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Turistas: una vacanza da incubo

Il Brasile non è sempre tutto rose e fiori, o meglio... birra e spiagge: lo sa bene Josh Duhamel, ex star della serie TV Las Vegas, che, diretto da John Stockwell, è l'interprete principale di un horror/thriller abbastanza soft da essere visto in gruppo con gli amici.
di Claudia Resta

Il film

mercoledì 30 maggio 2007 - Incontri

Il film Nel film Josh è Alex, il fratello maggiore di Bea: sta a lui accompagnare la sorella e l'amica Amy in un viaggio in Brasile. Quella che doveva essere una vacanza rilassante, diviene un vero e proprio incubo quando l'autobus malridotto su cui stanno viaggiando s'inoltra pericolosamente in una strada tortuosa che attraversa la vegetazione brasiliana, sbanda e finisce fuori strada. Il gruppo di giovani viaggiatori, insieme con alcuni inglesi e un'australiana notevolmente sexy, si trova costretto a rifugiarsi in una piccola cittadina di mare poco distante, nell'attesa del bus successivo. Anche se gli abitanti appaiono inizialmente amichevoli, i turisti scopriranno presto di dover combattere per la propria sopravvivenza.

Ti è piaciuto girare il film in Brasile, o preferivi il Guatemala, come previsto inizialmente?
Il Guatemala andava benissimo, ma il Brasile è stato anche meglio. Molti hanno vari preconcetti sulla zona, come se fosse fatta solo di musica, carnevale e spiagge. Io spero che il film sia riuscito a rendere il vero sapore di quel posto, nei suoi contrasti.

Le ragazze sono sempre in bikini: come ti sei salvato?
Io ho portato quasi sempre i jeans. Ho provato a mettermi qualche volta il costume, ma non me lo hanno permesso, perché avevo dimenticato di depilarmi... l'inguine... e questo non piaceva alla produzione, così ho sofferto un caldo terrificante!

Hai molte scene d'azione: come ti sei preparato?
Già alla prima lettura il copione mi aveva dato l'idea di essere pieno di movimento: corriamo nella giungla, nuotiamo, scaliamo, saltiamo da una cascata. Mi sono allenato facendo nuoto e immersioni, ma alla fine non è stato sufficiente e al termine delle giornate ero sempre esausto.

Qual è stata la cosa più dura?
Imparare a trattenere il fiato sott'acqua per tempi così lunghi, nuotando su grandi distanze. Andare da un punto sotto una roccia a un altro, con i vestiti e le scarpe addosso, è davvero faticoso, e i nostri inseguitori erano pescatori addestrati, quindi con molta resistenza in più.

C'è qualcosa che non scorderai mai?
Sì: abbiamo girato una scena in una caverna sotterranea di un parco naturale, una di quelle in cui puoi scendere ma senza entrare dentro. Noi ci siamo dovuti immergere e vedevo che l'acqua scendeva sempre di più e non potevamo toccare la sabbia perché era coperta di crostacei in via d'estinzione!

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