quel Viktor Krum che tenterà di insidiare la sua Hermione. Giunge così la delusione del mito di infanzia, rito di passaggio di tutti gli adolescenti del mondo. Al di là del cuore spezzato di Ron il tifoso, il quarto dei Potter – e il primo diretto da un regista di stirpe inglese – risulta essere uno dei migliori, che vale anche una solitaria proiezione nelle lunghe notti d'estate.

Harry Potter e l'Ordine della Fenice
Brutto scherzo per il nostro eroe nell'ultimo capitolo, in ordine di tempo, della saga potteriana. Completamente tagliato il momento di gloria di Ron durante la partita di quiddich e la sua elezione a prefetto. Nel bel film di Yates, però, restano indimenticabili momenti come Ron che russa, che chiede a Hermione di farlo copiare, mentre si ingozza di salcicce a colazione e legge fumetti, sfoggiando sempre la sua mitica faccia da cane bastonato. Ma si mostra anche amico fedele difendendo Harry contro tutto e tutti e sbroglia anche una situazione intricata. Purtroppo continua a mostrare magliette e maglioncini risibili, suggerendo un quesito: come fa un bel bocconcino come Hermione a innamorarsi di lui? Ai prossimi film l'ardua sentenza.

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